Ogni 1° maggio si commemora la Giornata Internazionale dei Lavoratori sin dalla sua proclamazione nel 1889 da parte del Congresso Operaio Socialista della Seconda Internazionale. Le classi dominanti hanno annacquato il suo contenuto come “giornata del lavoro” o “giorno di festa”. Dobbiamo recuperare la sua tradizione come giorno di lotta.


Quasi 80 anni di lotta della classe lavoratrice negli Stati Uniti per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per la riduzione della durata della giornata lavorativa, sommata all’adesione di massa che ottenne il grande sciopero generale del 1° maggio del 1886, fecero sì che i capitalisti iniziassero a temere che quello potesse essere il principio di una rivoluzione sociale. Per questo, perseguitarono dirigenti operai e organizzarono un processo che condannò i martiri di Chicago. Non è un caso che in quel paese, e in Canada, non si commemori tale ricorrenza.

 

Le origini della lotta per le 8 ore

Nel 1817 il socialista utopista inglese Robert Owen formulò l’obiettivo della giornata lavorativa di 8 ore, coniando il motto “otto ore di lavoro, otto ore di ristoro, otto ore di svago, otto ore di riposo”.

L’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL) nel suo primo congresso a Ginevra, settembre 1866, riprese la questione delle 8 ore come obiettivo immediato. Nel Consiglio Generale di Londra i rappresentanti marxisti proposero questi punti:

1. Il Congresso considera la riduzione delle ore di lavoro come il primo passo in vista della emancipazione degli operai.

2. Inizialmente, deve essere considerato un obiettivo sufficiente il lavoro giornaliero di 8 ore.

3. Non si avrà lavoro notturno, salvo nei casi previsti dalla legge.

Il terzo Congresso nel settembre 1868 a Bruxelles si pronunciò unanimemente in favore della diminuzione per legge delle ore di lavoro.

 

La lotta negli Stati Uniti

I primi movimenti a favore della riduzione della giornata lavorativa negli USA cominciarono all’inizio dell’800. Nel 1803 trionfarono i falegnami navali e nel 1806 i carpentieri urbani di New York, ma nel 1832 a Boston il primo sciopero in favore delle 10 ore dei mastri calafati e dei falegnami fallì.

Nel 1845-46, gli scioperi si ripeterono di continuo negli Stati del New England, di New York e della Pennsylvania. Al termine del 1845 a New York si celebrò il primo Congresso operaio che stabilì l’organizzazione di una società segreta. Successivamente al Congresso industriale tenuto a Chicago nel 1850, in molte città si crearono comitati per ottenere la giornata lavorativa di 10 ore per mezzo dello sciopero. Lentamente gli operai conquistarono ciò che rivendicavano. In alcuni Stati fu fissata per legge la giornata dei 10 ore. Da allora, gli operai nordamericani consacrarono tutti i loro sforzi per ottenere la riduzione della giornata lavorativa a 8 ore.

A partire dal 1868 si registrarono centinaia di scioperi per le 8 ore: gli operai si avvicinavano sempre di più alle idee socialiste. Dal 1870 al 1871 i tedeschi emigrati negli USA iniziarono a costruire l’AIL (la Prima Internazionale) in quel paese. Dal 1873 al 1876 ci furono scioperi negli Stati del New England, di Pennsylvania, d’Illinois, dell’Indiana, del Missouri, del Maryland, dell’Ohio e di New York. Tutti furono repressi a bastonate, fucilate e prigione. Nel 1880 fu costituita la Federazione dei Lavoratori degli USA e del Canada, che nel 1884 chiamò a lottare per la giornata di 8 ore. La riduzione della giornata lavorativa doveva diventare effettiva dal 1° maggio del 1886.

 

Il Primo Maggio del 1886

A Chicago, un’associzione per le 8 ore, con gruppi socialisti e anarchici, faceva riunioni all’aria aperta per preparare lo sciopero del primo maggio.
Albert Parsons preparò a The Alarm, il giornale degli anarchici statunitensi, un’energica campagna. L’Arbeiter Zeitung era al tempo il giornale più importante degli anarchici tedeschi. Entrambi i periodici fecero un lavoro agitatorio tale che si prevedeva una lotta terribile. Gli oratori anarchici che più si distinsero nelle assemblee furono: Parsons, August Spies, Samuel Fielden e George Engel.

Mano a mano che si avvicinava il 1° maggio, i capitalisti iniziarono ad aver paura, e decisero di organizzarsi per resistere alla lotta operaia. Il primo conflitto tra padroni e operai fu nella fabbrica McCormick, dove furono licenziati 2.000 operai perché si rifiutavano di abbandonare le rispettive organizzazioni [politico-sindacali, ndt].

Il 1° di maggio, migliaia di lavoratori proclamarono la giornata di 8 ore. L’interruzione del lavoro di generalizzò. In pochi giorni gli scioperanti erano saliti a 65.000. Le riunioni si moltiplicarono. Seicento donne impiegate nella sartorìa si unirono alle manifestazioni.

Il 2 di maggio si tenne un’assemblea dei licenziati della fabbrica McCormick. Gli oratori furono Parsons e Schwab. Il 3 si tenne un’importante assemblea nei pressi della McCormick. Alle quattro suonò la campana della McCormick e iniziarono uscire gli operai che avevano continuato a lavorare. Una gran parte degli operai riuniti si diresse verso la McCormick: iniziarono a lanciare pietre verso la fabbrica, esigendo l’interruzione del lavoro. Quanto tentarono di impedire l’entrata ai crumiri, due operai furono assassinati dalla polizia.

Quella stessa notte si riunirono socialisti e anarchiic. Si convocò un’assemblea in piazza Haymarket, nella parte sud di Chicago, per la notte seguente, con lo scopo di protestare contro la brutalità della poliziza.

Il 4 di maggio oltre 3.000 lavoratori accorsero all’assemblea di Haymarket. Samuel Fielden stava terminando la sua orazione, quando 180 poliziotti irruppero con le armi cariche. Il capitano ordinò di sciogliere l’assemblea: i suoi sottoposti avanzarono con fare minaccioso. Quando l’attacco della polizia era ormai imminente, piovve una bomba tra la prima e la seconda compagnia. Oltre 60 poliziotti caddero feriti e 7 morti.

La polizia sparò sulla folla, che si disperse. Rincorsi a colpi di fucile dai poliziotti, 38 operai rimasero a terra e altri 115 furono feriti.

Cominciò una terribile persecuzione.Ci furono arresti dove si prelevavano pacifici cittadini senza alcuna motivazione. L’Arbeiter Zeitung fu chiuso e tutti i suoi stampatori e redattori carcerati; gli oratori di Haymarket furono incarcerati (meno Parson che si era dileguato) e le assemblee furono proibite in tutto il paese, decretando lo stato d’assedio.

Circolavano voci assurde di supposte cospirazioni contro la proprietà e la vita dei cittadini. I media borghesi chiedevano a gran voce la forca contro i responsabili del crimine di Haymarket.

Il 5 di maggio a Milwaukee, la polizia rispose con un massacro sanguinoso a un’assemblea di lavoratori: crivellarono otto lavoratori polacchi e un tedesco per aver violato la legge marziale. A Chicago, le carceri si riempirono con migliaia di rivoluzionari e scioperanti.

 

Il processo ai martiri di Chicago

In giugno cominciò il processo; Grinnel, il procuratore statale, fondava l’accusa sull’appartenenza dei processati a una società segreta che si poneva come obiettivo la rivoluzione sociale e la distruzione dell’ordine stabilito per mezzo di attentati a base di bombe.

I testimoni non poterono provare nulla. Per comprovare il delitto di cospirazione, il procuratore rovistò la stampa anarchica, presentando stralci di articoli e di discorsi dei processati. L’obiettivo era terrorizzare i giurati, già mal predisposti. Si spinse al punto di mostrare armi, dinamite e vestiti insaguinati che diceva appartenere ai processati.

La teoria del rappresentante dello Stato crollò come un castello di carte; non si potè stabilire una relazione tra la bomba di Haymarket e gli anarchici processati.

Il 20 agosto fu pubblicato il verdetto della giurìa. Spies, Parsons, Fischer, Engel e Lingg furono condannati a morte; Schwab e Fielden all’ergastolo, Neebe alla reclusione per 15 anni.

 

La Seconda Internazionale nel 1889 a Parigi

L’impatto internazionale che provocò il processo ai “martiri di Chicago” durò molti anni. Nel 1889 la Seconda Internazionale adotta una risoluzione per dedicare un giorno alla lotta internazionale per le 8 ore di lavoro.

La ricorrenza fu adottata dal 1° maggio 1890, seguendo una decisione della Federazione Americana del Lavoro, collegandola simbolicamente con lo sciopero del 1° maggio del 1886 negli USA e in onore dei martiri di Chicago.

 

Pedro Malatesta

Traduzione da La Izquierda Diario

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