Nel mezzo di una pandemia globale, l’urgenza dovrebbe essere la cooperazione. Questa disputa interimperialista dimostra ancora una volta che il capitalismo va contro gli interessi dell’umanità.


Il giornale tedesco Die Welt ha rivelato questa domenica che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe impiegato notevoli mezzi finanziari per convincere un laboratorio privato tedesco, il CureVac, a trasferire le sue ricerche per trovare un vaccino contro il Coronavirus negli Stati Uniti. L’obiettivo del governo nordamericano sarebbe quello di ottenere il monopolio di tale vaccino e, secondo il giornale tedesco, di commercializzarlo esclusivamente negli Stati Uniti. Più tardi, un funzionario americano, pur affermando che gli Stati Uniti stanno lavorando con diversi laboratori e continueranno a farlo, ha dovuto chiarire che non si è mai parlato di utilizzare un tale vaccino solo sul suolo americano.

Queste rivelazioni hanno suscitato reazioni indignate da parte dei politici tedeschi, ma anche molta indignazione a livello internazionale. Il ministro della salute tedesco ha rilasciato una dichiarazione che recita: “Il governo tedesco è molto interessato allo sviluppo di vaccini e di sostanze attive contro il nuovo coronavirus in Germania e in Europa. Karl Lauterbach, portavoce del Partito socialdemocratico tedesco per la politica sanitaria, ha scritto su Twitter la notizia: “Il capitalismo ha i suoi limiti (…) Non possiamo continuare a dipendere dalle medicine cinesi e americane. La nostra politica di ricerca deve cambiare”.

Queste parole sono pura demagogia. I partiti del “centro” in Germania non stanno facendo una svolta “anticapitalista”. Come Macron qui in Francia, che ha rivendicato lo stato sociale e un settore sanitario che sfugga alla logica del mercato, i politici tedeschi stanno “ficcando il naso” contro questa logica puramente capitalistica solo per servire meglio gli interessi della propria borghesia di riferimento. Non dimentichiamo che la Merkel ha avuto un ruolo centrale nell’imporre politiche di austerità in diversi paesi europei, come la Grecia, che hanno portato alla distruzione dei sistemi sanitari nazionali.

In effetti, la crisi del Coronavirus, con il suo carattere dirompente e globale, sta rivelando le contraddizioni del capitalismo davanti agli occhi di miliardi di persone. Mentre migliaia di persone sono già morte, l’epidemia, invece di ridurre le tensioni internazionali, sta aumentando gli attriti geopolitici e accelerando la tendenza alla crisi economica. In questo contesto, per le potenze imperialiste trovare un vaccino contro Covid-19 non è una grande questione di salute pubblica, ma una sfida di concorrenza interimperialista tra Stati Uniti e Germania e le altre potenze europee.

Né gli Stati Uniti né la Germania avrebbero alcun interesse a commercializzare un tale vaccino esclusivamente sul loro territorio. Al contrario, si tratta di conquistare il monopolio dei vaccini per intascare miliardi di profitti sulla salute di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

La pandemia avanza a grande velocità, contaminando centinaia di migliaia, se non milioni di persone in tutto il pianeta. Questa drammatica e preoccupante situazione richiederebbe la collaborazione di tutta la comunità scientifica di tutti i paesi e stati, liberando le risorse finanziarie e umane necessarie per contenere l’avanzata del virus e trovare una cura il più rapidamente possibile. Ma al contrario, la logica capitalista porta la borghesia a spingere al limite la sua “naturale tendenza” alla concorrenza e alla ricerca del profitto. La logica capitalista sta dimostrando ancora una volta che è in contraddizione con gli interessi non solo dei lavoratori o della maggioranza della popolazione, ma dell’umanità stessa.

Ma i diversi politici, governi e regimi e lo stesso capitalismo non usciranno indenni da questa crisi. Dopo questa pandemia il mondo probabilmente non sarà più lo stesso. E ci sarà inevitabilmente una contestazione alle politiche neoliberali che sono state applicate ovunque per diversi decenni. Tuttavia, questo non significa che sarà necessariamente progressiva. Al contrario, le forze reazionarie del capitalismo non rimarranno passive. Una nuova gara di velocità tra tendenze reazionarie e progressive è già in “incubazione”.

 

Philippe Alcoy

Traduzione da Révolution Permanente

Redattore di Révolution Permanente e della Rete Internazionale La Izquierda Diario. Vive a Parigi e milita nella Courante Communiste Revolutionnaire (CCR) del NPA.