Leggiamo in una testata della stampa locale modenese che i professori della Quarta A Elettronica, la classe di Aleksandar Glišić, provano a mettere una toppa e a chiudere prematuramente la questione del 6 punitivo che hanno inflitto allo studente che si era “permesso” di criticare l’alternanza scuola-lavoro a partire dalla sua esperienza in fabbrica.
Molto volentieri, commentiamo nel merito, punto per punto, questo comunicato, che si somma alla campagna molto disordinata, contraddittoria e sfortunata condotta pubblicamente contro Alek, peraltro sfociata sulla stampa di tutto il paese non per “merito” nostro, dato che altri hanno ritenuto di dover collaborare a fare uscire articoli approssimativi da clickbait sulla stampa locale e nazionale.

Gli insegnanti della Quarta A affermano:

_che la valutazione dell’alternanza è prerogativa del Consiglio di Classe e non del Dirigente scolastico:

esatto, peccato che il preside, senza che ne avesse né la necessità né tantomeno l’obbligo, si sia sentito in dovere di approvare la natura punitiva di questo voto, come da lui espressamente affermato, inventandosi inesistenti danni di immagine all’ITIS Da Vinci e all’azienda dove Alek ha lavorato, che non erano stati minimamente nominati; come se poi un post facebook di un ragazzo di 17 anni potesse avere chissà quale eco e potesse creare chissà quali danni economici, anche se fosse!

_che non è stato assegnato alcun sei in condotta, visto che la valutazione di comportamenti a scuola viene fatta in occasione degli scrutini solo a gennaio e a giugno, mentre il Consiglio tira semplicemente le somme delle espoerienze di alternanza:

peccato che il preside, e non solo lui, abbia detto cose diverse, palesando la propria ignoranza persino per quanto riguarda il funzionamento del sistema scolastico stesso; peccato che, a meno che vogliamo raccontarci favole, un voto espresso in sede di valutazione dell’esperienza di alternanza è un elemento rilevante nella valutazione della condotta a fine quadrimestre, ed è ovviamente segno di un’ostilità diffusa da parte dei professori del consiglio di classe nei confronti dello studente, cosa che sicuramente non evapora né sparisce con uno schiocco di dita, essendo questo 6 punitivo e politico contro uno studente notoriamente comunista (imbarazzanti i tentativi del corpo docente e del preside di far finta di ignorare questo dato, nelle varie dichiarazioni e interviste) e politicamente avverso alla legge 107 e all’alternanza.

_che al termine dello stage il tutor assegna un punteggio ai vari indicatori dell’esperienza compiuta in azienda:

l’esperienza compiuta in azienda! Che c’entra, allora, un post anonimo e senza riferimenti diretti sul proprio profilo personale di facebook? Proprio un bel nulla! Peraltro, l’azienda stessa non ha minimamente sollecitato questa misura, dato che Alek come gli altri studenti ha svolto le mansioni richieste, quindi non c’è nulla che giustifichi un voto del genere!

_che anche le aziende sono valutate in base alla qualità del percorso offerto ai singoli studenti:

Non a caso, nessuno dei diretti coinvolti, a parte noi, è entrato nel merito delle condizioni in cui si lavora (perché questo è) nelle fabbriche che usufruiscono dell’ALS. E questo vogliamo sapere, su questo vogliamo discutere: gli studenti e i professori cosa ne pensano, della costrizione al lavoro gratuito per settimane, con impieghi che necessitano di un processo di “apprendimento” di uno o due quarti d’ora?

Anche l’assessore di Carpi alle Politiche scolastiche, Stefania Gasparini, si lamenta della “propalazione sui social network di inesattezze e vere e proprie notizie false scritte apposta per mettere in cattiva luce la scuola, i dirigenti e i professori”. Peccato che le falsità le abbiano propagandate coloro che hanno attaccato Alek e che, accortisi di aver fatto una figuraccia a livello nazionale (corre voce che persino dal Miur siano arrivate telefonate non proprio entusiaste per l’operato del consiglio di classe e del preside), provano a buttare in caciara la cosa. Non solo: ieri c’è stato anche il tentativo da parte del preside, assurdo quanto vergognoso, di “contrattare” con la famiglia di Alek il ritiro del 6 in cambio della rimozione delle dichiarazioni del CSR e del post incriminato.

Quale spirito democratico, quale lezione di rispetto della libertà d’espressione viene data ai propri alunni!

Da parte nostra, non abbiamo neanche un centesimo di torto in questa vicenda e non dobbiamo contrattare al ribasso proprio nulla. Ci è molto chiaro invece cosa vogliamo ottenere:

_Il 6 nella valutazione dell’esperienza d’ALS va ritirato perché è una punizione politica, un atto di repressione che studenti e docenti onesti non possono far passare.

_Gli studenti dell’ITIS di Carpi, così come di ogni altra scuola, hanno pieno diritto a organizzare dentro le loro scuole, anche in orario di lezione tramite giornate di autogestione, assemblee generali di discussione dell’alternanza scuola-lavoro, gestendo democraticamente tali assemblee e garantendo il diritto di parola, senza il controllo e l’ingerenza dei presidi, dei rappresentanti di istituto compiacenti o di chicchessia.

_E’ necessario aprire un percorso di mobilitazione e di autorganizzazione degli studenti dell’ITIS di Carpi per elaborare uno statuto degli studenti in alternanza e farlo adottare dalla scuola. In particolare, vanno istituite commissioni di controllo paritetiche insegnanti-studenti, con rappresentanti degli studenti nelle commissioni che siano votati classe per classe e indipendentemente dalla composizione dei rappresentanti studenteschi del consiglio di istituto.

Su questi punti è possibile e necessario continuare la mobilitazione all’ITIS di Carpi e non solo, per ridare vita e corpo al movimento studentesco in tutta Italia e non chinare la testa di fronte all’imposizione di una scuola a misura di industriali. In questa mobilitazione, come CSR continueremo a sostenere la parola d’ordine dell’abolizione della legge 107 “Buona Scuola” e di questa alternanza-scuola lavoro.

Coordinamento Studentesco Rivoluzionario

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.