Nel 2006 il Partido de los Trabajadores Socialistas (sezione argentina della Frazione Trotskista-Quarta Internazionale) ha condotto una serie di conferenze su Lenin e la storia del partito bolscevico. Ecco un estratto della conferenza dedicata al secondo Congresso del Partito operaio socialdemocratico russo (POSDR) che ebbe inizio il 30 luglio 1903, dove protagonista fu la corrente aggregatasi attorno al giornale Iskra, la cui redazione al tempo comprendeva anche Vladimir Lenin e Lev Trotsky.


Il congresso si è svolto tra luglio e agosto 1903; è iniziato a Bruxelles per poi trasferirsi a Londra per motivi di sicurezza. Dopo gli eventi importanti di Rostov, dove migliaia di lavoratori si sono scontrati per più giorni con la polizia, e la dissoluzione del comitato dell’Iskra di Kiev da parte delle forze repressive dello zarismo, l’Iskra ha costituito assieme ad altre tendenze un Comitato organizzatore, che era il primo Comitato centrale responsabile della preparazione del congresso. I delegati sono stati eletti dalle varie commissioni del POSDR esistenti in Russia e all’estero. Collegati all’Iskra ve ne erano 32; 6 erano del Bund (1); 3 di Raboceie Dielo (“La causa operaia”) (2); 3 di Rabochii Yuzhny (“L’Operaio del Sud”) (3).

Vladimir Lenin nel periodo del II Congresso del POSDR.

Nelle prime sedute del congresso non si giunse ad un’accordo. Plekhanov e Lenin presentarono una bozza di programma nata dopo intense discussioni tra i due e che ottenne il sostegno di tutta la struttura dell’Iskra. Gli iskristi lottarono e votarono insieme nei primi due dibattiti importanti: la questione del Bund e del programma agrario. La prima discussione era circa il carattere centralizzato o federale del partito. Martov, per esempio, rispose a un delegato del Bund dicendo: “Ricordo al compagno Lieber che il nostro principio organizzativo non è ampia autonomia, ma rigoroso accentramento”. I bundisti, in seguito, si sarebbero ritirati dal Congresso. La prima discussione tra i ranghi dell’Iskra si accese sul primo punto dello Statuto, su cui Lenin e Martov si affrontarono. L’articolo proposto da Lenin sosteneva: “qualunque membro del partito che accetti il suo programma deve sostenerlo sia finanziariamente che con la partecipazione personale in una delle organizzazioni del partito”.

Georgij Valentinovič Plechanov, uno dei capofila della corrente dell’Iskra, considerato ai tempi “il padre del marxismo russo”.

Invece, il testo presentato da Martov, approvato a maggioranza, postulava: “Si considera membro del Partito Operaio Socialdemocratico di Russia chiunque ne accetti il programma, appoggi il partito con mezzi materiali e presti una regolare collaborazione personale sotto la direzione di una delle sue organizzazioni”. Nonostante anche Plechanov avesse votato per il progetto di Lenin, il testo di Martov fu approvato, se pure con una maggioranza risicata (28 a 23), anche grazie ai voti con delega di Raboceie Delo, Bund e Yuzhny Rabochii.

Infine, la rottura venne alla luce in seguito alla discussione sulla composizione del Comitato di Redazione dell’Iskra. L’accordo tra gli iskristi – prima del Congresso – stabiliva di votare un Comitato Centrale di tre membri (che sarebbero rimasti in Russia), un Comitato di Redazione di tre membri e un Consiglio del Partito composto da entrambi gli organismi, che includesse Plechanov. Già nel congresso si tenne una prima discussione sull’opportunità di votare un Comitato Centrale puramente iskrista (posizione di Lenin) o di includere anche una rappresentanza dei centristi dello Yuzhny Rabochii (posizione di Martov). Il congresso del POSDR comportava però, giustamente, la dissoluzione dei gruppi locali in un comune partito centralizzato, e questo gruppo Yuzhny Rabochii aveva difeso la posizione del non dissolversi, sostenendo la necessità di pubblicare un giornale “popolare”.

La proposta di redazione fatta da Lenin era sostenuta anche da Martov e Plekhanov, che erano quelli che avevano effettivamente diretto l’Iskra fino a quel momento. Ma Martov e i vecchi membri della redazione che rimanevano fuori (Axelrod, Vera Zasulich, Potresov) si opposero, ottenendo l’appoggio di Trotsky, che argomentò l’esigenza della continuità della vecchia equipe della redazione.

Tuttavia, la posizione di Lenin vinse per due voti, perché in questa fase del Congresso si erano ritirati i delegati bundisti. A partire da questo voto, coloro che hanno sostenuto Lenin sono stati chiamati “bolscevichi” (che in russo significa “di maggioranza”) e gli avversari “menscevichi” (che in russo significa “di minoranza”).

Il Congresso si concluse con una spaccatura tra i vecchi iskristi, con Martov che non accettò la propria elezione all’interno della redazione di Iskra e organizzò un “Bureau della minoranza”, che trovò una buona fonte di finanziamento e di contatti internazionali nella socialdemocrazia europea. Da lì, questi lanciò un forte attacco contro Lenin, che inizialmente venne sostenuto da Plekhanov. Sotto la direzione di questi ultimi, l’Iskra pubblicò sei numeri, dopodiché Plechanov incominciò a tergiversare per aderire infine ai menscevichi, che si appropriarono dell’Iskra. Anche se Lenin cercò un accordo facendo concessioni, la minoranza pose come condizione l’annullamento di tutte le risoluzioni del Congresso e provocò di fatto la scissione, che si consolidò verso la fine del 1903.

Primo numero dell’Iskra di Lenin.

Con la rottura di Plechanov, Lenin era in una situazione difficile, poiché i menscevichi controllavano sia l’Iskra, sia la Lega estera, sia Consiglio del partito. Al momento, solo il Comitato centrale era nelle mani dei bolscevichi, ma poi anche questo entrerà nelle mani dei menscevichi quando anche i sostenitori di Lenin si opporranno alla proposta di un nuovo congresso.

Note

  1. Una delle prime organizzazioni socialdemocratiche, basata sugli operai ebrei, più tra quegli artigiani che tra quelli industriali. La sua caratteristica positiva era l’alto livello organizzativo, la dedizione e l’abnegazione dei suoi operai. Però aveva un tratto negativo: il suo carattere corporativo, nazionalista, poco aperto al confronto con le altre tendenze del movimento operaio russo e internazionale.

  2. Organo dell’Unione dei Socialdemocratici all’Estero pubblicato tra il 1899 e il 1902. Tra le sue principali firme c’erano B. N. Krichevsky e A. S. Martinov. Sosteneva le posizioni economciiste con le quali Lenin polemizza nel Che fare.

  3. Giornale pubblicato all’estero dal comitato socialdemocratico di Ekaterinoslav e Borba, che annoverava tra i suoi membri David Riazanov. Pubblicò tredici numeri tra il 1900 e l’aprile del 1903.

 

Emilio Albamonte
Christian Castillo

Traduzione da La Izquierda Diario

Dirigente del Partido de los Trabajadores Socialistas (PTS) argentino, co-autore con Matias Maiello di "Estrategia Socialista y Arte Militar" (Ediciones IPS, 2017).