Riproduciamo in italiano la dichiarazione del Frente de Izquierda y de los Trabajadores (FIT, Fronte di Sinistra e dei Lavoratori) che in queste ore scende in piazza per essere in prima fila nelle manifestazioni contro il G20 che si tiene a Buenos Aires e che vedrà i massimi esponenti politici delle prime venti economie mondiali discutere temi di politica ed economia internazionale.

 


 

Questo venerdì [oggi, per chi legge, ndt] comincia a Buenos Aires il vertice del G20 al quale partecipano i principali capi politici del mondo, nella cornice di una città militarizzata. Contro di loro si terranno manifestazioni di protesta nelle strade. Il FIT si concentrerà alle 13.30 [17.30 in Italia, ndt] nei viali San Juan e 9 luglio per un proprio comizio, per poi unirsi alla manifestazione unitaria contro il G20 che comincerà alle 15 [19 in Italia, ndt]. Di seguito, la dichiarazione pubblica del FIT sul vertice del G20.

 

Il Frente de Izquierda y de los Trabajadores (FIT) rigetta il vertice del G20 in Argentina, che riunirà i capi di Stato che attuano la politica di guerra, militarismo e aggressione agli sfruttati e alle sfruttate di tutto il mondo.

I leader che arrivano in Argentina (Trump, Merkel, Macron, May, Putin, Erdogan e altri) sono responsabili dei massacri e dei bombardamenti contro i popoli della Siria, della Libia, dell’Iraq, della Palestina, dello Yemen, dei curdi, tra gli altri.

Sono quelli che, come Trump, militarizzano l’intera frontiera degli Stati Uniti per reprimere le carovane di migliaia di onduregni e guatemaltechi che fuggono dalla miseria causata dall’imperialismo stesso e dai suoi referenti locali.

O come Macron, che in Francia reprime la lotta popolare dei “gilet gialli” che si consuma contro contro l’aumento sui combustibili e la rovina a cui il grande capitale li ha portati.

O come il governo di destra italiano che stigmatizza e reprime l’entrata dei rifugiati dall’Africa e dalla Siria.

A Buenos Aires, porranno la propria agenda politica al servizio del capitale internazionale e al pagamento del debito pubblico contratto con creditori esteri.

Le principali potenze imperialiste del G20 sono quelle che comandano nel FMI e che hanno ordinato il saccheggio in corso contro il popolo argentino: evaporazione del salario e delle pensioni, aumenti delle imposte, chiusure e licenziamenti per pagare agli speculatori il debito fraudolento.

Ma il G20 sarà anche lo scenario di feroci lotte per il mercato mondiale; tra gli USA di Trumo e la burocrazia restaurazionista cinese; tra questi e l’Unione Europea delle politiche di austerità e della persecuzione contro i rifugiati.

L’America latina e l’Argentina, “padroni di casa” del vertice, saranno un altro bottino al centro di controversie commerciali e persino militari.

Denunciamo che, nelle riunioni cosiddette bilaterali, l’asse della collaborazione militare continentale con gli Stati Uniti sarà rinforzato attraverso l’installazione di nuove basi imperialiste. Il reazionario Bolsonaro sta già discutendo di questa possibilità per l’Amazzonia.

Con il pretesto della lotta al narcotraffico e al terrorismo, si vuole rinforzare la presenza repressiva dell’imperialismo, al fine di reprimere la reazione popolare degli operai e degli oppressi del subcontinente contro i tagli.

Anticipando questa politica di austerità, il governo di Macri e il suo ministro Bullrich hanno organizzato una feroce azione repressiva nella città di Buenos Aires per la riunione del G20, con il chiaro obiettivo di bloccare e attaccare coloro che vogliono manifestare.

Il Frente de Izquierda ripudia questo dispositivo di repressione e chiama a difendere il diritto a lottare contro l’imperialismo, i suoi governi e i suoi referenti politici locali tramite una grande manifestazione.

Il governo Macri è un padrone di casa del G20 al servizio dei Trump, dei Macron e degli altri capi mondiali. Insieme a rendere omaggio al brutale aggiustamento del “deficit zero” per pagare il debito agli speculatori, ha incluso nel dibattito sul “vertice” la “questione del lavoro”, che non è altro che la promozione continentale e globale del la liquidazione delle conquiste del lavoro.

Vuole usare il G20 per far approvare finalmente la riforma del lavoro in Argentina, che non poteva passare dopo il gigantesco ripudio della classe operaia alla riforma delle pensioni.

Denunciamo questa politica reazionaria che il governo del macrismo e i suoi complici del PJ [partito di “centrosinistra” di Cristina Kirchner, ndt], nel congresso e nelle province, applicano quotidianamente contro i lavoratori argentini, per contro del FMI e degli imprenditori.

Il Frente de Izquierda denuncia anche la politica di Kirchner – e dei suoi partner sudamericani Dilma Rousseff e Correa – che hanno aperto la strada alla destra sul continente e poi come oppositori non hanno lottato contro i loro tagli, quando non erano direttamente complici con loro.

In Argentina, i portavoce del kirchnerismo stanno promettendo al grande capitale che, in caso di ritorno al governo, pagheranno il debito pubblico e rispetteranno l’accordo coloniale con il FMI. Quando sono state presidenti, Dilma e Cristina hanno partecipato a tutti gli incontri del G20, sottoscrivendo le loro dichiarazioni e politiche reazionarie.

Nella mobilitazione contro il G20, il Frente de Izquierda rivendica il fronte unito della classe operaia del paese e del continente, contro l’imperialismo, la guerra e tutti i governi d’austerità e tagli.

Per l’indipendenza politica dei lavoratori, contro i governi di destra e il fallito progressismo. Alla barbarie capitalista opponiamo la lotta per governi dei lavoratori e il socialismo internazionale.

  • Fuori il G20 dell’Argentina!
  • Abbasso l’imperialismo. Giù l’aggiustamento di Macri, del FMI e dei governatori. Per la rottura di tutti i patti con il FMI
  • Per il ritiro di tutte le basi militari imperialiste in America Latina
  • No alle riforme del lavoro e della previdenza sociale
  • No al pagamento dei debiti esteri
  • Per l’unità socialista dell’America Latina

 

FIT – Frente de Izquierda y de los Trabajadores

 

La Voce delle Lotte ospita i contributi politici, le cronache, le corrispondenze di centinaia compagni e compagne dall'Italia e dall'estero, così come una selezione di materiali della Rete Internazionale di giornali online La Izquierda Diario, di cui facciamo parte.