L’iniziativa di solidarietà e informazione sulla situazione palestinese di questo martedì 10 ottobre 2023 al circolo Arci Porta al Prato di Firenze ha avuto successo, con oltre 40 presenti. Nell’articolo trovate il video completo dell’incontro.


Martedì 10 ottobre, a Firenze abbiamo organizzato un’iniziativa sulla Palestina al Circolo ARCI di Porta al Prato. In diretta su Zoom ha partecipato Mattia Giampaolo, redattore de lavocedellelotte.it e dottorando de la Sapienza con una tesi sulla questione dello Stato palestinese da una prospettiva gramsciana. Mattia ci ha aiutato a contestualizzare storicamente gli eventi di questi giorni, quelli segnati dall’attacco di Hamas all’entità sionista e dall’operazione militare su vasta scala impostata dal regime di Nethanyau contro la Striscia di Gaza.

Il video dell’iniziativa (prima parte, sul nostro canale youtube è disponibile anche la seconda parte).

In particolare, Mattia ha sottolineato come sia centrale inquadrare lo scontro in atto nel fallimento degli accordi di Oslo del 1994, i quali hanno condotto alla sanzione della divisione della Palestina in due entità formalmente autonome, lo Stato di Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese. Lungi dal rappresentare il presupposto per il riconoscimento dell’autodeterminazione nazionale dei palestinesi, questo schema ha sanzionato da un lato la posizione di forza dell’entità sionista, dall’altro l’accettazione della gestione dell’esistente da parte di Fatah. Si tratta della formazione politica capeggiata da Yasser Arafat fino alla sua morte nel 2006 e storicamente a guida dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina – OLP. Ora essa è però a capo di un regime, quello di Mahmoud Abbas, che gestisce di fatto l’occupazione israeliana in Cisgiordania con il supporto dei paesi imperialisti, USA e UE in primis, e degli Stati Arabi.

In questo solco, si è ricordato come la crescente egemonia di forze islamiste come Hamas nella Striscia di Gaza vada interpretata alla luce de fallimento di Fatah nel fornire soluzioni in linea con le aspirazioni delle masse palestinesi, mentre le forze della sinistra stalinista (come il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – FPLP) non hanno beneficiato di un’impostazione più radicale a causa delle loro subalternità alla leadership dell’OLP storico. Si è anche parlato di come la fase di subbuglio odierna sia collegata a un’intensificazione delle politiche colonialiste e di apartheid da parte di Israele avvenuta nell’ultimo decennio, alla quale però hanno risposto importanti movimenti di massa. Un esempio su tutti è stato lo sciopero generale del 2021 che ha visto la partecipazione dei palestinesi a prescindere dai confini imposti da Oslo, quindi coinvolgendo gli arabi che vivono in Israele, e dalla divisione tra fazioni (‘laici’ egemoni in Cisgiordania e islamisti al governo a Gaza).

Infine, si è collegata la soluzione della questione palestinese a una massificazione della partecipazione popolare alla resistenza sulla base della parola d’ordine di una Palestina libera, operaia e socialista, in opposizione alla parola d’ordine dei ‘due Stati’. Sebbene sembri più pragmatica essa è invece utopistica, visto il fallimento degli accordi di Oslo, mentre il problema della sproporzione di mezzi tra Israele e la resistenza palestinese non può essere aggirato con il pacifismo astratto, ma inserendo la questione della rivoluzione in Palestina con quella nei paesi Arabi della regione. A tal proposito abbiamo anche parlato di come la Questione palestinese sia stata centrale per le sollevazioni Arabe del 2011 e continui ad essere una scintilla centrale nei movimenti di protesta che caratterizzano la ‘Sponda Sud’ del Mediterraneo.

L’iniziativa – chiamata praticamente dall’oggi al domani – ha visto una risposta in termini di partecipazione importante con oltre 40 persone, segno dell’interesse e della solidarietà nei confronti del popolo palestinese, ma anche della capacità del circolo di Porta al Prato di porsi come punto di aggregazione importante per settori giovanili e militanti a Firenze.

 

Lorenzo Lodi

 

 

Nato a Brescia nel 1991, ha studiato Relazioni Internazionali a Milano e Bologna. Studioso di filosofia, economia politica e processi sociali in Africa e Medio Oriente.