Piovono da settimane notizie più o meno fantasiose riguardo la natura del Covid-19 e la sua diffusione in tutto il mondo. Sembra non si focalizzi però la causa madre di una tale catastrofe, le cause scientificamente accertate al momento, infatti, mettono sotto accusa il sistema di produzione fondato dallo sfruttamento scellerato della natura da parte dell’uomo. 


Il Covid-19 è un virus molto simile a quello della SARS del 2002. Questo nuovo virus ha una caratteristica in più, ovvero quella di essere molto più contagioso per l’essere umano. I ricercatori hanno studiato che la SARS del 2002 e il Covid-19 sono entrambi virus presenti prevalentemente nei pipistrelli e in altri animali selvatici.

Su internet stanno girando video che mostrano i mercati di Wuhan in Cina, dove si commercializzano animali spesso ancora vivi, tenuti in gabbie sporche, ammassati gli uni sugli altri. Altri video testimoniano mancanze delle norme igienico sanitarie, mostrando carcasse irriconoscibili di alcuni tipi di animali sistemate su dei banchi, in attesa di essere venduti.
La carne di pipistrello in Cina viene consumata abitualmente. Le denunce fatte da numerose associazioni ambientaliste e i video che circolano in rete hanno messo in evidenza, adesso più di prima, quello che accade in questi mercati. In pratica le fasce della popolazione più povera, ma non solo, si ritrova a comprare della carne conservata in maniera alquanto discutibile.


Attualmente l’ipotesi più accreditata è quindi quella che il virus della SARS del 2002 come il Covid-19 provengano da animali infetti e a qualcuno a quanto pare non interessa la salute dei cittadini, dato che di fatto mantiene in piedi questo tipo di vendita, nonostante, oltretutto, molti degli animali venduti siano specie in via di estinzione. La caccia intensiva di molte specie animali e il modo di commercializzazione, ha portato il virus ad effettuare un salto di specie colpendo appunto l’essere umano.

Inoltre, con il disboscamento delle foreste per la vendita di legname, ma soprattutto per far spazio ad allevamenti intensivi per la produzione di carne, o per la coltivazione di soia, fonte primaria degli animali negli allevamenti, molti territori vengono deturpati e di conseguenza gli animali che in quei luoghi avevano trovato il proprio habitat naturale rischiano inevitabilmente l’estinzione e entrano in contatto più frequentemente con gli esseri umani.

Difficilmente i giornali di partito in Cina ammetteranno il ruolo di questo sistema di produzione nella progressiva diffusione del virus che ha portato alla pandemia. C’è sicuramente bisogno di più chiarezza nell’informazione scientifica rispetto alla natura del virus, ma quello che è chiaro è che lo sviluppo di questa pandemia con centinaia di migliaia di morti e l’incapacità di contenere il contagio è l’ennesima dimostrazione che questo sistema di produzione genera morte e va abbattuto.
Se il pianeta continua ad essere organizzato in un sistema che non guarda altro che al profitto della propria classe dominante, si continueranno a distruggere gli habitat naturali portando alla propagazione di nuovi virus oltre che alla progressiva distruzione degli strumenti per prevenirlo.


YouTube è inondato da video più o meno complottisti in cui si elaborano varie tesi alcune delle quali effettivamente, criticano il sistema di produzione, la deforestazione, la caccia intensiva ecc… però si limitano a grattare la superficie, non approfondendo la natura del capitalismo. Altri ancora diffondono assurdità antiscientifiche vere e proprie. Il vero problema, è che non approfondiscono il reale, non studiano l’accaduto con un metodo scientifico. Si trovano decine di video, inoltre, dove si afferma che il covid-19 sia stato creato in laboratorio e che, per colpa di una fuoriuscita del virus, chissà da quale centro di ricerca si sia infettata successivamente la popolazione Cinese.


Queste tesi comunque rimangono nel campo delle teorie, perché difettano di scientificità e di prove reali. L’unico dato certo è che la pandemia è figlia del capitalismo e non di altro, è questo cinico modo di depredare e sfruttare ogni risorsa su questo pianeta che ha portato il sistema stesso a scricchiolare sotto il peso delle proprie enormi contraddizioni.


Il capitalismo attraverso la sua propaganda influenza costantemente le masse, plasmandole per i propri fini, rendendole cieche alle storture di questa società. Anche per questo motivo sorgono costantemente teorie complottiste e antiscientifiche riguardo i vari mali dell’umanità. In definitiva è più facile credere a complotti improbabili che accettare il fatto che, questi mali, provengano dalla “normale” distruzione sistematica del pianeta, lo sfruttamento intensivo delle sue risorse e della natura da parte del sistema economico, politico e sociale nel quale si vive.

Il capitalismo che è un male generalizzato grave quanto la pandemia da covid-19, non ha dato nessuno strumento per gestire tale catastrofe, perché ne è l’artefice. Non è utopico pensare che questa società possa essere cambiata, è utopico pensare che questa società possa rappresentare un futuro sostenibile per l’umanità.

Vanja

 

Giornale militante online fondato nell'aprile 2017.
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