Pubblichiamo di seguito il volantino della Frazione Internazionalista Rivoluzionaria distribuito ai cancelli dello stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli) di Fiat Chrysler Automobiles.


Al Salone di Ginevra, Marchionne ha dichiarato che  in Europa saranno vendute soltanto la Panda e la 500, per spostare il mercato nell’America Latina. In più, ha dichiarato che il Gruppo ha in programma di rinunciare a produrre auto con motore diesel per sostituirli con la progettazione di nuove auto con motori tecnologici. Il tutto sarà presentato, dice, dopo il 1 giugno.

In Maserati si è stipulato l’ennesimo contratto di solidarietà per 1582 lavoratori sui 1683 totali impegnati negli stabilimenti di Grugliasco. Un fatto che lascia presagire una ulteriore flessione del lavoro. A Mirafiori, dove sono impegnati 3659 dipendenti (di cui 3526 con contratto di solidarietà), si preannunciano 2086 licenziamenti, con l’obsolescenza del modello “Levante”; Con la scadenza dei CDS e nessun nuovo modello la chiusura dello stabilimento storico di Mirafiori sembra essere un’ipotesi molto probabile di cui sono preoccupate tutte le organizzazioni sindacali, persino le burocrazie che in questi anni hanno sostenuto il “Piano Marchionne”. A Cassino, dove si produce la Stelvio, vi sono impegnati 4000 lavoratori. Dopo aver licenziato, de facto, oltre 300 giovani operai con contratto a somministrazione di lavoro (tramite agenzia di lavoro interinale), si preannunciano ulteriori 1800 esuberi. A Pomigliano, 1500 operai sono ancora in Cassa Integrazione (su 3500), nel mentre fino a poche settimane fa si facevano turni di straordinario. Stabilimento dove secondo il parere dei sindacati potrebbero essere annunciati 2000 licenziamenti. A Melfi, è stata annunciata l’astensione forzata dal lavoro. Il modello Renegade continua a trainare il sito industriale, ma già sulla Grande Punto l’azienda ha stabilito uno stop produttivo dal 19 al 31 marzo. Mentre per lo stabilimento di Termoli regna l’incertezza, per quello di Pratola Serra è sicura la chiusura visti gli annunci sulla fine della produzione delle auto diesel fatte da Marchionne nei giorni scorsi.

La famiglia Agnelli – e con essa i suoi eredi, gli Elkaan – in 100 anni ha beneficiato di miliardi di sovvenzionamenti pubblici per “garantire” una continuità produttiva. Soldi presi dalle buste paga dei lavoratori dipendenti. FCA vuol produrre soltanto in limitati periodi e in base alle fluttuazioni del mercato. Per questo esige operai disponibili “a chiamata”, cioè in base alle esigenze produttive. L’azienda non si fa alcuno scrupolo pur d’incrementare i profitti. Se FCA rivendica il diritto di licenziare gli operai, allora questi rivendichino il proprio diritto a licenziare i padroni.

NAZIONALIZZAZIONE DI FCA ED ESPROPRIO SENZA INDENNIZZO DI FCA!
ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE OPERAIA DI CONTROLLO DEMOCRATICO DI TEMPI, RITMI E FINALITÀ DELLA PRODUZIONE!
– COORDINAMENTO E UNITÀ DEGLI OPERAI, AL DI LÀ DELL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE DI APPARTENENZA!
– ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEGLI SCIOPERI NEGLI STABILIMENTI FCA!

f.i.p. Napoli, 23/03/2018

Frazione Internazionalista Rivoluzionaria
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Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.