Gli studenti del liceo Manzoni hanno occupato lunedì la loro scuola: una prima risposta di lotta, di fronte alla vittoria elettorale della destra, di una gioventù che rifiuta di essere messa alle strette: “Vogliamo dirlo chiaramente, alla Meloni, a Confindustria, a chi ci reprime: non siamo più disposti a tirarci indietro, a far finta di niente e ad aspettare che siate voi a cambiare le cose”.


Questa mattina, come studenti e studentesse del Manzoni, abbiamo occupato la nostra scuola per parlare e confrontarci sulla situazione in cui versano le nostre vite – spiegano i rappresentanti d’istituto – crisi e disastri climatici sono ormai all’ordine del giorno, provano lentamente ad abituarci a un lavoro precario, sfruttato e mortale, e, come se non bastasse, ci prepariamo ad entrare in una fase politica pericolosa e repressiva, visti gli ultimi risultati elettorali[…] Abbiamo preso coscienza di questa situazione e abbiamo deciso che questa volta non staremo fermi a guardare, non rimarremo passivi davanti a un presente che cerca con ogni mezzo di toglierci il futuro che ci appartiene.

Queste sono le parole degli studenti del liceo Manzoni che hanno deciso di occupare la loro scuola, nel centro della città di Milano. È stato dopo l’annuncio dei risultati, lunedì mattina, che l’alleanza di destra trainata da Fratelli d’Italia aveva ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento, che gli studenti hanno deciso di reagire.

In una conferenza stampa, Matteo Salvini, che ha studiato al liceo milanese, ha reagito cinicamente chiedendo di essere invitato alle assemblee di occupazione per discutere. Gli studenti hanno risposto in un comunicato: “Siamo gli studenti del Liceo Classico Manzoni e non vogliamo certo una persona razzista, sessista e xenofoba come lei nella nostra scuola”.

Come abbiamo scritto a caldo sul risultato elettorale, “la scommessa vincente di Fratelli d’Italia è stata quella di rivendicare apertamente un profilo cattolico-nazionalista in netta opposizione al governo Draghi, incanalando una parte del malcontento sociale”. Ma la vittoria della destra non ha certo riassorbito del tutto questo malcontento: basti pensare che un elettore su tre non si è recato alle urne. Il consenso “maggioritario” di Giorgia Meloni è in realtà quello di una minoranza netta della società, specie fra i giovani.

In un comunicato che annuncia la fine dell’occupazione, avvenuta ieri, gli studenti del collettivo del liceo spiegano:

Ci è stato chiesto spesso il perché della nostra azione: la situazione politica e sociale all’esterno della nostra scuola ce lo ha imposto, tra studenti uccisi dall’alternanza scuola lavoro, un’emergenza climatica che devasta e rovina i luoghi in cui trascorriamo le nostre vite, e, in ultimo, la vittoria di un partito che storicamente rimane legato a immagini e retoriche fasciste – spiegano gli studenti in un comunicato in cui annunciano la fine dell’occupazione -. La nostra sfiducia nei confronti di queste istituzioni politiche è totale e fondata sulla consapevolezza che nessuno tra i partiti del paese si sia posto come priorità le nostre necessità generazionali.

Al di là della vittoria della coalizione di destra, a cui si oppongono, denunciano l’intero sistema politico e la crisi a più livelli che ha investito il paese.


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Dall’altro lato, gli studenti denunciano ciò che è riservato ai giovani di oggi: lavori sempre più precari e nessuna prospettiva futura. L’esempio più lampante è quello dei corsi di formazione professionale obbligatori per la maturità, l’alternanza scuola-lavoro (PCTO) che ha portato alla morte di uno studente di 18 anni, Giuliano De Seta, due settimane fa. È il terzo studente a morire per un incidente sul lavoro nell’ambito di un tirocinio in Italia, dopo Giuseppe Lenoci, 16 anni, morto in una fabbrica di termoidraulica e Lorenzo Parelli, 18 anni, morto in una fabbrica di accessori meccanici.

Al liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo, in provincia di Genova, uno striscione con la scritta “No alla Meloni”, accompagnato da numerosi cartelli nei corridoi della scuola, ha segnato il malcontento degli studenti. Se l’occupazione degli studenti delle scuole superiori di Milano si è conclusa e rimane per il momento una reazione molto localizzata, ne richiama altre.

Di fronte alla distruzione delle condizioni di lavoro, contro la precarizzazione dei giovani e contro l’uso della professionalizzazione degli studi da parte dei padroni e dello Stato per sfruttarli sempre di più, ma anche contro la prospettiva di un nuovo governo schiacciato sull’estrema destra di Meloni, i giovani devono allearsi con il movimento operaio.

Iniziative lodevoli come questa occupazione possono diventare un’occasione di formazione politica e presa di coscienza delle contraddizioni della nostra società, non soltanto di critica dei partiti di destra ora al governo (oltre che di ricreazione, formazione sociale e intellettuale).

Un’occasione che, per i giovanissimi, significa affrontare un sistema che considera gli studenti un numero funzionale alla logica dell’”eccellenza” e della “meritocrazia”, sottomessa al profitto delle grandi aziende – la stessa logica che sfrutta e schiaccia i lavoratori. Una logica secondo la quale se l’(ex)studente non è abbastanza performativo, il padrone può scartarlo mandando in fumo le fatiche fatte tra i banchi.

Le occupazioni di scuole come successo a Milano, l’occupazione delle fabbriche in chiusura/delocalizzazione come la GKN, e tutte le iniziative dal basso della gioventù e della classe lavoratrice possono minare l’apparente stabilità del nuovo regime politico che, come abbiamo visto, ha un consenso in realtà minoritario.

Come hanno detto gli studenti del Manzoni, non dobbiamo accettare di aspettare che sia sempre qualcun altro, che siano loro a cambiare le cose!

 

Arechi La Salvia, Petra Lou

Studente all'università La Sapienza di Roma, militante della Frazione Internazionalista Rivoluzionaria.

Studentessa italo-francese all'università Bordeaux Montaigne. Militante della corrente femminista socialista Du Pain et des Roses e del gruppo giovanile Le Poing Levé. Scrive per Révolution Permanente.