Riportiamo di seguito il testo di un comunicato del Comitato lavoratori del Porto di Napoli e SiCobas contro i licenziamenti Soteco e lo smantellamento dei diritti contrattuali dei lavoratori da parte dell’Autorità Portuale e delle aziende private operanti al suo interno.


AL PORTO C’È’ CHI HA ALZATO LA TESTA E VUOLE DIRE BASTA ALLO SFRUTTAMENTO

Nelle ultime settimane diverse iniziative di lotta hanno visto protagonisti gli operai del Porto. I licenziati SOTECO sono da 2 mesi in mobilitazione contro l’arroganza di Pasquale Legora De Feo e continuano la loro battaglia per il reintegro. Intanto la scorsa settimana sono scesi in corteo gli operai CULP, stanchi di essere ignorati e marginalizzati da un’autorità portuale che al di là delle chiacchiere e delle dichiarazioni ad effetto sui media, finora non ha mosso un dito sull’emergenza più grande presente nel Porto, cioè la giugla di appalti e subappalti che è causa principale dei livelli salariali da fame, dell’assenza totale di sicurezza sui luoghi di lavoro, dei continui tagli di organico e dei licenziamenti in tutte le principali aziende dell’area.

La situazione è oramai insostenibile: gli operai del porto spesso rischiano la vita ogni giorno per portare a casa un salario misero, e già in più di un occasione ci è scappata la tragedia! Le iniziative dei licenziati SOTECO e degli operai CULP hanno già riscosso l’attenzione e la solidarietà di molti altri operai.

Alle mobilitazioni di queste settimane bisogna dare seguito e costruire una vertenza unitaria che metta finalmente in discussione i piani di massacro sociale voluti dai padroni con la complicità dell’autorità portuale e dei sindacati confederali CGIL-CISL-UIL.

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