Diffondiamo il comunicato del movimento NO Tav sul rilascio, avvenuto nel tardo pomeriggio, della storica militante del movimento Nicoletta Dosio, detenuta nel carcere torinese delle Vallette dallo scorso dicembre per la condanna inflittale per azioni di disturbo al cantiere del Tav in Val Susa. Una misura violenta e di aperta minaccia non soltanto ai NO Tav, inflitta a una donna di 73 anni che non costituisce nessun “pericolo pubblico” per la popolazione. Specie durante l’attuale crisi sanitaria, col contagio del Coronavirus arrivato anche nelle prigioni, sono necessarie misure urgenti per evitare che ci sia una strage di detenuti.


Nicoletta è uscita poco fa dal carcere delle Vallette per andare a scontare l’ingiusta pena ai domiciliari per le misure introdotte con l’emergenza Corona Virus.
Gli sono stati concessi i domiciliari con il massimo delle restrizioni possibili, compreso l’ingiusto divieto di comunicare!
Nicoletta ci fa sapere tramite suo marito che la situazione dentro è pesantissima, e invece che scarcerare, al contrario continuano a tradurre in carcere persone, anche con la febbre.
È dimagrita molto perché mangiare in carcere è difficile per tutte, ma è orgogliosa delle sue compagne di detenzione che si sono sostenute a vicenda in questo periodo e uscire da sola le crea rabbia.
Rabbia per persone a cui hanno concesso le videochiamate al posto dei colloqui, ma è un diritto mai esercitato dalle tante che non hanno parenti con uno smartphone o anziani non capaci di utilizzare la tecnologia.
Il carcere è un luogo dove la normalità non esiste per chi fa la guardia, anzi l’arroganza è l’unica vera normalità.
L’indulto e l’Amnistia sono assolutamente necessarie!

 

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