Pubblichiamo di seguito un articolo di Marceau Taburet apparso il 3 aprile, sullo storico quotidiano francese di sinistra Libération, sulla situazione della “estrema sinistra” nel bel mezzo della lotta contro la riforma delle pensioni imposta da Macron, in cui spicca il ruolo di Révolution Permanente, gruppo politico e giornale militante fratello della Voce delle Lotte-FIR.


In difficoltà dal punto di vista elettorale e militante, l’NPA [Nuovo Partito Anticapitalista] e LO [Lutte Ouvrière, “lotta operaia” in francese, ndt] provano a cavalcare l’onda della mobilitazione contro la riforma delle pensioni, in cui il giovane movimento Révolution Permanente si è già ritagliato un posto d’onore.

Il 21 gennaio a Parigi, il cielo azzurro e i raggi del sole smorzavano le temperature glaciali. Fra le piazze Bastille e Nation, migliaia di giovani sfilavano contro la riforma delle pensioni, presentata qualche giorno prima. Un camion aperto ai quattro venti si apre un varco fra la folla. A bordo, si succedono personalità della sinistra per qualche minuto di intervento al microfono. Il suono non è buono e i manifestanti, in basso, ascoltano solo distrattamente. Arriva il turno di Olivier Besancenot. Lui si infiamma : «Il corteo delle generazioni di ieri ci accompagna oggi. Bloccheremo la società, bloccheremo il paese». Il tono è sicuro, le frasi perfettamente formulate. Il nome del portavoce dell’NPA viene allora scandito: «Olivier, Olivier!”. “Un redivivo”, scherza una donna imbacuccata in un piumino nero. Gli ci sono voluti solo cinque minuti per risvegliare la folla. “È successo qualcosa quando Besancenot ha parlato. Ci eravamo quasi dimenticati fino a che punto fosse valido”, riconosce una deputata della France Insoumise [il partito neoriformista di Jean-Luc Mélenchon, ndt].

L’ex postino mette tutte le sue forze nella battaglia. Sa che la posta in gioco è alta. Non per lui, in opposizione da sempre con la “personalizzazione del potere”, ma per l’organizzazione che rappresenta, il Nouveau Parti Anticapitaliste. Impantanato in una crisi interna, il partito, erede della Lega Comunista Rivoluzionaria, è esploso a dicembre. Coloro che avevano una linea autonoma e rivoluzionaria sono stati allontanati, e l’NPA ha ormai adottato ufficialmente una linea unitaria, in collegamento con le altre forze di sinistr,a fra cui la France insoumise. Ridotto a proporzioni molto modeste, il partito conta molto su questo movimento per le pensioni per rifarsi un’immagine. Scommessa vinta? L’ampiezza della mobilitazione contro il testo del governo, in ogni caso, dà nuova linfa vitale alla sinistra anticapitalista.  “Il movimento sociale ha rialzato la testa e noi con lui” conferma Christine Poupin, membro della direzione dell’NPA. “È un periodo dove tutto va molto veloce, tutto è più denso e più intenso”.

 

«Una parte delle nuove generazioni è chiaramente anticapitalista»

Per dei militanti che, durante tutto l’anno, preparano il terreno della rivoluzione, vedere i francesi mettersi in sciopero e scendere in strada dona una sensazione simile al sollievo. L’estrema sinistra si sente sostenuta da un’attualità che sempre più mobilita questi argomenti in maniera prediletta. E si è anche fissata un bersaglio prioritario: i giovani. Quegli stessi che, in alcuni casi, partecipano alle loro prime manifestazioni. “Per loro è una formazione politica accelerata dall’inizio della mobilitazione”, fa notare Christine Poupin. “Ruolo dello Stato, delle sue istituzioni, della polizia… è un corso intensivo”. Un processo tanto più facile da intraprendere poiché “una parte della nuova generazione è oggi chiaramente anticapitalista”, valuta la storica Ludivine Bantigny, specialista di rivoluzioni e professoressa all’Università di Rouen. “Ci sono nella società tantissime riflessioni e interrogativi  sul capitalismo. Ci siamo tornati. Negli anni ’90 ciò era completamente scomparso. Si considerava che fosse un sistema ovvio, il meno peggiore di tutti”. Bisogna che questo slancio si concretizzi in adesioni, poiché niente assicura a questo stadio che gli oppositori della riforma decideranno in massa di prolungare la mobilitazione con un loro attivo impegno di parte.

Nella battaglia che si sta giocando, una giovane organizzazione si fa notare. Révolution Permanente (RP) – il cui nome rinvia ad una formula di Karl Marx ripresa da Lev Trotsky – vuole diventare il punto di riferimento nelle lotte sociali. A metà strada fra il partito politico e il media di informazione, RP dispiega le sue forze nei picchetti degli scioperi, nelle assemblee generali, nelle manifestazioni… risultato: il movimento si è fatto un nome sui social e beneficia di un’esposizione mediatica senza precedenti.

È frutto di un lavoro lanciato su diversi livelli. Innanzitutto, assicuriamo un monitoraggio delle lotte in maniera intensa e quanto più sul campo. Dopodiché, facciamo leva su delle concentrazioni strategiche, soprattutto nelle facoltà, ma anche nel settore agroalimentare, alla SNCF [Ferrovie dello Stato francesi], nelle raffinerie…

spiega Elsa Marcel, avvocata e militante di Révolution permanente.

Recentemente invitata in tv, in particolare su France 5 e BFM TV, Elsa Marcel è una figura in voga che padroneggia con brio l’arte oratoria. Lo stesso vale per Ariane Anemoyannis, studentessa all’Università Paris-I e volto del movimento. Di fronte alla “passività” presunta di Lutte ouvrière (LO) e all’ “affossamento” dell’NPA in litigi interni, RP vuole incarnare una terza via e far emergere “dei nuovi profili”. “Sui social, la gente sottolinea che è bene vedere delle giovani donne imporsi e tenere testa”, racconta l’avvocata.

 

VIDÉO. « La répression a un caractère éminemment politique » : Elsa Marcel,  avocate et militante

La jeunesse dans la rue: "Le 49.3, c'était le crachat de trop à la figure  des jeunes"

Elsa Marcel e Ariane Anemoyannis, giovani militanti di Revolution Permanente emerse come figure pubbliche del movimento contro la riforma delle pensioni in Francia.

Infliggere la sua “prima sconfitta” a Macron

Un tour de force quando si pensa che l’organizzazione, nata da una scissione dell’NPA, ha ufficialmente visto la luce… a dicembre, durante un congresso di fondazione a Parigi. “Sapevamo che la battaglia delle pensioni sarebbe stato il nostro battesimo del fuoco”, racconta Elsa Marcel. “Vogliamo costruirci attraverso la lotta di classe”. Diverse personalità hanno portato il proprio sostegno alle iniziative prese da RP, fra cui l’attrice vincitrice del premio César Adèle Haenel, il filosofo Frédéric Lordon e il rapper Médine. Quest’ultimo era presente alla raffineria di Normandia il 24 marzo per contestare le requisizioni. La sfida è ora di sapere se queste organizzazioni saranno capaci di pesare sugli eventi successivi. Christine Poupin è convinta che «questo non si esprimerà negli stessi termini a seconda che vinceremo o perderemo» il braccio di ferro iniziato con il governo. LO, che snobba i raduni comuni della sinistra contrariamente all’NPA che condivide regolarmente la scena con altre forze, spera di poter infliggere la sua «prima sconfitta» a Emmanuel Macron: «sarebbe per noi un incoraggiamento batterlo sui salari e le condizioni di lavoro» afferma l’organizzazione trotskista.

Dal lato di RévolutionPermanente, si vuole cavalcare l’onda delle “aspirazioni a una trasformazione profonda della società”, che si esprimono soprattutto nella gioventù, fustigando un “regime con il fiato corto”. “C’è un ricettività importante delle nostre idee”, insiste Elsa Marcel. “Riceviamo numerose sollecitazioni per unirsi a noi.” Non è ancora la Grand soir [“la grande sera”, intesa come giorno in cui “scoppia” la rivoluzione sociale, ndt] ma, come ricorda Ludivine Bantigny, “la rivoluzione è una lenta preparazione che passa attraverso dei movimenti di lotta sociale”.

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