Negli ultimi due secoli, la classe operaia ha costruito quattro diverse Internazionali. Oggi più che mai, i socialisti hanno bisogno di un’organizzazione internazionale. Ma che forma può avere nella pratica? Proponiamo un contributo sul tema di un compagno statunitense, che tratta la questione a partire dal paese dove, come e più d’altrove, la situazione politica nazionale e quella internazionale non si possono scindere.


L’avanzata verso destra dell’amministrazione di Trump, con l’orrore del suo razzismo e della sua violenza repressiva, è un fenomeno internazionale. Le politiche razziste di Trump sono solo un’espressione di questo cambiamento globale, simili a quelle di Orbán in Ungheria, Salvini in Italia, Brexit, ecc. Le forze di questa “internazionale” xenofoba si rafforzano a vicenda.

Il capitalismo è un sistema globale. I capitalisti, le loro corporazioni e i loro Stati si contendono in una forte concorrenza tra loro per ottenere profitti – ma coordinano anche i loro sforzi per sfruttare e opprimere miliardi di persone nel mondo. Questo “internazionalismo capitalista” trova la sua espressione in istituzioni come il G7 e il G20 o il Forum Economico Mondiale.

Mentre il nuovo movimento socialista negli Stati Uniti cerca di organizzarsi, dobbiamo anche pensare a livello internazionale. L’imperialismo americano, nonostante il relativo declino, rimane il potere egemonico nel mondo. Qualunque cosa accada qui ha effetti enormi: le iniziative di Trump possono far soffrire milioni di persone in tutto il mondo; al contrario, i progressi della sinistra americana possono dare ispirazione ai lavoratori in molti paesi. Quando la sinistra limita la sua visione nel riformare lo Stato degli Stati Uniti, può finire per sostenere progetti reazionari della classe dominante, come l’opposizione di Bernie Sanders all’apertura dei confini oppure il sostegno di Alexandria Ocasio-Cortez al tentativo di colpo di Stato imperialista in Venezuela.

Per i socialisti, un’organizzazione territoriale non è sufficiente . Ma neanche un’organizzazione nazionale è abbastanza. Fin dalle sue origini, il movimento socialista ha sempre combattuto per costituire organizzazioni internazionali. Solo un’organizzazione internazionale fornisce gli strumenti necessari per resistere alle diverse pressioni nazionali e sviluppare politiche rivoluzionarie corrette. Questo articolo fornirà una panoramica di quella storia e sosterrà che i socialisti oggi devono lottare per una internazionale rivoluzionaria.

 

Le quattro internazionali

Quando Karl Marx e Friedrich Engels si unirono alla Lega dei Comunisti nel 1847, essa era principalmente composta da lavoratori tedeschi, dispersi in tutta Europa. I due scrissero un manifesto che è stato pubblicato simultaneamente in diverse lingue europee (anche se non quante speravano gli autori).

La prima vera organizzazione internazionale della classe operaia fu l’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Fu fondata a Londra nel 1864 da sindacalisti britannici che cercavano di stabilire legami con lavoratori di altri paesi. Marx ed Engels si unirono e divennero rapidamente gli esponenti principali. L’Internazionale sostenne l’insurrezione rivoluzionaria dei lavoratori parigini che fondarono la Comune di Parigi nel 1871. Ma dopo la sconfitta della Comune, l’Internazionale fu scossa da dibattiti sull’opportunità o meno della classe operaia di intraprendere azioni politiche o lottare per il potere politico. Dopo la sconfitta della Comune, reazioni si diffusero in tutta Europa e l’Internazionale si trasferì negli Stati Uniti prima di dissolversi.

L’Internazionale Socialista (o Seconda Internazionale) fu fondata nel 1889, mentre Engels era ancora vivo. A questo punto, il movimento operaio aveva creato partiti politici di massa in diversi paesi, il più grande dei quali era il partito socialdemocratico di Germania (SPD in tedesco). La fondazione del congresso internazionale proclamò la Giornata dei lavoratori il 1 maggio, in commemorazione dei martiri di Haymarket a Chicago. Questa internazionale, guidata da figure come Karl Kautsky, organizzava la solidarietà dei lavoratori contro il pericolo della guerra. Ma quando scoppiò la prima guerra mondiale nel 1914, quasi tutti i suoi partiti membri capitolarono ai “loro” governi capitalisti votando per il finanziamento della guerra.

L’Internazionale Comunista (o Terza Internazionale) nacque nel 1919 dalle rovine della seconda. La Seconda Internazionale era crollata perché i riformisti e gli sciovinisti sociali avevano lentamente preso il controllo dei suoi partiti membri. Di conseguenza, quando Vladimir Lenin e altri rivoluzionari iniziarono a lottare per una nuova internazionale, era basata su una chiara delimitazione dal riformismo. Nel 1917, i rivoluzionari avevano preso il potere in Russia durante la Rivoluzione d’Ottobre. Ma il Partito bolscevico che aveva guidato questa rivoluzione aveva ben chiaro che il socialismo non poteva essere costruito in un solo paese. Ecco perché fu fondato il “Comintern”, cioè l’Internazionale, il più presto possibile.

La Quarta Internazionale fu fondata nel 1938, a seguito della degenerazione stalinista della Rivoluzione Russa. Le rivoluzioni erano state sconfitte in Germania, Cina e altri paesi. La giovane Unione Sovietica rimase isolata, circondata da Stati imperialisti e, a causa della sua arretratezza, una burocrazia privilegiata poté usurpare il potere nell’Unione Sovietica. Molti bolscevichi lottarono contro questa degenerazione: il più famoso fu Lev Trotsky, il principale leader della Rivoluzione d’Ottobre accanto a Lenin. Fondarono un’opposizione di sinistra nell’Internazionale Comunista. Quando gli stalinisti iniziarono una politica di collaborazione di classe con la borghesia e alla fine dissolsero il Comintern nel 1943, i trotskisti fondarono la Quarta Internazionale per mantenere una continuità rivoluzionaria.

La Quarta Internazionale è crollata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Confusa dai risultati contraddittori della guerra mondiale – che, contro le aspettative di Trotsky, aveva portato al rafforzamento dello stalinismo e all’ascesa di un nuovo potere egemonico imperialista – la direzione internazionale iniziò ad adattarsi ai partiti nazionalisti stalinisti, socialdemocratici e borghesi. Questa degenerazione centrista ha portato il trotskismo a frantumarsi in fazioni concorrenti. Ora esistono molte tendenze che Quarta Internazionale, ma nessuna può rappresentare una chiara linea di continuità rivoluzionaria. Oggi i rivoluzionari devono lottare per rifondare la Quarta Internazionale, sulla base delle lezioni strategiche incorporate nel suo programma.

 

L’avvertimento di Trotsky

Dopo essere stato espulso dall’Unione Sovietica nel 1929, Lev Trotsky iniziò a costruire l’opposizione di sinistra internazionale allo stalinismo nell’Internazionale Comunista. Alcuni si chiedevano fino a che punto questi piccoli gruppi avessero potuto creare una tendenza internazionale. Trotsky scrisse ai compagni della Sinistra Comunista di Bordiga nel 1930:

La vostra comprensione dell’internazionalismo mi pare falsa. Per voi l’Internazionale è in fin dei conti la somma delle sezioni nazionali od il prodotto di una collaborazione mutua delle sezioni nazionali. è questa una concezione unilaterale e non dialettica, e per conseguenza erronea, dell’Internazionale. Se la Sinistra comunista non contasse che 5 membri, essa dovrebbe malgrado tutto creare una organizzazione internazionale contemporaneamente alla costruzione di una o più organizzazioni nazionali.

Considerare l’organizzazione nazionale come le fondamenta, la base della costruzione, e l’organizzazione internazionale come il tetto, significa commettere un grande errore. Qui la dipendenza è di un ordine completamente differente.

Marx ed Engels hanno cominciato nel 1847 il movimento comunista con un documento internazionale e con la creazione di un’organizzazione internazionale. La stessa cosa si è ripetuta alla creazione della II Internazionale. La sinistra zimmerwaldiana ha seguito lo stesso cammino nella preparazione della III Internazionale. Questa via ci è dettata attualmente in modo più imperativo che al tempo di Marx. Una corrente proletaria rivoluzionaria può evidentemente, all’epoca dell’imperialismo, sorgere e determinarsi in un paese piuttosto che in un altro, ma questa corrente non può esistere e svilupparsi in un solo paese, essa deve l’indomani della sua creazione cercare dei collegamenti internazionali, una piattaforma internazionale, perché è su questa via soltanto che si può trovare la correttezza di una politica nazionale. Una tendenza invece che per degli anni resta nazionalmente chiusa, è votata inevitabilmente alla degenerazione.

L’opposizione di sinistra internazionale nel giro di pochi anni formò la Quarta Internazionale. L’avvertimento di Trotsky è più rilevante che mai, dal momento che il capitalismo è diventato un sistema molto più internazionale negli ultimi 80 anni dalla fondazione della Quarta Internazionale. Ma molte organizzazioni che si considerano socialiste si limitano ai confini nazionali. Questo è vero per le organizzazioni riformiste, che non hanno alcuna visione al di là della riforma degli Stati-nazione borghesi; ma questo è anche vero, paradossalmente, delle organizzazioni che si rifanno dalla tradizione trotskista.

 

I “socialisti democratici”

I Socialisti Democratici d’America (DSA) nacquero come sezione americana alla Internazionale Socialista – il cadavere puzzolente che era stato rianimato dopo il tradimento del 1914. L’Internazionale Socialista ricostruita era una federazione di socialdemocratici pro-capitalisti che costruirono – e in seguito distrussero – lo stato sociale in Europa. L’attuale presidente internazionale, George Papandreou, è l’ex primo ministro greco che ha iniziato il brutale programma di austerità sotto la direzione dell’imperialismo tedesco.

Ma l’attuale Internazionale Socialista include anche partiti governativi borghesi corrotti che sono emersi dalle liberazioni nazionali o dai movimenti progressisti, come l’MPLA dell’Angola, il Congresso Nazionale Indiano, il PRI in Messico, l’APRA dal Perù, l’UCR dall’Argentina e il PPP dal Pakistan.

Alla loro convention del 2017, i DSA hanno votato per lasciare l’Internazionale socialista – senza dubbio un passo progressivo. Ma da allora, hanno stabilito solo connessioni allentate con organizzazioni di altri paesi. L’ultima convention dei DSA includeva, secondo la lista ufficiale, i delegati del Partito dei Lavoratori (PT) del Brasile e Die Linke della Germania – due partiti che hanno gestito i governi degli Stati capitalisti e condotto programmi brutali di austerità contro i propri sostenitori. Politicamente, i DSA assomigliano di più ai partiti neo-riformisti in Europa come Syriza in Grecia e Podemos nello Stato spagnolo (anche se la DSA ha la particolarità di appartenere a un partito borghese).

Ma per i DSA, legarsi con Syriza e Podemos in un’organizzazione internazionale porterebbe ad alcune questioni scomode. Syriza è salita al potere nel 2015 e ha implementato lo stesso programma che la maggior parte della direzione dei DSA sta sostenendo (come elaborato da Bhaskar Sunkara).Questo tentativo di gestire il capitalismo nell’interesse dei lavoratori ha portato a un orribile tradimento, e Syriza è stata ora espulsa dal suo incarico, dopo aver imposto una serie di tagli economici estenuanti alla classe lavoratrice in Grecia. Allo stesso modo, Podemos è ora entrato nel governo spagnolo come socio minore del PSOE socialdemocratico, responsabile di tagli ai servizi sociali, guerre imperialiste e brutale repressione del popolo catalano.

I DSA non fanno parte di alcuna organizzazione internazionale. Ciò è particolarmente pericoloso nella “pancia della bestia”, dove le pressioni nazionali dei più grandi apparati politici borghesi nel mondo sono così forti. Non è un caso che all’ultima convention dei DSA non vi sia stata una sola voce che chiedesse una rottura con il Partito Democratico dei capitalisti. Un corso politico veramente socialista nell’interesse della classe lavoratrice globale può essere sviluppato solo con un chiaro contrappeso alle pressioni della borghesia imperialista, vale a dire in un proprio contesto internazionale. Questa mancanza di internazionalismo può anche influenzare le organizzazioni che già rivendicano una tradizione socialista rivoluzionaria.

 

La tradizione internazionale socialista

L’Organizzazione Internazionale Socialista (ISO in inglese), una volta la più grande organizzazione socialista negli Stati Uniti, si è sciolta a marzo. In diretta contraddizione con il suo nome, non è mai stata un’organizzazione internazionale. Il suo processo decisionale e la sua disciplina erano sempre confinati ai confini nazionali. Ha avuto un incontro occasionale con i socialisti di altri paesi e ha inviato un “osservatore” alle riunioni del Segretariato Unificato della Quarta Internazionale, ma queste discussioni non sono mai state condivise con i membri, e tanto meno a discussioni internazionali proficue.

Anche se l’ISO non esiste più, è importante esaminarne criticamente il retaggio, poiché per diversi decenni ha avuto un’enorme influenza sui socialisti rivoluzionari negli Stati Uniti e le idee che l’hanno portata a respingere l’internazionalismo concreto sono ancora difese da altre organizzazioni. Pertanto vediamo un po’ la sua storia. L’ISO è stata fondata nel 1977 come parte della Tendenza Socialista Internazionale (IST in inglese), una corrente guidata dal marxista palestinese-ebreo-britannico Tony Cliff. Cliff aveva rotto con la Quarta Internazionale negli anni ’50 perché non considerava più l’Unione Sovietica uno Stato operaio degenerato. Credeva che un’organizzazione internazionale potesse essere costruita solo come risultato della fusione di organizzazioni rivoluzionarie forti a livello nazionale.

Sulla base di questa idea, l’organizzazione di Cliff negli anni ’70, gli International Socialists (IS) in Gran Bretagna, ha cercato di stabilire collegamenti con altri gruppi di dimensioni simili in diversi paesi europei. Hanno tenuto una serie di incontri con Lutte Ouvrière dalla Francia, il guevarista Partido Revolucionário do Proletariado – Brigadas Revolucionárias (PRP-BR) del Portogallo e il “semi-maoista” Avanguardia Operaia (AO) dall’Italia. Si impegnarono a “una maggiore cooperazione internazionale”, ma non avanzarono verso nessun tipo di organizzazione comune.

Negli anni ’80, dopo che gli IS si erano trasformati nel Socialist Workers Party (SWP), Cliff iniziò a costruire gruppi di “cloni” in altri paesi. Questa era la base della TSI. Tuttavia, dal momento che la TSI ha rifiutato di agire come un’organizzazione internazionale, preferendo pensare a se stessa come un’associazione volontaria di gruppi affini, mancava di una qualsiasi struttura per il processo decisionale democratico. In pratica, la linea della TSI è stata dettata da Londra, prima da Tony Cliff e poi dal suo successore Alex Callinicos.

Ciò ha portato all’espulsione di diversi gruppi della TSI che hanno avuto differenze politiche (relativamente minori) con il SWP tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000. È così che l’ISO è finita nell’isolamento nazionale, che ha mantenuto per diversi decenni fino alla sua dissoluzione. Alla fine, le teorie di Cliff sull’impossibilità di costruire un’organizzazione internazionale nel qui ed ora lo hanno semplicemente portato a costruirne una sorprendentemente antidemocratica.

 

Perché costruiamo una Frazione Trotskista

Allora perché siamo a favore della ricostruzione della Quarta Internazionale? Ognuna delle quattro Internazionali ha rappresentato una certa continuità con il suo predecessore, nonché un’interruzione programmatica. La Prima Internazionale è stata scossa da dibattiti sull’opportunità o meno di formare i propri partiti politici: la seconda è stata fondata sulla base della risposta affermativa a questa domanda. La Seconda Internazionale incarnava il modello di un partito comune per riformisti e rivoluzionari, che la Terza respinse alla sua fondazione. La continuità del movimento rivoluzionario nella nuova era dell’imperialismo richiedeva una rottura con un concetto obsoleto.

La Quarta Internazionale, da parte sua, continuò il lavoro dell’Internazionale comunista, arricchita dalle lezioni della degenerazione stalinista dell’Unione Sovietica e dall’ascesa del fascismo. Più di 80 anni dopo, il programma di transizione a richiede alcuni aggiornamenti. Ma il Programma di transizione di Trotsky rappresenta ancora le lezioni più avanzate della lotta di classe.

Left Voice [come la Frazione Internazionalista Rivoluzionaria in Italia, ndt] è associata alla Frazione Trotskista – Quarta internazionale. Questa è una tendenza internazionale in lotta per la ricostruzione della Quarta Internazionale a partire dal suo programma storico. Ciò non significa accumulare a caso diversi gruppi trotskisti e socialisti. Piuttosto, significa discutere con i settori avanzati del movimento dei lavoratori, il movimento delle donne, il movimento LGBTQI+ e la sinistra, alla ricerca di conclusioni comuni sulle questioni più importanti della lotta di classe internazionale. Questo era anche il metodo storico con cui fu costruita la Quarta Internazionale.

Non ci consideriamo un “internazionale” o il nucleo di una futura internazionale rivoluzionaria. Invece, tendiamo a ricreare la continuità del marxismo rivoluzionario. La nostra proposta, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, è quella di formare un Movimento per un’Internazionale Socialista Rivoluzionaria. Sappiamo che un’internazionale rivoluzionaria non emergerà dall’oggi al domani. Ma è essenziale che i socialisti inizino a costruirla ora.

 

Nathaniel Flakin

Traduzione da Left Voice

Nathaniel è un giornalista e storico freelance che vive a Berlino. Fa parte della redazione del giornale online Left Voice. Nathaniel, noto anche con il soprannome Wladek, ha scritto una biografia di Martin Monath, un trotskista combattente nella resistenza in Francia durante la seconda guerra mondiale, pubblicata in tedesco e in inglese. È nello spettro autistico.