Le giravolte politiche del Movimento 5 Stelle non sembrano conoscere un termine ultimo.
Al fine di presentarsi al grande capitale come credibile forza di Governo, il M5S – per il tramite del suo principale Portavoce, Luigi Di Maio – ha dichiarato che l’Italia “deve restare al fianco degli Alleati” nella guerra in Siria.

Il politico di Pomigliano conferma la svolta filo europeista affermando che “l’UE deve avere la forza di farsi vedere compatta e unita, anche nell’invitare le Nazioni Unite a compiere ispezioni sul terreno in Siria affinchè si accertino le responsabilità sull’uso di armi chimiche da parte di Assad”.

Al netto, dunque, della condotta di Assad – la stessa di qualunque capo di uno Stato borghese contro i lavoratori -, l’uso delle armi chimiche è ad oggi indimostrato e quasi sempre è stato un argomento delle forze imperialiste per giustificare guerre predatorie (vd. le presunte armi nucleari e chimiche di Saddam Hussein).

Le dichiarazioni di Di Maio confermano ancora una volta il carattere filo capitalista e subalterno all’imperialismo, del Movimento 5 Stelle. In particolare, l’auspicio di Di Maio sulla coesione dei Paesi imperialisti dell’Unione Europea rappresenta la chiara vocazione del progetto pentastellato nel riaffermare una politica egemonica dell’imperialismo italiano, che resta uno dei sette paesi più potenti del mondo.

Ribadire le verità rispetto al Movimento 5 Stelle serve a lottare contro l’egemonia che i populisti di destra hanno oggi sui settori delle avanguardie sindacalizzate dei lavoratori, in particolar modo su quelle della CGIL e del sindacalismo di base, che in massa hanno votato il 4 Marzo il Partito della Casaleggio Associati.
Un legame che dev’essere reciso se si vuole rilanciare un progetto di alternativa dei lavoratori e degli oppressi.

Douglas Mortimer

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.