Pubblichiamo un’intervista nostra a un giovane emergente rapper delle periferie di Napoli. Il testo racconta della vita nei quartieri disagiati e fa riferimento alle chiacchiere vuote del Sindaco di Napoli, De Magistris.


Cosa fai nella vita oltre la musica?
Mi occupo di tante cose, come ad esempio lo sport, la politica e ovviamente lo studio siccome sono ancora un liceale. Ovviamente per me la musica è una parte molto importante, non per una sorta di tornaconto, ma perché è l’unica arma che ho per esprimermi in totale libertà e soprattutto lnon ha barriere nè ideologiche né geografiche.

Com’è nata l’idea di questo pezzo?
Il pezzo “Ci prendiamo il pane”, nasce come tutti i miei pezzi, nel momento in cui sento il bisogno di scrivere, di dire qualcosa, mi concentro e scrivo.
Il progetto è stato abbastanza lungo e complesso. Dopo la stesura del testo sono andato a registrare il singolo al Degrad,  studio di Elios Delgado, un musicista che sta provando ad emergere, ma è come se fosse già un professionista.

Abbiamo girato il video, a Ponticelli, quartiere periferico di Napoli. Il motivo per il quale abbiamo girato lì è quello di far capire a tutti coloro che hanno dei pregiudizi verso i ragazzi provenienti dai quartieri poveri, che proprio questi ragazzi vengono abbandonati al loro destino. Infatti, nel video ci sono molti ragazzi e bambini del quartiere, che ci hanno chiesto se potevano prendere parte al video, ovviamente gli abbiamo detto di sì, anche perché in parte li rappresento.

Le riprese, il montaggio e la regia sono stati curati da mio fratello Vincenzo Frasca, anche lui fa rap, il suo nome d’arte è Migt, a breve uscirà anche una nostra collaborazione.
Il montaggio è durato quasi una settimana, grazie alla grande tecnica e al grande impegno di mio fratello, che sta facendo sacrifici per migliorare la sua attrezzatura e il livello dei suoi lavori. Siamo contenti di come sia riuscito il progetto, spero che il mio messaggio arrivi a tanti ragazzi.

Nel pezzo c’è un riferimento esplicito al sindaco di Napoli, com’è nata in te questa consapevolezza?
Penso che basti informarsi su come stanno i fatti per fare una critica al sindaco di Napoli, che cito esplicitamente nelle ultime barre del pezzo, dicendo appunto che le sue parole sono vuote e che i suoi tagli agli operai ed ai lavoratori non servono. Le parole non sfamano.
E da qui nasce l’idea del ritornello appunto, “Ci prendiamo il pane”. Ho amici che lavorano in ANM e stanno subendo sulla propria pelle la politica fallimentare del sedicente “sindaco di sinistra”.

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.