Quella in cui è caduta Anm è una situazione di stallo e di forte incertezza per il futuro e la tenuta industriale dell’azienda ma ancora di più per il futuro dei lavoratori. Al momento si susseguono pseudo tavoli tecnici senza addivenire ancora ad un progetto industriale definitivo, che stando a quanto contenuto nell’ultimo protocollo d’intesa, si presenta già fallimentare prima del nascere. Ad aver capito l’inganno sembrano essere a quanto pare solo i rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base, che dopo aver rinunciato a siglare l’intesa, esser passati per irresponsabili ed irragionevoli venendo esclusi dai tavoli unitari, ad oggi sono gli unici soggetti ben ancorati alla realtà, e che avevano preannunciato la privatizzazione e lo spacchettamento di Anm.
In effetti i preparativi per la messa in gara sono pronti, la Regione Campania entro il 31 dicembre deve presentare i parametri per la messa a gara dell’affidamento del trasporto pubblico su gomma e nel 2018 dovrà essere predisposto il bando di gara. Le linee bus che saranno interessate dal bando sono 55, e chiunque si aggiudicherà la gara avrà bisogno del personale: si stima che saranno necessari circa 255 dipendenti tra amministrativi e personale tecnico.
In sostanza non solo c’è in prospettiva uno spacchettamento aziendale bensì c’è la cessione del personale su gomma ad imprese private che operano in regime privatistico, con gli effetti che tutti conosciamo in tema di tutele e diritti contrattuali che andranno certamente a degenerare una situazione di per se già precaria. L’arco temporale sarà molto ampio in quanto la cessione per il trasporto pubblico avrà una durata di 9 anni, un punto interrogativo sul futuro occupazionale dei lavoratori.
Ora la palla passa ai sindacati, o meglio a quei delegati USB di Napoli che con dignità e coraggio stanno conducendo una lotta contro un gigante ovvero l’interesse capitalistico a privatizzare il servizio pubblico, un mostro non facile da abbattere se non ci sarà la forza e la capacità adeguata ad organizzare la maggioranza dei lavoratori ANM per innescare un processo di mobilitazioni a catena , unico modo per controbilanciare i rapporti di forza con i padroni maggioranza dei lavoratori ANM.
Come la storia ci ha insegnato, anche in altre situazioni, il futuro del trasporto pubblico è in mano alla classe lavoratrice, la sola capace di dare una svolta ad un trend negativo che per il momento sembra inarrestabile.
Paolo Prudente
Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.