Sono tre i compagni arrestati dalla polizia dopo gli scontri di Piacenza dei giorni scorsi. Un corteo antifascista che ha affrontato i manganelli di carabinieri e polizia in difesa del gruppo neonazista Casapound.

Alle violente cariche di polizia gli antifascisti hanno risposto con determinazione non facendosi intimorire e senza indietreggiare.  In queste ore la polizia sta avviando una rappresaglia politica ben precisa col fine d’indebolire le aree che lottano nel più combattivo settore operaio d’Italia: la logistica.

Non è un caso, infatti, che i cortei organizzati dal principale sindacato di questa categoria, il Si Cobas, sono sempre trattati con una “speciale attenzione” dalle forze dell’ordine.

In un contesto dove nazisti si procurano pistole e provano a uccidere persone perchè considerate “di razza inferiore”, lo Stato reprime chi si oppone al radicamento sociale del crimine fascista e a chi lotta per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori.

I fatti repressivi delle ultime ore puzzano di rappresaglia e mostrano ancora una volta che la strada al fascismo viene spianata dai c.d. democratici, che li hanno legittimati invitandoli a sedere al tavolo della gestione dell’oppressione di classe contro operai, disoccupati, migranti, donne e studenti.

Evidentemente il corteo di Macerata, che ha visto una massiccia risposta di oltre 30 mila antifascisti all’attentato terroristico di stampo nazista per mano di Luca Traini, è in sè un segnale preoccupante per l’Intellighenzia della repressione.  Il perimetro in cui la borghesia vuole vi sia una dialettica politica deve essere quello della proprietà privata e dello sfruttamento, del Jobs Act e della Legge Minniti-Orlando. Al di fuori di questo, vi sono manganelli e arresti.

Se credono, però, così di fermare la lotta dei lavoratori della logistica – e con essi i compagni che favoriscono percorsi di autorganizzazione di classe – si sbagliano di grosso. Non saranno manganelli e teoremi a fermarci.

Esprimiamo, quindi, la nostra più totale solidarietà ai compagni arrestati. Mobilitarsi il 24 febbraio per il corteo del fronte anticapitalista assume un valore ancora maggiore vista la necessità di compattare il campo degli sfruttati e degli oppressi contro repressione, fascismo e il sistema che li genera: il capitalismo.

Costruire l’autodifesa militante del movimento operaio e dei rivoluzionari.

La Voce delle Lotte

 

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.