Macchinisti e capitreno scioperano nonostante l’invito alla revoca da parte della Commissione di Garanzia. Un’importante presa di posizione da parte dei lavoratori che, insieme alle rivendicazioni contrattuali, lottano anche in difesa del diritto di sciopero, contro il tentativo da parte istituzionale di imbrigliarlo e delegittimarlo.


 

Il 12 e 13 ottobre sarà ancora sciopero. Lo annunciano in un comunicato i macchinisti e capitreno, da quasi un anno auto-organizzati in Assemblea Nazionale PdM/PdB (Personale di Macchina e di Bordo). Questa settimana avevano ricevuto una nota, da parte della Commissione di Garanzia, secondo cui lo sciopero sarebbe incompatibile con la legge 146/90 a causa della troppa vicinanza con lo sciopero dei manutentori dell’infrastruttura ferroviaria, del 9 ottobre scorso, in protesta contro la nuova turnazione di lavoro in atto da giugno di quest’anno.

Una motivazione che macchinisti e capitreno rilanciano al mittente, evidenziando che lo sciopero dei manutentori non arreca danno alla circolazione, a differenza di quello del personale viaggiante, e che dunque non può configurarsi nella fattispecie della “rarefazione oggettiva” contestata dalla Commissione di Garanzia (un limite imposto dalla legge 146/90, che vieta scioperi ravvicinati nel caso in cui incidano sullo stesso bacino di utenza).

Negli scorsi mesi abbiamo assistito a una sequenza ininterrotta di precettazioni da parte ministeriale. Talvolta con motivi evidentemente pretestuosi, come il caso del Gran Premio di Imola di maggio di quest’anno, che denotano una chiara volontà politica di sterilizzare la protesta dei lavoratori. L’impennata di investimenti nei trasporti, anche a fini bellici, comporta un incremento di importanza strategica del settore ferroviario. Un settore in cui però, di pari passo, peggiora il rapporto vita-lavoro e ristagnano i salari, con un CCNL scaduto a dicembre 2023. Motivi per cui tutto il settore ferroviario si sta mobilitando, con importanti esperienze di auto-organizzazione dal basso dei lavoratori, in rottura con la passività delle direzioni dei sindacati confederali.

La scelta dei ferrovieri di scioperare nonostante la contrarietà della Commissione è dunque un precedente importante, che può dare forza a tutta la classe lavoratrice ma anche al movimento studentesco e per la Palestina, nel denunciare uno scenario politico in cui, nonostante le condizioni di lavoro siano sempre più precarie, si fa sempre più stringente la repressione delle proteste. Ne sono un esempio il DDL 1660, che criminalizza anche le manifestazioni pacifiche, o l’aggressione violenta nei confronti dei lavoratori in picchetto contro lo sfruttamento nel distretto tessile di Prato.

La battaglia contro l’economia di guerra e la repressione deve quindi essere accompagnata dal massimo sostegno nei confronti delle lotte dei lavoratori – in particolare in settori strategici come porti e ferrovie. Va costruita una campagna che oltre a chiedere il blocco del DDL 1660 rivendichi il rispetto più complessivo del diritto di protestare sul luogo di lavoro, con l’abolizione della legge 146/90 che permette la precettazione degli scioperi da parte del governo.   

Carlo Canetti

 

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Comunicato CUB, SGB, Assemblea PdM-PdB (Personale di Macchina e Personale di Bordo):

SCIOPERO DEL 12 e 13 OTTOBRE CONFERMATO! NON CEDEREMO A INTIMIDAZIONI E PREVARICAZIONI.

Cari colleghi, per l’ennesima volta i nostri scioperi sono stati bersaglio di atteggiamenti ostruzionistici da parte delle istituzioni, con il chiaro intento di creare confusione, di farci perdere forza e, infine, di fermarci. Attacchi diretti a colpire la nostra dignità di lavoratori che combattono per i propri diritti, rivendicando salute e sicurezza per ferrovieri ed utenti. Ciò trova conferma nella comunicazione inviataci dalla Commissione e riferita allo sciopero dei colleghi manutentori del 9 ottobre ritenuto pregiudizievole per la circolazione.

Ebbene né in questo ultimo, né negli scioperi precedenti dei manutentori, seppur partecipati, risulta siano stati soppressi treni. In sostanza siamo stati invitati a revocare la proclamazione con una una comunicazione tanto fantasiosa quanto arbitraria. Non torniamo indietro! Sicuri che tale comunicazione sia priva di qualsiasi fondamento, abbiamo inviato argomentazioni e prove a sostegno della nostra tesi alla CdG nei giorni scorsi.

Abbiamo inoltre esaminato le delibere e i procedimenti della Commissione di Garanzia e approfondito i contenuti della legge 146/90 (legge sul diritto di sciopero nei servizi essenziali), con particolare riferimento alla sanzionabilità degli scioperanti. La legge 146/90 infatti contempla sanzioni amministrative verso i lavoratori solo in caso di inosservanza della c.d. precettazione ministeriale, ma a differenza di quanto successo a maggio, adesso non c’è nessuna precettazione.

La nota della Commissione di Garanzia, organo che comunque non ha il potere di precettare uno sciopero, sostiene il mancato rispetto della rarefazione oggettiva sull’errato presupposto che lo sciopero ravvicinato dei manutentori del 9 ottobre incida anch’esso sulla circolazione dei treni (la CdG ha ciecamente dato retta ad una nota di FS). Siamo pertanto a comunicarvi che il personale aderente allo sciopero indetto dalle sigle CUB e SGB, a cui noi aderiamo, dalle ore 21.00 del 12 alle ore 20.59 del 13 ottobre 2024 non sarà e non potrà essere soggetto a sanzioni legittime se osserverà precisamente le consuete norme tecniche dello sciopero. Le uniche eventuali sanzioni previste saranno infatti rivolte soltanto alle sigle che hanno indetto lo sciopero, e che hanno deciso insieme a noi di non cedere a intimidazioni illegittime.

Questa volta non abbasseremo la testa di fronte all’ennesimo abuso. Siamo ormai stanchi del continuo sacrificio gratuito, delle prevaricazioni. È una strada che va percorsa perché oggi c’è in gioco il nostro futuro. Mancano poche ore. Parliamone con tutti i nostri colleghi, facciamo girare la voce:

LO SCIOPERO SI FA’.

Lottiamo insieme, senza paura.

11/10/2024