È arrivato ieri in serata l’annuncio dello schianto dell’aereo in territorio russo su cui viaggiava Evgenij Viktorovič Prigožin, che due mesi fa aveva inscenato una marcia su Mosca alla testa del Gruppo Wagner contro lo stato maggiore russo.


L’agenzia federale russa per il trasporto aereo, Rosaviatsia, ha reso noto ieri, mercoledì 23 agosto, lo schianto e la distruzione di un aereo privato che viaggiava da San Pietroburgo a Mosca. La compagnia ha anche reso noto l’elenco dei dieci passeggeri e dei membri dell’equipaggio dell’aereo, tra cui Evgenij Prigožin, capo del gruppo mercenario Wagner, e il suo braccio destro Dmitry Utkin, ex ufficiale dell’intelligence militare russa.
Sui media è circolato un video che mostra l’aereo precipitare e schiantarsi in un campo, provocando una forte esplosione vicino ad alcune case rurali.

 

L’agenzia di stampa ufficiale russa, TASS, ha fatto eco alla dichiarazione di Rosaviatsia, mentre il Ministero russo per le Situazioni di Emergenza ha confermato la morte di tutti e dieci gli occupanti dell’aereo e ha aggiunto che i corpi sono stati recuperati. Si ritiene quindi che la morte di Prigožin sia confermata. Tuttavia, non è ancora nota alcuna dichiarazione ufficiale da parte del Cremlino o del Ministero della Difesa.

È stato inoltre riferito che i corpi sono carbonizzati a causa dell’esplosione successiva allo schianto, pertanto si ritiene che il riconoscimento dei corpi richiederà del tempo, compresa la necessità di effettuare il test del DNA.

Rosaviatsia ha sottolineato che l’Embraer Legacy 600 RA-02795, che si è schiantato nella regione di Tver (a circa 350 chilometri da Mosca), era in possesso di tutti i permessi necessari e stava volando dopo aver ricevuto a tempo debito l’autorizzazione ufficiale a utilizzare lo spazio aereo. Ha inoltre dichiarato che è stata aperta un’indagine per determinare le cause dell’incidente.

Secondo le fonti, le autorità stanno valutando tre versioni dell’incidente: errore del pilota, problema tecnico o “intervento esterno”. Da parte sua, il canale Telegram legato al gruppo Wagner, che ha confermato la morte del suo leader, ha affermato che l’aereo è stato abbattuto dalle batterie antiaeree dell’esercito russo. Una versione simile è stata fornita dal consigliere presidenziale ucraino, Mikhail Podoliak, che ha affermato che Prigozhin è stato ucciso su ordine di Vladimir Putin.

Il disastro aereo è avvenuto esattamente due mesi dopo che Prigozhin aveva guidato una ribellione armata Wagner contro lo Stato Maggiore russo, penetrando in territorio russo con una colonna di veicoli blindati e migliaia di soldati e conquistando la città chiave di Rostov. Il Gruppo Wagner, composto da decine di migliaia di uomini e pesantemente equipaggiato, era diventato uno dei contingenti chiave dell’invasione russa dell’Ucraina.

 

Redazione internazionale La Izquierda Diario

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