Abbiamo illustrato di recente alcuni casi significativi di progressivo smantellamento della rete ferroviaria italiana ad opera del gruppo delle Ferrovie dello Stato.

Vi chiederete: ma tutti questi soldi che non sono più investiti nella normale rete passeggeri, dove vanno a finire? In questo articolo ci dedichiamo a quella quota di capitale di Trenitalia che viene investita per allargare il mercato internazionale dell’azienda e per partecipare ad appalti succulenti all’estero.

La controllata inglese di Trenitalia ha siglato, lo scorso febbraio, un accordo con National Express Group PLC, che prevede l’aacquisto del 100% delle azioni di NXET, società che gestisce le linee C2C (city to coast, “dalla città alla costa”) tra Londra e Shoeburyness, località della foce del Tamigi; il tutto per la somma di circa 70 milioni di sterline, circa 81,2 milioni di euro. La NXET ha un fatturato annuo di circa 200 milioni di euro, circa 600 dipendenti e 74 treni Bombardier a disposizione.

L’acquisto rientra nel piano complessivo di internazionalizzazione delle proprietà del Gruppo FS Italiane per il 2017-2026, che prevede già anche le tratte nella regione degli East Midlands, quelle Londra-Edimburgo, Parigi-Bruxelles, Parigi-Bourdeaux, Amburgo-Colonia, Milano-Zurigo-Francoforte, Atene-Salonicco (quest’ultima con l’acquisto di Trainose, privatizzata dal buon Tsipras l’anno scorso, nel quadro della complessiva dismissione delle ferrovie pubbliche greche).

Fuori dall’Europa, FS si candida come general contractor, cioè responsabile tecnico-operativo complessivo dei progetti ed esecutore delle opere nel concreto, specie nelle zone con infrastrutture poco sviluppate: le sue aree di interesse sono il Medio Oriente (Iran, Arabaia Saudita, Oman), India e sudest asiatico (Malesia, Thailandia, Singapore, Vietnam), America (Brasile, Argentina, Però, USA e Canada) e Africa subsahariana (Costa d’Avorio, Congo e Sudafrica). La punta di diamante di questa operazione è Italferr, società d’ingegneria del gruppo FS, che nel dicembre 2016 ha già firmato un contratto di circa 12 milioni di euro con le ferrovie iraniane per la realizzazione della prima linea ad alta velocita nel paese, la Teheran-Qom-Isfahan. Così come, mentre sulle linee passeggeri regionali non si riparano in tempi rapidi nemmeno le porte e i bagni guasti, sempre l’Italferr è stata progonista del completamento dell’Eurasia Tunnel di Istanbul con otto mesi di anticipo rispetto a quelli previsti dall’appalto.

 

Giacomo Turci

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.