Dopo ogni crisi generale del Capitalismo non solo tuonano forti i tamburi di guerra, ma soffiano impetuosi anche i venti del populismo e del razzismo. Tra i partiti ed i movimenti populisti e xenofobi che si sono rafforzati in Italia dopo la crisi del 2008 annoveriamo, oltre alla Lega di Salvini e Casa Pound, anche il Movimento Cinque Stelle, che più volte ha urlato con veemenza contro i migranti, invitando le forze dell’ordine ad usare contro questi ultimi manganelli e maniere forti.

LE IDEE RAZZISTE DEL M5S

Le idee del M5S sono inequivocabili sull’immigrazione:

“Il Movimento 5 Stelle chiede che gli immigrati giunti irregolarmente sul suolo italiano che non rientrano nello status di rifugiati vengano espulsi. In tutti i paesi del mondo i clandestini vengono espulsi. E’ una questione di civile buonsenso. Il tam tam che in Italia si possa entrare e poi scomparire nel nulla si sta estendendo in tutta l’Africa. Un milione di persone potrebe entrare in Italia nei prossimi mesi grazie ad un governo imbelle e poi? Non si tratterà più di immigrazione, ma di stato di guerra.” – Beppe Grillo, 22 Aprile 2015.

Il M5S ha più volte affermato di essere un movimento che non è “nè di destra né di sinistra”, aperto a tutti e contro tutti i Partiti. Fu proprio così nacque il fascismo e lo descrive chiaramente Antonio Gramsci sull’Ordine Nuovo il 26 aprile 1921: “Il fascismo si è presentato come l’anti-partito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popolo italiano.”

Il Movimento Cinque Stelle pone come suo programma tutte quelle idee che man mano si sono sviluppate sul Blog di Grillo, in sostanza il programma di questo movimento non è altro che il programma della Casaleggio Associati Spa, che gestisce il Blog di Grillo. Lo si evince dall’art. 4 del regolamento dei penta stellati che riportiamo: il famoso “Non Statuto” composto da sette articoli:

“Art. 4 “Il “Movimento 5 stelle” intende raccogliere l’esperienza maturata nell’ambito del blog www.beppegrillo.it, dei “meetup”, delle manifestazioni ed altre iniziative popolari e delle “Liste Civiche Certificate” e va a costituire, del sito www.movimento5stelle.it, lo strumento di consultazione per l’individuazione, selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo nell’ambito del blog www.beppegrillo.it così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del sito www.movimento5stelle.it in occasione delle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica o per i Consigli Regionali e Comunali, organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete Internet cui viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al Movimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.”

Le scelte di questo direttorio non si discute, non si può criticare e chi osa farlo ne subisce le amare conseguenze. Per evitare che ci possano essere comunque delle defezioni, i fondatori si sono inventati un “contratto” che i candidati dei Cinque Stelle debbono firmare. Pena? L’esclusione dalle liste del movimento. Questo contratto prevede una sanzione di 150.000 euro e l’impegno alle dimissioni per chi lede l’immagine del Movimento, cambia partito oppure sceglie in Parlamento di aderire al gruppo misto.

Non è la condivisione di una idea o di un programma liberamente scelti, ma il ricatto, inteso come strumento di controllo politico che è alla base della convivenza tra membri eletti del Cinque Stelle.

CHI C’E’ DIETRO IL BLOG DI BEPPE GRILLO

Chi gestisce il Blog, oltre a Grillo evidentemente, è la Casaleggio Associati Spa, come abbiamo già detto, il cui controllo in quanto Società per azioni è nelle mani della famiglia Casaleggio. Infatti, il 30% di questa azienda appartiene a Davide Casaleggio e l’altro 30% – che prima era del padre – ora appartiene agli eredi e di conseguenza al figlio; un 5% a Luca Eleuteri; un altro 5% a Mario Bucchich ed un 15% tra Maurizio Benzi e Marco Maiocchi. Una azienda che da anni opera nell’ambito del e-commerce, nel campo dell’editoria e sulle tecniche pubblicitarie di persuasione, oltre ad avere una serie di collaborazioni con varie Banche, da Banca intesa a Carta Si e sponsor quali HiPay, Barclaycard, Banca Sella e Poste Italiane.
L’azienda ha realizzato una collaborazione informatica con varie aziende americane, diventando anche partner della BTM Corporation (Business Technology Management Corporation), colosso tecnologico americano che ha tra i propri clienti JPMorgan Chase, PepsiCo, Mariott Hotel, American Financial Group, Bnp Paribas, IBM, Best Western. Le conoscenze in campo informatico della Casaleggio fanno in modo che il blog di Grillo assuma una visibilità enorme e diventi il primo nella rete per visualizzazioni. Cresce così il consenso delle idee di Casaleggio e Grillo, i due costruiscono insieme l’idea della “democrazia diretta attraverso la rete”, una rete controllata dalla Casaleggio, che nasconde un progetto autoritario.

M5S: UN PROGETTO AUTORITARIO E CONTRO I LAVORATORI

Questo progetto autoritario prende forma con la cosiddetta “Piattaforma Rousseau” che si presenta come una rete dove ogni iscritto può formalmente presentare proposte, discutere, votare. il tutto sotto il controllo di Grillo e della Casaleggio Associati Spa. Una sorta di Grande Fratello dove il voto è segreto e gli iscritti non possono controllare e verificare l’esattezza dei dati riportati dai gestori della “piattaforma”, dove controllore e controllato sono le stessa persona .

Uno dei tanti frutti avvelenati di questa gestione padronale ed autoritaria e quella dell’esclusione di Marika Cassimatis candidata a Sindaco di Genova, la quale dopo aver partecipato alle primarie svolte tra gli iscritti pentastellati è stata esclusa da Grillo. La rete conta fino a quando il “garante” non decide diversamente.

La storia dei Cinque stelle è piena di casi simili a quello citato sia di singoli iscritti che di intere liste locali espulse dal movimento, a volte con motivazioni palesi a volte senza nessuna motivazione ufficiale. Nemmeno il costume democratico borghese viene rispettato.

Sul carro di questa organizzazione reazionaria sono spesso saliti anche sindacati ed organizzazioni della sinistra stalinista e/o togliattiana, quali le burocrazie sindacali dell’USB (assieme al suo giornale Contropiano), con la presunzione di poter manovrare le finalità di un movimento che, a loro dire, rappresentava una rottura del bipolarismo borghese, finendo con l’appoggiare la fascista Lombardi e le liste del M5S sia alle Comunali romane che in altri Comuni (Livorno su tutti).

Affermava Leon Trotsky: “Le grandi sconfitte politiche provocano una riconsiderazione dei valori, generalmente in due diverse direzioni. Da una parte la vera avanguardia, arricchita dall’esperienza della sconfitta, difende a denti stretti l’eredità del pensiero rivoluzionario, e su questa base si sforza d’educare nuovi quadri per la lotta di classe a venire. Dall’altra parte gli abitudinari, i centristi e i dilettanti, spaventati dalla sconfitta, fanno del loro meglio per distruggere l’autorità della tradizione rivoluzionaria e tornano indietro alla ricerca di un mondo nuovo”.

IL PERCHE’ DEL SUCCESSO ELETTORALE DEL M5S

Il successo politico dei Cinque Stelle è da ricercare in gran parte nella proposta politica di un reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati, che in un primo momento i Cinque Stelle volevano finanziare con la cancellazione della Cassa Integrazione e che oggi, dopo aver superato ed abbandonato almeno in parte questa ipotesi, non trova nessuna reale copertura finanziaria, dimostrata calcoli alla mano. Da una proposta di moralizzazione della vita politica, la tanto declamata onestà ha visto il movimento perdere la faccia quando si è reso responsabile della falsificazione delle firme per la presentazione delle liste elettorali in Sicilia.

Le politiche xenofobe alimentate dai mezzi di informazione borghesi hanno favorito l’ascesa elettorale dei movimenti razzisti e di conseguenza anche del Movimento Cinque Stelle. Infine, una politica sovranista e nazionalista propria della piccola borghesia reazionaria e populista. Queste proposte, insieme ad altre rivendicazioni ambientaliste e/o di alcuni diritti civili, sempre nelle compatibilità borghesi, fanno del Movimento il primo partito in Italia. Dovrà però, se vuole governare, avere l’appoggio della grande borghesia economico-finanziaria e, quindi, abbandonare il suo antieuropeismo, rafforzare la sua vecchia proposta di cancellazione dei sindacati, che sta molto a cuore alla Confindustria e che potrebbe aprire la strada ad un governo fortemente reazionario.

Un partito e un programma, dunque, che nulla hanno a che vedere con i lavoratori, i propri diritti e la prospettiva di una società senza sfruttati e sfruttatori.

Di Salvatore Cappuccio