L’incendio divampato recentemente nell’azienda Eco X di Pomezia ha sprigionato nell’aria livelli di diossine e furani 700 volte oltre la soglia di rischio, portando così l’attenzione pubblica sull’amianto, presente in alcune strutture dell’edificio, questo mentre alla Camera dei deputati il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, parlando di questo rogo, ha dichiarato che «non c’è presenza di fibre di amianto nell’aria». Cosa altamente improbabile, secondo i dati rilasciati dall’Arpa Lazio.

L’esposizione all’amianto provoca una patologia, il mesotelioma pleurico, la più grave tra patologia scatenata dall’amianto insieme al cancro del polmone.

Gli uomini ne sono colpiti il doppio delle donne. Ogni anno si contano in Italia all’incirca 1.900 nuovi casi di mesotelioma e oggi, nel nostro Paese, convivono con una diagnosi di malattia grosso modo 2.700 persone. Il picco massimo si ha intorno ai 70 anni (dati Aiom-Airtum 2016).

Gli Oncologi sostengono che questa malattia professionale è nel 95% causata dall’esposizione all’amianto. Per un lavoratore è necessario dimostrare di essere stato costretto a lavorazioni che lo hanno esposto delle fibre di amianto perché gli venga riconosciuto il nesso di causa-effetto con l’insorgenza del mesotelioma.

Per decenni l’amianto è stato impiegato nell’edilizia, nell’industria automobilistica, nella produzione di vernici, nella fabbricazione di treni e navi e in altri ambiti lavorativi, raggiungendo un picco di diffusione tra il 1970 e il 1990.

Fu la Legge 257 del ’92 257/1992 a mettere al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietandone la produzione e l’uso sull’intero territorio nazionale. Ma purtroppo per la salute dei lavoratori l’Italia è ancora oggi uno dei paesi al mondo più colpiti dalle malattie da amianto. ll mesotelioma pleurico ha un tempo di latenza molto lungo, decenni, anche 40 anni: le fibre di amianto, una volta penetrate attraverso l’inalazione, causano danni alla salute molti anni dopo, quando ormai ci si trova di fronte a diagnosi di cancro ai polmoni o di mesotelioma.

Per queste malattie non esiste ad oggi una diagnosi precoce e le percentuali di sopravvivenza sono bassissime, visto che i sintomi, come la tosse, possono far pensare a banali malattie influenzali.

L’amianto è presente in uffici, palazzi e luoghi di lavoro, dove i lavoratori vi sono esposti, nella maggior parte dei casi, a loro insaputa.

In Italia si necessita di una bonifica su vasta scala per salvaguardare l’ambiente in caso di roghi come quello di Pomezia e, soprattutto, per tutelare la salute delle persone e dei lavoratori che, a causa delle disattenzioni dei vari responsabili, quali datori di lavoro, ecc., si troveranno diagnosticata fra anni una malattia che lascia poche speranze di vita.

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