Nelle ultime ore, molti lavoratori – attraverso le loro sezioni sindacali – hanno diffuso comunicati a sostegno delle persone colpite dalla DANA, ma soprattutto lo hanno fatto per denunciare le responsabilità dei datori di lavoro e delle amministrazioni di fronte questo crimine sociale. Perché la catastrofe ha dei responsabili. Le denunce sono molte, eccone alcune.
I rider denunciano che Glovo, Uber Eats o Mercadona hanno continuato a operare facendo sì che molti colleghi rischiassero la vita per 3 euro a ordinazione.
L’avidità aziendale non ha limiti e questo è stato dimostrato negli ultimi due giorni. Questo è stato denunciato da Riders x Derechos:
Ieri a Valencia e in molte altre città Glovo, Uber Eats o Mercadona hanno continuato a operare facendo sì che molti compagni rischiassero la vita per 3 euro a ordinazione. Ricordate il nome di ognuna delle aziende che mettono in pericolo la vita della classe lavoratrice.
Anche Riders CGT denuncia che ieri [il 29 ottobre, ndt] a Barcellona, con tutto quello che si sapeva su Valencia, e con l’allerta Meteocat per rischio di grandine e possibilità di trombe d’aria, Glovo ha colto l’occasione per lanciare promozioni. Glovo al lavoro sotto la pioggia battente. Anche Uber e Just offrono servizi. Denunciano che è una follia.
Il Coordinamento Statale CGT dei Vigili del Fuoco Forestali denuncia la mancanza di investimenti economici sia nelle misure di prevenzione che nei dispositivi di emergenza e mette a disposizione tutte le sue unità.
La catastrofe si è trasformata in un crimine sociale a causa dell’inazione e della negligenza delle amministrazioni. La mancanza di politiche di investimento sia nelle misure di prevenzione che nei dispositivi di emergenza ha moltiplicato le conseguenze di questa catastrofe. Oltre alla mancanza di mezzi per contenere e agire di fronte a queste emergenze, l’avidità imprenditoriale, insieme alla complicità delle amministrazioni, ha portato a conseguenze drammatiche che si esprimono nel numero di morti e dispersi.
Il Coordinamento Statale dei Vigili del Fuoco Forestali della CGT ha rilasciato una dichiarazione in cui denuncia la mancanza di politiche di gestione delle emergenze che diano priorità alla sicurezza delle persone e non agli interessi capitalistici.
L’aumento dei rischi naturali derivanti dagli effetti del cambiamento climatico e il mancato adattamento a questi rischi di politiche fondamentali come quelle urbanistiche o ambientali ci pongono in uno scenario di rischio manifesto che può compromettere fortemente le nostre vite. (…) Per cominciare, abbiamo bisogno di serie politiche di gestione delle emergenze che diano priorità alla sicurezza delle persone rispetto agli interessi del capitale.
(…) Il caso valenciano è paradigmatico di come la totale mancanza di lungimiranza politica e quindi di azione e preparazione nel periodo precedente l’emergenza, così come l’azione del sistema di emergenza a tutti i livelli una volta iniziata, sia stata completamente travolta. Sappiamo che di fronte a fenomeni meteorologici di tale portata l’azione viene più o meno sopraffatta, ma sappiamo anche che il rischio è un fattore umano e, come abbiamo più volte sottolineato, il negazionismo sui cambiamenti climatici, l’obsoleto modello urbanistico ed economico promosso sine die e la totale mancanza di investimenti economici sia nelle misure di prevenzione che nei meccanismi di emergenza ci porteranno a ripetere più volte la dolorosa catastrofe che stiamo vivendo in questi giorni.
I governi hanno anche espresso la piena disponibilità delle loro squadre professionali, dotate dei mezzi e delle conoscenze necessarie per aiutare nelle operazioni di soccorso. Ma i loro elicotteri, i loro camion e i loro lavoratori sono ancora fermi.
Se si agisce sulla base dell’improvvisazione, il risultato è quello che abbiamo visto ieri e oggi. Da parte del Dipartimento degli incendi boschivi della Generalitat Valenciana vogliamo far riflettere chi dirige le nostre azioni, fargli sapere che siamo a disposizione per lavorare in questa catastrofe, abbiamo i mezzi necessari in gran parte ma siamo ancora nella maggior parte dei parchi con camion, elicotteri e personale in attesa della relativa mobilitazione.
La CGT Insegnanti è solidale con le vittime di una DANA che evidenzia la precarietà dell’istruzione a Valencia
Gli insegnanti della Valencià e di altre zone delle province confinanti di Albacete e Cuenca sono stati in prima linea senza mezzi per proteggere i loro studenti nel bel mezzo di una situazione di allerta meteo rossa, ma davanti alla quale i governanti non hanno agito e hanno deciso che ieri era un giorno come un altro, con la normalità nelle aule. È quanto denuncia la sezione Insegnanti CGT di Valencia.
Gli insegnanti delle scuole pubbliche del valenciano hanno sofferto e assistito a questi eventi dalla prima linea del caos e del disastro: evacuazioni di scuole allagate o con danni strutturali; permanenza in spazi precari prefabbricati e obsoleti a causa della mancanza di investimenti e della paralisi dei piani di riforma e di costruzione come Edificant; stati di allarme rosso dichiarati con la normalità nelle aule; esposizione a pericoli imminenti prima di spostamenti verso luoghi di lavoro in violazione della più elementare legislazione sulla prevenzione dei rischi professionali.
Chiedono inoltre la chiusura delle scuole e degli istituti fino al ripristino della normalità, di fronte a una situazione traumatica che colpisce in pieno la comunità educativa valenciana:
Chiediamo inoltre la sospensione delle lezioni fino a quando non ci sarà piena normalità nella provincia: nessun centro colpito e nessuna strada chiusa. La chiusura di scuole e istituti è anche un dovere morale di fronte a una situazione traumatica che colpisce in pieno la comunità educativa valenciana, con familiari dispersi e centinaia di studenti, insegnanti, genitori e genitori sfrattati dalle loro case.
Sindacati e collettivi chiamano alla mobilitazione contro l’inazione di fronte all’emergenza climatica e alla responsabilità di imprese e amministrazioni
Anche molti sindacati dei lavoratori in diverse parti della Spagna hanno emesso comunicati in solidarietà con le persone colpite e le vittime, ma soprattutto per denunciare la responsabilità dei datori di lavoro e delle amministrazioni di fronte a questo crimine sociale. A Madrid, molti di loro hanno indetto una manifestazione oggi [il 30 otobre, ndt] alle 19 a Callao per denunciare questa situazione.
Anche il sindacato dei lavoratori della sanità MATS denuncia che le vittime non sono solo la conseguenza di una catastrofe, ma anche della mancanza di risorse dovuta ai tagli ai servizi pubblici, e invita alla mobilitazione.
Le burocrazie della CCOO si limitano a rispondere a domande riguardanti il lavoro
Di fronte alla grave situazione, colpisce la mancanza di azione, di denuncia e di richieste delle burocrazie dei sindacati maggioritari come CCOO e UGT, che si sono limitate a mettere le loro risorse a disposizione dei lavoratori per risolvere questioni sindacali ordinarie.
Questa è la prima pagina del sito web della CCOO País Valencià di oggi [del 30 ottobre, ndt].
Non c’è stato alcun comunicato urgente che chiedesse l’immediata sospensione delle attività lavorative a fronte dell’allarme rosso lanciato dall’AEMET [è l’agenzia statale di meteorologia, ndt]. Con o senza la legge sulla prevenzione dei rischi professionali in mano, questa avrebbe dovuto essere una richiesta di questi sindacati, perché le nostre vite valgono più dei loro profitti.
Redazione Internazionale La Izquierda Diario
Rete di 15 giornali online militanti, in 7 lingue, animati dalla Frazione Trotskista per la Quarta Internazionale (FT-QI), di cui La Voce delle Lotte è la testata in Italia.