da Chicago86
In Cina sono circa tre milioni i lavoratori impiegati nella consegna di pasti a domicilio che ogni giorno scorrazzano per le strade del paese, cercando di rispettare le tempistiche imposte da aziende come Meituan, Ele.me, Waimai, le tre più grandi del settore. Ma il continuo peggioramento delle condizioni di lavoro scatena proteste e mobilitazioni.
Il 4 settembre scorso un gruppo di driver di Ele.me, l’azienda che col motto “Make Everything (in) 30min” si è diffusa nel giro di 8 anni in 2000 città cinesi, ha manifestato per le strade di Pechino per la mancata corresponsione del salario. In agosto la ditta subappaltatrice per cui sono impiegati aveva dichiarato di non avere i soldi per pagare gli ultimi due stipendi, proponendo in cambio le auto con cui i fattorini effettuano le consegne. I lavoratori si sono invece rivolti alla commissione locale per le controversie sul lavoro ottenendo l’intervento dell’azienda madre, che però ha calcolato al ribasso il dovuto provocando la protesta per le vie della capitale. A seguito della manifestazione, le due aziende hanno promesso l’immediato pagamento dei salari.
Altre proteste si sono verificate nel sud-ovest del paese. Ad agosto nella città meridionale di Yixing decine di autisti impiegati presso Meituan, la più grande piattaforma a livello mondiale di consegna online e on-demand con un numero di ordini quotidiani che va oltre i 10 milioni, hanno organizzato uno sciopero contro i bassi salari e per denunciare i danni fisici causati dal lavoro. Nella città Kunming, nella provincia dello Yunnan, il 5 settembre scorso alcuni fattorini della stessa azienda hanno incrociato le braccia contro il peggioramento delle condizioni lavorative. L’azienda ha imposto nuove modalità di servizio che costringono i driver ad effettuare le consegne più rapidamente (la tempistica per ogni ordine è calata da 43 a 37 minuti), ed ha tagliato i salari (da circa 200 a 120 yuan al giorno).
Il Cina la concorrenza nel settore del food delivery è altissima e vede lo schieramento di colossi come Alibaba, Baidu, Sequoia Capital. I lavoratori, in nome dell’ottimizzazione del servizio e dei maggiori profitti che dopo il boom iniziale cominciano a calare, sono spinti dalle aziende ad anteporre la velocità del servizio alla propria sicurezza, tanto che la polizia cinese, dato il numero crescente di incidenti in cui sono coinvolti lavoratori della consegna pasti a domicilio, è dovuta intervenire convocando, a fine Agosto, le big del settore affinchè migliorino gli standars di sicurezza.
China’s food delivery workers take a stand against low pay and dangerous work – CLB's October Newsletter is out now https://t.co/rnLHtxqJFD pic.twitter.com/q7gAR2SAb3
— CLB (@chinalabour) October 4, 2017
Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.