Ci auguriamo che questa data sia soltanto l’inizio di un percorso unitario che veda finalmente in Italia i lavoratori alzare la testa insieme come succedeva decenni fa.

Lo sciopero generale del sindacalismo di base di ieri ha visto decine e decine di migliaia di lavoratori in sciopero e solidali animare manifestazioni cittadine. Ma ci sono state anche azioni di lotta sui posti di lavoro, come per lo storico blocco del magazzino Amazon di Piacenza da parte di 2.000 operai SI Cobas, o il picchetto alla SDA di Passo Corese, tra Roma e Rieti.

Abbiamo partecipato a quest’ultima lotta, dove i facchini ogni giorno devono ricacciare i tentativi dei manager aziendali di riprendersi le conquiste ottenute con la lotta sindacale condotta dal SI Cobas.

L’attacco padronale avviene però anche e soprattutto su più larga scala, con controriforme, licenziamenti di massa, misure repressive verso i movimenti sociali, e questa lotta di classe si deve combatterla con le grandi forze e i numeri della classe lavoratrice nel suo insieme, per obiettivi comuni, con la prospettiva dell’abbattimento del capitalismo, e non solo della sua regolazione. Proprio come hanno fatto i lavoratori nel 68-69, quando la classe operaia faceva tremare padroni e governi.

Qui commenta la giornata di lotta Salvatore, militante del SI Cobas Roma.

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