Venerdì, dopo dieci giornate di sciopero, manifestazioni e blitz davanti ai negozi di Roma e Milano, nelle città vetrina del capitalismo italiano, si è svolto l’incontro sindacale tra Si Cobas e l’azienda in maniera da giungere ad una soluzione positiva per gli oltre cento magazzinieri coinvolti nella lotta.

Constatata, ancora una volta, l’irremovibilità degli operai ad accettare, dopo dieci anni di sfruttamento brutale e sottopagato, la retrocessione a contratti interinali, l’azienda ha dovuto accettare le condizioni dei lavoratori. La proposta finale prevede un cambio appalto in cui vengano mantenuti contratto nazionale della logistica, livelli di inquadramento e di salari e anzianità maturata per tutti gli addetti dei magazzini nei negozi. Si attende quindi solamente la firma dell’accordo che regolarizzerà la situazione di tutti i lavoratori.

La lotta, l’occupazione, di fatto, dei magazzini della catena di abbigliamento, la determinazione e il coraggio mostrato dagli operai e dal Si Cobas nel quale hanno deciso di organizzarsi (uscendo in massa dalla CGIL in entrambe le città, evidentemente considerata troppo morbida nei confronti del padrone) hanno piegato in meno di due settimane un avversario apparentemente invincibile, nel più classico scontro “Davide contro Golia”.

Una volta di più questa lotta dimostra che se si sciopera, si combatte, si cerca e si trova l’unità tra i lavoratori oltre il perimetro del proprio luogo di lavoro, si resiste alle minacce della repressione, si riesce anche a mettere in difficoltà un’azienda tra le più ricche del mondo.

Viva la lotta e il coraggio dei lavoratori di Zara contro lo sfruttamento!

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