Argentina: piazze piene, donne e comunità LGBT+ rilanciano l’opposizione a Milei
Sabato 1 febbraio, centinaia di migliaia di persone sono scese nelle strade…
Sabato 1 febbraio, centinaia di migliaia di persone sono scese nelle strade…
Storico risultato del ripudio e della mobilitazione di massa contro il governo Milei: la legge "Omnibus" è stata ritirata. Si tratta di continuare la lotta per respingere anche l'applicazione del decreto-legge "d'urgenza" emanato da Milei.
Nonostante lo scarso entusiasmo di molti leader sindacali, lo sciopero ha mostrato chi fa funzionare un Paese e dunque chi può fermarlo. La Izquierda Diario ha seguito diversi sindacati, aziende e città con i nostri corrispondenti per raccontarti come è stata vissuta la giornata dopo anni di passività della CGT e della CTA. Il prossimo martedì, o comunque il giorno in cui la legge verrà approvata, ci sarà nuovo sciopero con mobilitazioni e picchetti. Non per negoziare alcuni punti: bisogna rovesciare tutte le leggi e i provvedimenti di Milei.
Oggi, 24 gennaio, l'Argentina si ferma contro i “decretazos” iper-liberisti…
Il collettivo femminista socialista "Il pane e le rose" spiega il ruolo reazionario del nuovo governo Milei anche sul fronte dei diritti delle donne. Un governo anti-popolare e amico del patriarcato che getta una sfida al movimento delle donne argentine, e non solo. Per questo manifestiamo in solidarietà allo sciopero generale in Argentina di mercoledì 24 gennaio.
Video-intervista di Alessandra Ciattini a Giacomo Turci, direttore della Voce delle Lotte, sul cambiamento repentino della situazione in Argentina a seguito dei primissimi provvedimenti del nuovo governo Milei.
Dedichiamo un dossier alla situazione esplosiva che si è andata sviluppando in Argentina a seguito della vittoria alle elezioni presidenziali di Javier Milei
Appello sottoscritto da realtà sindacali, di movimento e politiche che hanno promosso un presidio a Roma questo mercoledì dalle 17.30 in piazza dell'esquilino, di fronte all'ambasciata argentina, per la solidarietà alla classe operaia e al popolo argentino in lotta contro il nuovo governo Milei.
La vittoria del candidato di estrema destra Javier Milei al secondo turno d…
La vittoria di Javier Milei al ballottaggio lo scorso 20 novemebre ha animato varie analisi e discussioni, che vanno dal tentativo di spiegare la sua vittoria elettorale a quello di discernere quali cambiamenti sociali, ideologici e culturali potrebbero essere alla base del suo emergere. Traduciamo questo interessante spunto di Juan Dal Maso, militante e intellettuale marxista del Partito Socialista de los Trabajadores (PTS), già noto ai nostri lettori come autore di Il marxismo di Gramsci, uscito in italiano a cura nostra, per Red Star Press, nel 2021. Secondo Dal Maso, Milei appare più come un'espressione della crisi organica del capitalismo argentino che come una soluzione ai suoi problemi.
L’articolo che trovate qui è una traduzione dalla rivista teorica “Contrapu…
Al primo turno delle elezioni presidenziali, il ministro dell'economia e candidato peronista Sergio Massa è riuscito ribaltare il tonfo delle primarie, nonostante la sua responsabilità per la crisi attuale, e affronterà l'estrema destra di Javier Milei al secondo turno.
Il deputato del PTS di Jujuy, Gaston Remy, spiega brevemente il contesto della lotta popolare in Argentina contro la riforma costituzionale e il saccheggio del litio da parte delle multinazionali.
Mentre la rivolta popolare continua nella provincia di Jujuy (Argentina), la repressione ha imprigionato centinaia di attivisti che lottano contro un progetto di legge costituzionale concepito per consentire alle multinazionali del litio di saccheggiare le risorse naturali. A Roma è stata indetta una manifestazione di solidarietà per lunedì 10 luglio dalle 11.00 in piazza dell’Esquilino, di fronte l'ambasciata argentina.
A Jujuy, in Argentina, continua la violenta repressione del governo locale contro la mobilitazione operaia e popolare scatenata da una riforma costituzionale autoritaria nella provincia, in un contesto di indignazione delle comunità indigene, degli insegnanti e dei giovani che protestano contro le conseguenze del saccheggio imperialista del litio, il saccheggio dei loro territori, i salari bassi e l'approvazione di una riforma costituzionale autoritaria.
Intervista a Raul Godoy, storico leader operaio della Zanon in Argentina, sull'attività sindacale e politica collegata al recupero e alla gestione sotto controllo operaio della propria fabbrica.
Andrea D'Atri è una dirigente del PTS e una personalità del movimento internazionale femminista. In questa intervista, ci offre il suo punto di vista sugli attuali dibattiti nel movimento delle donne, sui contributi della tradizione marxista al femminismo, sull’apporto della Teoria della Riproduzione Sociale alla comprensione del rapporto tra oppressione di genere e sfruttamento di classe. Si riflette inoltre sulla relazione tra classe e identità nella lotta contro il capitalismo, da una prospettiva politico-strategica che ci permette di andare oltre le posizioni identitarie o riduzioniste.
In questa intervista Emilio Albamonte e Matías Maiello, dirigenti del PTS argentino, affrontano una serie di temi attorno alle elaborazioni teoriche di Gramsci e Trotsky.
I socialisti rivoluzionari in Argentina nelle recenti elezioni hanno ottenuto 1,3 milioni di voti, circa il 6% dei voti, e hanno eletto quattro rappresentanti al congresso. La rivista di sinistra più popolare negli Stati Uniti li ignora, quando dà ampio spazio ai successi della sinistra riformista. Non è un caso.
Con più di 100.000 voti, nonostante le manovre dei partiti tradizionali, il Frente de Izquierda Unidad ha vinto un deputato nazionale nella provincia settentrionale di Jujuy nelle elezioni di ieri. Alejandro Vilca, un giovane netturbino di origine Coya, entrerà nel Congresso dopo una campagna impressionante spinta da migliaia di lavoratori, giovani e comunità native che hanno fatto la storia.
Si sono tenute ieri le elezioni di metà mandato in Argentina. Il governo del Frente de Todos recupera posizioni sulla destra di Unidos por el cambio, ma la novità è l’emersione del FIT-U, la sinistra anticapitalista, come terza forza nazionale col 6% dei voti.
Pubblichiamo in contemporanea su tutta la nostra Rete Internazionale di giornali online una dichiarazione di appoggio al FIT-U, la coalizione anticapitalista, dalla parte della classe lavoratrice, che si presenta alle elezioni argentine di questa domenica.
Ieri, domenica 12 settembre, in Argentina si sono tenute le elezioni primarie nazionali (PASO) per stabilire i candidati per le elezioni legislative di metà mandato che si terranno a novembre. Il voto di domenica è stato un test per il governo di centro-sinistra di Alberto Fernández e Cristina Kirchner, che si trova in estrema difficoltà, e per una buona ragione: il centrodestra è in testa nelle province più importanti, e la sinistra anticapitalista del FIT-U è balzata al terzo posto.
La campagna è promossa da organizzazioni e personalità vicine all'ambasciata dello Stato d'Israele e da ex funzionari del governo di Macri. Così come dai grandi media. Qui riproduciamo una dichiarazione di ripudio che è già stata sottoscritta da molte organizzazioni per i diritti umani, sociali, sindacali e politiche, in Argentina e all’estero.