Pubblichiamo di seguito una dichiarazione politica della Frazione Trotskista – Quarta Internazionale che chiede la liberazione di tutti gli attivisti della Global Sumud Flotilla sequestrati dallo Stato di Israele e invita a raddoppiare la mobilitazione internazionale per fermare il genocidio in Palestina.


La Global Sumud Flotilla (GSF) è stata una forte azione internazionalista a sostegno del popolo palestinese, che cercava di portare aiuti umanitari e rompere l’assedio illegale che Gaza subisce da anni da parte dello Stato genocida di Israele, che dal 7 ottobre 2023 ha compiuto un nuovo salto nel genocidio del popolo palestinese.

La GSF contava più di 40 navi e 461 attivisti sono stati sequestrati mercoledì scorso dalle forze armate di Israele, in modo del tutto illegale, in acque internazionali. Tra loro c’è il nostro compagno Bruno Gilga Rocha, militante del Movimento Rivoluzionario dei Lavoratori (MRT) e della Frazione Trotskista-Quarta Internazionale (FT-QI), portavoce della delegazione brasiliana e coordinatore della nave Sirius. Bruno si trova attualmente, insieme a decine di attivisti, in sciopero della fame in segno di protesta. Fa parte di un’importante delegazione di 14 attivisti brasiliani, tra cui Thiago Ávila, Magno de Carvalho, direttore del Sintusp (sindacato di cui Gilga è attivista), la deputata federale del PT Luiziane Lins e la consigliera comunale del PSOL Mariana Conti. Nel caso dell’Argentina, tra i sequestrati ci sono Celeste Fierro ed Ezequiel Peressini, già deputati della sinistra anticapitalista del Frente de Izquierda.

Gli attivisti sono stati portati nella prigione di Ktzi’ot, dove sono state segnalate numerose violazioni dei diritti umani. Diversi detenuti hanno riferito di essere stati interrogati da persone non identificate, mentre altri hanno denunciato maltrattamenti e abusi da parte delle guardie carcerarie. Le autorità israeliane hanno imposto severe restrizioni all’accesso all’assistenza legale e i prigionieri sono stati completamente privati dei contatti telefonici con le loro famiglie. Decine di loro non hanno nemmeno potuto ricevere l’assistenza di un avvocato. Le forniture di cibo e acqua erano estremamente inadeguate, con alcuni partecipanti che hanno affermato di non aver ricevuto alcun cibo. Durante le udienze, diversi hanno riferito di essere stati privati di cure mediche essenziali e di farmaci, compresi quelli vitali per condizioni potenzialmente letali come ipertensione, malattie cardiache e cancro. Gli attivisti si trovano in celle sovraffollate, alcuni sono stati costretti a dormire per terra, in condizioni dure e insalubri. Altri sono stati bendati e ammanettati per lunghi periodi. Una donna ha denunciato di essere stata costretta a togliersi l’hijab e di aver ricevuto solo una maglietta in sostituzione, mentre altri hanno denunciato restrizioni alla pratica religiosa. Ci sono resoconti di tentativi di umiliazione nei confronti di Greta Thunberg, che ha riferito ai funzionari svedesi di essere disidratata, con poco cibo, in una cella infestata da cimici e di aver subito maltrattamenti. Thiago Ávila ha dichiarato durante l’udienza davanti al tribunale israeliano che avrebbe smesso di bere acqua fino a quando non fossero stati consegnati i farmaci essenziali che sono stati negati ai partecipanti.

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, è stato registrato mentre definiva gli attivisti “terroristi”. Secondo le sue parole: “Se qualcuno di loro pensava di venire qui e ricevere un tappeto rosso e applausi, si sbagliava. Devono sentire adeguatamente le condizioni nella prigione di Ktzi’ot e pensarci due volte prima di avvicinarsi nuovamente a Israele”. Ma queste intimidazioni non funzioneranno. In una lettera al gruppo di avvocati Adalah, che sta seguendo il caso degli attivisti arrestati, questi ultimi affermano di essere “consapevoli che ciò che stanno vivendo non è paragonabile al trattamento disumano che le autorità israeliane impongono al popolo palestinese nel loro progetto di pulizia etnica”. Gli attivisti che hanno partecipato alla Flottiglia lo hanno fatto anche perché sanno che ci sono più di 10.000 palestinesi in carcere, di cui 300 bambini, nei grandi centri di tortura che sono le prigioni del sistema carcerario israeliano, dove le condizioni di detenzione sono disumane e dove da decenni subiscono brutali torture.

Chiediamo che i governi che criticano le azioni di Israele si pronuncino e denuncino pubblicamente questa situazione, e che agiscano per garantire l’immediato ritorno degli attivisti e la piena protezione consolare per tutti. Denunciamo i governi apertamente complici del genocidio, a partire dal governo Meloni il quale, nonostante l’enorme dimensione del movimento di ripudio all’escalation militare regionale di Israele e al proseguimento del genocidio a Gaza, ha revocato soltanto una licenza di export militare israeliano, mentre ha addirittura permesso l’aumento dell’import militare.

È urgente continuare a rafforzare la mobilitazione internazionale indipendente in difesa del popolo palestinese, per fermare il genocidio e garantire l’immediata liberazione dei prigionieri della Flottiglia. Seguiamo l’esempio dell’Italia, che ha paralizzato il Paese con uno sciopero generale per queste rivendicazioni e contro il riarmo imperialista. Anche nello Stato spagnolo ci sono state grandi azioni di lavoratori e studenti. Lì diversi sindacati combattivi hanno indetto uno sciopero generale per il 15 ottobre. Sono milioni le persone che si stanno mobilitando in tutto il mondo, in decine di paesi, e continueremo fino a quando i prigionieri non saranno liberati e il genocidio non sarà fermato.

Per la liberazione immediata di tutti gli attivisti della Flottiglia arrestati!

Che tutti i governi denuncino l’incarcerazione illegale, forniscano piena assistenza consolare e rompano le relazioni con lo Stato genocida di Israele!

Per la liberazione dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane!

Fermiamo il genocidio con la forza della mobilitazione internazionale dei lavoratori, dei giovani e di tutti gli sfruttati e oppressi!

Palestina libera, dal fiume al mare!

Firmato dai gruppi della Frazione Trotskista:

BRASILE: Movimento Revolucionário de Trabalhadores (MRT) / ARGENTINA: Partido de los Trabajadores Socialistas (PTS) / FRANCIA: Révolution Permanente / / CILE: Partido de Trabajadores Revolucionarios (PTR) / MESSICO: Movimiento de los Trabajadores Socialistas (MTS) / STATO SPAGNOLO: Corriente Revolucionaria de Trabajadoras y Trabajadores (CRT) / / GERMANIA: Revolutionäre Internationalistische Organisation (RIO) / STATI UNITI: Left Voice / ITALIA: Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR) / BOLIVIA: Liga Obrera Revolucionaria (LOR-CI) / VENEZUELA: Liga de Trabajadores por el Socialismo (LTS) / URUGUAY: Corriente de Trabajadores Socialistas (CTS) / PERÙ: Corriente Socialista de las y los Trabajadores (CST) / COSTA RICA: Organización Socialista Revolucionaria

La Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR) è la sezione italiana della Frazione Trotskista - Quarta Internazionale (FT-QI), organizzazione marxista rivoluzionaria. Le altre sezioni europee della FT-QI sono Revolution Permanente (Francia), Corriente Revolucionaria de Trabajadores y Trabajadoras (Spagna) e Revolutionäre Internationalistische Organisation (Germania). La FIR anima il giornale militante La Voce delle Lotte, il quale è parte della rete internazionale La Izquierda Diario.