Riceviamo in esclusiva e volentieri pubblichiamo un componimento di Fabrizio Bajec, poeta, autore teatrale e lettore del nostro giornale.
Catene
ti ho ammirata applaudita
vecchia dirigente di partito
sembravi crederci mentre
citavi il manifesto del ‘48
organizziamoci abbiamo solo
le nostre catene da perdere
ma il mondo non lo cambi
né la macelleria in Vietnam
ragazza seduta in piazza
quanti chili di cereali quanti
litri d’acqua per gonfiarla
quanto stabbio fino al giorno
in cui la segano per venderla
a pezzi questa vacca che dici
di non conoscere personalmente
cinque anni dopo ti ascolto
e non sento più niente compagna
che hai subìto la guerra di Spagna
in nome della democrazia indiretta
io sono una voce persa
una mina inesplosa
Fabrizio Bajec
Fabrizio Bajec (1975), italo-francese, vive a Parigi e scrive nelle due lingue. È autore di diverse raccolte di poesia, tradotte in diverse lingue, e di testi teatrali.