Stamattina si è tenuta la riunione mensile della CRUI. Blindata come al solito, non ha minimamente recepito le istanze di una delegazione rappresentativa di migliaia di studenti universitari e lavoratori di scuola, università e ricerca che da mesi si mobilitano per rompere i legami col complesso industriale israeliano, e dunque gli atenei che vi collaborano, e col genocidio a Gaza.


La CRUI continua a stare dalla parte dei responsabili del genocidio a Gaza

Si è riunita stamattina l’assemblea della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane che riunisce 87 rettori delle università pubbliche e private presenti in Italia.

Gli atenei italiani stanno offrendo una resistenza decisa contro il movimento nazionale (e mondiale) di studenti e lavoratori dell’istruzione che chiedono a gran voce la rottura di qualsiasi legame delle università italiane con quelle israeliane che collaborano col complesso militare impegnato in questi mesi nell’operazione di distruzione genocida a Gaza.

La riunione di oggi della CRUI non ha visto un cambio di linea: appellandosi all’articolo 11 della Costituzione che “ripudia la guerra” (senza condannare le azioni militari italiane nel mar Rosso e la prosecuzione della vendita di armi a Israele), chiede il cessate il fuoco, equiparando di fatto la distruzione genocida della Striscia di Gaza e il massacro di decine di migliaia di civili con l’attacco del 7 ottobre delle organizzazioni della resistenza palestinese.

Nell’auspicare “una pace stabile”, a differenza ormai persino di tutto un settore della politica imperialista occidentale, la CRUI non rivendica nemmeno una soluzione “equilibrata” di coesistenza di due Stati in Palestina.

È evidente che ancora oggi i rettori italiani nella loro quasi totalità (vedasi ad esempio le dimissioni del rettore Bronzini di Bari dalla fondazione Medor di Leonardo, tra i principali partner europei delle forze armate israeliane) di fatto prendono le parti del colonialismo sionista, rivendicando la piena collaborazione con gli stessi atenei israeliani che contribuiscono alla grande efficienza tecnica delle forze armate israeliane nello sterminare i palestinesi.

L’invito della CRUI ai singoli atenei ad aderire al consorzio UNIMED (Mediterranean Universities Union) “di cui fanno parte le università palestinesi” è macabro a dir poco, dato che nella Striscia di Gaza TUTTE le università sono state bombardate da Israele.

 

La mobilitazione di oggi: l’unica risposta concreta è la polizia per gli studenti

Contro l’indignante filosionismo dei rettori, che fa finta di non capire che appoggiare la ricerca legata al complesso industrial-militare di Israele significa sporcarsi le mani del sangue dei gazawiti, si sono attivati studenti, docenti e ricercatori, che avevano chiesto di poter manifestare in piazza Rondanini (dove si trova la sede della CRUI), in pieno centro a Roma. La questura ha negato questo diritto democratico, concedendo l’autorizzazione per piazza santi Apostoli, a quasi un chilometro di distanza.

È stato persino negato agli studenti universitari di Roma e Napoli presenti di unirsi alla delegazione di docenti e ricercatori che aveva il permesso di arrivare fino alla CRUI, arrivando di fatto a sequestrare il resto dei manifestanti in piazza per oltre un’ora.

La locandina della mobilitazione di oggi

La locandina della mobilitazione di oggi.

La delegazione di docenti, ricercatori e lavoratori dell’istruzione è stata ricevuta soltanto da due rettori: quello del Politecnico di Bari, Cupertino, ed il Rettore dell’Università di Catania, Priolo, che hanno ricevuto i documenti con le rivendicazioni di docenti e studenti, più le oltre 5.000 firme della petizione contro la presenza della fondazione Med-Or di Leonardo nelle università.

Gli studenti finalmente sono riusciti a spostarsi e a raggiungere le vicinanze di piazza Rondanini, seguiti e poi fermati da un deciso schieramento di polizia. Hanno allora ribadito a gran voce le loro rivendicazioni, leggendo la lettera che è stato negato loro di consegnare personalmente e di discutere coi rettori.

La mobilitazione continua, a partire dalla tre giorni a giugno rilanciata anche oggi: una manifestazione nazionale a Roma il primo giugno e un’assemblea nazionale il 2-3 giugno per allargare il movimento contro il genocidio a Gaza, contro la collaborazione attiva delle università e dello Stato italiano a questa mattanza e in generale al complesso industrial-militare israeliano, e contro la militarizzazione e la repressione che avanzano a scuola e in università.

 

Giacomo Turci

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.