Pubblichiamo una riflessione di un compagno francese in previsione della manifestazione di ieri a Parigi, che ha visto gilet gialli, lavoratori e studenti scendere in piazza: nonostante l’esito contenuto della manifestazione e la persistente resistenza degli apparati sindacali a lottare su grande scala contro padroni e Macron, gli argomenti politici rimangono validi e all’ordine del giorno.


Dopo settimane di mobilitazione da parte dei gilet gialli, gli studenti passano all’azione su iniziativa prima degli studenti liceali e ora anche degli universitari. Il 14 dicembre è la prima data di sciopero nazionale organizzato da diversi settori. Questo appuntamento dovrà essere un’occasione per il movimento operaio organizzato per unirsi alla mobilitazione.

Diverse organizzazioni sindacali hanno indetto uno sciopero il 14 dicembre per unirsi alle mobilitazioni già incorso dei gilet gialli e degli studenti. Dopo un comunicato intersindacale diffuso il 6 dicembre che denunciava “la violenza” dei gilet gialli e che di fatto andava in aiuto di Macron, molte federazioni e sezioni locali, e numerosi militanti (soprattutto nella CGT), hanno reagito con forza contro il disfattismo delle direzioni confederali. Basti ricordare ad esempio la Federazione Nazionale delle Industrie Chimiche della CGT, che ha parlato di una “pugnalata alle spalle di quanti stanno lottando”, ed ha chiesto un incontro confederale nazionale per decidere un piano di mobilitazione e lo sciopero di tutte le industrie chimiche e petrolifere per venerdì 14 dicembre. Da lì in poi, molti settori si sono messi in moto ed hanno chiesto di aderire allo sciopero del 14 dicembre, mentre la direzione nazionale della CGT proponeva una giornata di mobilitazione… senza assentarsi da lavoro. Questo è in particolare il caso di alcuni settori della CGT come i lavoratori delle ferrovie e dello spettacolo e la CGT-PSA degli stabilimenti di Mulhouse e di Valenciennes [PSA è un gruppo industriale francese a cui appartengono i marchi automobilistici Peugeot, Citroën, DS, Opel ed altri, ndt]. Ma al di là della posizione delle federazioni locali della CGT, un largo fronte intersindacale dei lavoratori della scuola secondaria e superiore ha chiesto una mobilitazione dei docenti e del personale amministrativo.

La mobilitazione dell’8 dicembre ha dimostrato che il clima di terrore instaurato dal governo non ha scalfito per nulla la determinazione del movimento ed ha anche mostrato che il movimento stesso deve fare una svolta per far capitolare il governo ed ottenere più dei contentini avuti finora (come l’imbroglio dei 100 euro [cioè il falso aumento di 100 euro dello stipendio minimo, vedi qui]). È il momento di essere più incisivi. Per imporre il ripristino della tassa sui grandi patrimoni ed un significativo aumento dei salari, bisogna paralizzare realmente l’economia del paese. Queste rivendicazioni sono condivise dalla grande maggioranza dei salariati e delle classi popolari del paese. Bisogna tradurre la rabbia generalizzata in uno sciopero di massa attivo, il solo metodo che potrà realmente bloccare l’economia e allo stesso tempo dare una boccata di ossigeno ai lavoratori impegnati nei presidi per evitare che la spinta della loro azione si esaurisca.

Il movimento operaio organizzato ha una responsabilità cruciale per ampliare la partecipazione allo sciopero, vale a dire convergere il 14 dicembre col movimento dei gilet gialli che si sono già mobilitati e che sono oggetto di una feroce repressione. Molte iniziative congiunte si svolgeranno in tutto il paese. A Parigi si è riunito ieri un comitato unitario promosso dai lavoratori delle ferrovie e dal Comitato “Giustizia e la verità per Adama” [Adama Traoré è il giovane francese di origine maliana morto a Parigi nel luglio 2016 mentre era in stato di fermo da parte della gendarmeria, ndt] per preparare azioni comuni in vista del 14 dicembre. La posizione dei ferrovieri è netta: fare del 14 dicembre una giornata di sciopero attivo, bloccare il lavoro e convergere con gli altri settori mobilitati su azioni comuni. Per quanto riguarda gli studenti, varie organizzazioni sindacali studentesche e universitarie chiedono la mobilitazione (UNEF, Solidaires, UNL, ecc.) e in diverse università e scuole superiori si stanno preparando blocchi per consentire agli studenti di scendere in strada a fianco dei gilet gialli e degli altri lavoratori in sciopero nelle azioni programmate.

Di fronte alle innumerevoli pressioni esercitate sul movimento (da ultimo la strumentalizzazione dell’attentato di Strasburgo e le dichiarazioni scandalose dei membri del governo, nell’ottica di ricattare e fermare la mobilitazione) il giorno del 14 dicembre deve essere un successo e segnare l’inizio di una nuova e più ampia convergenza tra gilet gialli, studenti e gilet rossi [riferimento a un movimento popolare di alcuni anni fa, sempre legato alla questione dei carburanti, che imperversò perlopiù nella Francia del nord; ma anche alle divise e alle bandiere rosse dei militanti sindacali, ndt].

Lèo Valadim

Traduzione di Vera Pavlovna da Révolution Permanente

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.