Intervista a Miguel Arismendi, coordinatore provinciale CUB Alessandria

Premessa

Da una parte i bracciati, che hanno proclamato lo sciopero. Dall’altra il padrone, che paga i salari con mesi di ritardo, spesso con ore di lavoro che spariscono dalla busta paga. Secondo la CUB, una situazione “totalmente normale nella sua oscenità” nell’Azienda Angeleri di Guazzora, nell’alessandrino. I lavoratori si sono quindi rivolti alla CUB per contrattare contro il padrone. Dopo che ogni altro sforzo è risultato inutile, l’assemblea dei lavoratori ha deciso di indire lo sciopero, in concomitanza con lo sciopero generale del 26 ottobre. Hanno deciso di lottare, sacrificando in partenza giornate di un salario già basso, al posto di continuare a essere truffati dal padrone.
È quando la situazione sembra sbloccarsi (e la CUB ci tiene a sottolineare: “sembra”) con un incontro in Prefettura che compare CasaPound. Decisi a dimostrare la loro obbedienza al padrone, una delegazione neofascista visita l’azienda agricola e porta la sua solidarietà all’imprenditore in difficoltà (un mito trito e ritrito, ma buono per ogni occasione). Specificano che lo sciopero va bene, ma solo se non causa danni economici all’azienda. Insomma, il padrone può tranquillamente decidere di non pagare e licenziare, ma i lavoratori non possono decidere di non lavorare e quindi colpire il padrone dove gli fa male, cioè il portafogli. In caso contrario, bisogna che ci sia l’intervento del manganello per impedirglielo. CasaPound tira fuori la retorica del corporativismo, cioè imporre la “collaborazione” tra le classi per “il bene di tutti”, ma non c’è bisogno di dimostrare ancora che è tutta una truffa e che il corporativismo in realtà significa solo sofferenza per i lavoratori e profitti per i padroni. Il problema è ancora più concreto: i militanti di CasaPound sono sempre disposti ad aggredire i lavoratori e a caricare i picchetti con mazze, tirapugni e manganelli. Per lottare contro neofascismo e padronato la CUB del Piemonte ha immediatamente organizzato un presidio che si è svolto sabato 10 alle 11,00 di fronte alla Prefettura di Alessandria in solidarietà ai braccianti dell’Azienda Angeleri e alla CUB di Alessandria e al quale invita tutti coloro che vogliono difendere sul serio la libertà di organizzazione e di lotta dei lavoratori e l’unità della nostra classe.

 

Potresti spiegarci le ragioni per cui avete aperto questa vertenza con l’azienda e quali motivi adduce l’Angeleri per non pagare ai suoi dipendenti gli arretrati?

Noi abbiamo cominciato a fare questa vertenza circa sei sette mesi fa in cui in un tavolo sindacale con l’azienda abbiamo sottoscritto degli accordi per il pagamento degli arretrati dei lavoratori. L’azienda con il passare dei mesi non rispettava minimamente le scadenze di pagamento e alla fine il tutto si è concluso con la dichiarazione di sciopero in concomitanza con lo sciopero generale del 26 ottobre indetto dai sindacati di base.

Quando è che i braccianti si sono rivolti al sindacato?

I braccianti si sono rivolti al sindacato nel settembre del 2016 con una situazione per così dire spaventosa. Avevano arretrati di cinque, sei, sette anche otto mesi nel pagamento delle aspettanze e ci hanno chiesto aiuto e noi siamo intervenuti in loro aiuto dal punto di vista sindacale e siamo anche dovuti intervenire anche con altri cinque lavoratori agricoli della società Angeleri Francesco società agricola che erano stati lasciati al loro destino da parte della Uil.

I braccianti si sono rivolti solo alla CUB o anche ad altre sigle sindacali?

No, nel caso specifico dell’Angeleri si sono rivolti alla CUB

E quanti scioperi avete effettuato e a quando risalgono i contatti dell’Angeleri con Casapound?

I nostri braccianti hanno iniziato lo sciopero in concomitanza con lo sciopero generale del 26 ottobre scorso e dopodiché hanno deciso in assemblea, perchè nella CUB le decisioni le hanno i lavoratori nelle loro assemblee sindacali, e dopo tre giorni di sciopero a oltranza nell’assemblea di lunedì 29 abbiamo deciso il giorno dopo oltre che continuare con lo sciopero anche con il presidio davanti all’azienda.

L’azienda ha fatto uso di crumiri per stroncare lo sciopero? E se sì solo italiani o anche stranieri? E che ruolo ha avuto Casapound?

Si praticamente nel presidio di martedì 30 il mattino alle ore 6.30 un crumiro che voleva entrare ha investito un lavoratore indiano che è stato poi trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale di Tortona. Per fortuna niente di grave. Questo è successo martedì 30. Poi Martedì 30 pomeriggio abbiamo tenuto un incontro in Prefettura in maniera urgente e siamo poi venuti a conoscenza che venerdì 3 di novembre l’azienda Angeleri ha invitato a fare una visita proprio nella loro dipendenze ai fascisti di Casapound. Questi ultimi hanno poi fornito un’interpretazione corporativa del concetto dello sciopero, ovvero che lo sciopero in ogni caso non deve per niente ostacolare lo svolgimento del lavoro. Hanno anche scritto nel loro profilo facebook che la CUB aveva manovrato i lavoratori per non si capisce quale scopo politico e noi abbiamo risposto immediatamente con il presidio della Prefettura del giorno d’oggi.

Giornale militante online fondato nell'aprile 2017.
Sito informativo della Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR).