Pubblichiamo la traduzione della prima parte dell’introduzione di Santiago Lupe a “La victoria era posible. Escritos sobre la revolución española [1930-1940]” di Lev Trotsky. Il libro, pubblicato dal CEIP e dal Museo Casa di Lev Trotsky nel 2014 in occasione del settantacinquesimo anniversario della fine della Guerra Civile, è un’esaustiva raccolta degli scritti del rivoluzionario russo sulla grande rivoluzione spagnola.


Trotsky definì la rivoluzione spagnola come una scuola superiore di strategia rivoluzionaria. E sono esattamente le stesse questioni che preoccupano a questo punto, che marcarono durante gli anni Trenta un prima ed un dopo nella situazione internazionale, le questioni che attraversano ognuno degli scritti di questo volume delle Opere Scelte di Trotsky a cura dei nostri compagni e delle nostre compagne delle Edizioni IPS argentine.

Così come pronosticato da Trotsky, la sconfitta della rivoluzione spagnola rafforzò il cammino verso l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Senza dubbio il processo rivoluzionario già era stato chiuso, quasi due anni prima, nella stessa retroguardia repubblicana. Franco non aveva di fronte una rivoluzione da schiacciare, questo compito era già stato portato avanti dal Fronte Popolare, la alleanza controrivoluzionaria portata avanti da socialisti e stalinisti, la quale mise una corda al collo dell’eroico proletariato spagnolo lo intrigò con la borghesia, al cospetto dell’impotenza delle direzioni anarchiche e del PUOM.

Per Trotsky il dramma spagnolo fu l’assoluta assenza di un partito realmente rivoluzionari, il quale obiettivo principale fosse sollevare il proletariato verso la presa del potere, unica via per la sconfitta della reazione fascista. Al programma del Fronte Popolare “vincere prima la guerra contro Franco e dopo dedicarsi alle riforme sociali”, il partito doveva contrapporre un programma radicale che cominciasse con le espropriazioni totali dei latifondisti e la distribuzione delle terre ai contadini, così come doveva essere realizzata l’espropriazione delle industrie, dei trasporti, delle banche e del commercio estero, ponendo tutto sotto il controllo dei lavoratori, liquidando così le basi della reazione.
“Spagna, la vittoria era possibile” copre le lezioni di questa rivoluzione e della guerra civile, dal suo inizio nel 1930 fino al 1940, data dell’assassinio di Trotsky, ed in più offre le appassionate discussioni che erano all’epoca in seno al marxismo mondiale.
Per quello che è stato per me un orgoglio che le nostre compagne del CEIP e delle Edizioni IPS mi abbiano proposto di scrivere questo prologo che ora condividiamo con tutte i nostri lettori di Izquierda Diario con l’ambizione di contribuire al dibattito sulle lezioni della grande Rivoluzione Spagnola, nella quale possiamo leggere le lezioni generali della teoria e della tattica marxista delle quali è necessario appropriarsi per preparare il futuro.

Santiago Lupe

Disponibile online il pdf in spagnolo dell’introduzione completa.

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