I lavoratori GKN chiamano a passare il capodanno insieme a loro in fabbrica. Scongiurati dal tribunale i licenziamenti che sarebbero partiti il 31 dicembre, la lotta va rilanciata per difendere il piano di reindustrializzazione dal basso degli operai ed estendere la rivendicazione di una mobilità pubblica ed ecologia all’intero settore automotive, contro la dicotomia ambiente-lavoro.


La mobilitazione dei lavoratori della ex-GKN di Campi Bisenzio è in piedi ormai da due anni e mezzo, da quando nel luglio 2021 vennero licenziati in 422 per esigenze di delocalizzazione. Di quei 422, dopo due anni e mezzo di assemblea permanente, manifestazioni, processi di convergenza con il movimento ambientalista e vari tour in giro per l’Italia e l’Europa, ne restano 185, il che mostra quanto una lotta contro le logiche inumane del capitale sia spossante. La capacità di questa vertenza di “uscire dalla fabbrica” le ha permesso però di costituire la più lunga assemblea permanente della storia del movimento operaio in Italia: affinché questa esperienza prosegua è necessario che le reti di sostegno mantengano la coesione e si allarghino, in particolare ad altri settori di lavoratori. In questo solco, contro i tentativi del capitale e del governo di lasciare isolato questo processo, il piano di reindustrializzazione ecologico dal basso proposto dagli operai, va difeso ed esteso dal movimento dei lavoratori ed ecologista come leva per un piano di lotta che porti alla nazionalizzazione sotto controllo operaio dell’intero settore automotive in vista della sua riconversione elettrica e al servizio della mobilità pubblica.

Negli ultimi mesi, il piano industriale bidone di Borgomeo si era rivelato tale (come peraltro da tempo previsto e denunciato ampiamente dai lavoratori). Così si era nuovamente aperta una procedura definitiva di licenziamento che avrebbe dovuto entrare in vigore dal primo gennaio 2024. Per questo il Collettivo di Fabbrica aveva chiamato tutti i solidali, lavoratori e militanti, davanti ai cancelli dell’impianto ex-GKN di Campi Bisenzio per la notte di Capodanno. Nei giorni scorsi la procedura è stata annullata dal tribunale del lavoro di Firenze, che ha condannato l’azienda per condotta antisindacale, riconoscendo inoltre l’importanza della fabbrica e della vertenza per il territorio fiorentino. Come giustamente evidenzia sempre il Collettivo di Fabbrica in un commento, l’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, impugnato dalla Fiom contro l’azienda, deriva dalle lotte dei lavoratori nel biennio 1969-1970, mentre la stessa lotta iniziale dei lavoratori GKN per la promulgazione di una legge antidelocalizzazioni è alla base della legge 234, che ora l’azienda è obbligata a rispettare. Tutto ciò ancora una volta a dimostrazione del fatto che per intaccare e spostare i rapporti di forza è necessaria la lotta e l’organizzazione della classe lavoratrice, perché nulla si modifica da solo.


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Il 31 dicembre la mobilitazione davanti ai cancelli della fabbrica è allota ovviamente confermata. Nel contesto di un generale aumento del fermento fra gli operai del settore metalmeccanico (stabilimento Stellantis di Pomigliano, in primis, dove hanno fatto numerosi scioperi tra maggio e settembre di quest’anno), a causa di una nuova minaccia di licenziamenti e delocalizzazioni legata alla ristrutturazione dell’automotive e della fusione PSA-FCA, la lotta dei lavoratori dell’ex-GKN continua ad essere un punto di riferimento, sia per le esperienze che si possono trarre dalla sua storia, sia per l’importanza che il Collettivo di Fabbrica continua ad avere nel contesto territoriale della piana fiorentina, dall’appoggio alla mobilitazione – durata mesi – dei lavoratori della logistica di Mondo Convenienza, all’organizzazione di squadre di soccorso e di generi di prima necessità durante l’alluvione dei primi di novembre a Campi Bisenzio e Prato. Tutti questi eventi mostrano come l’auto-organizzazione della classe lavoratrice sia centrale per la resistenza di tutti gli oppressi contro le logiche di dominio del capitale, e per far fronte agli effetti che l’economia capitalistica ha sull’ambiente naturale e sociale, sulle relazioni umane, sull’andamento generale della storia. Capire la connessione tra questi aspetti – come ci ha spesso ricordato il Collettivo GKN – è fondamentale per la costruzione, all’interno del processo di lotta, dei germi della nuova società da realizzare, fondata su principi umani di solidarietà e fratellanza, sul rispetto e la crescita comuni.

Per questo il 31 dicembre saremo anche noi davanti ai cancelli della GKN a partecipare al Capodanno insieme ai lavoratori in lotta, per discutere, dibattere, stare insieme e portare ancora avanti la mobilitazione e cementare l’unità di classe necessaria al proseguimento della lotta generale al capitale.

Leonardo Nicolini

Nato a Genova nel 1998, è cresciuto in una famiglia di artisti. Ha studiato filosofia prima a Pavia e poi e Firenze, dove vive attualmente. Militante della FIR, si dedica anche alla fotografia e al cinema.