Ieri, manifestazioni Irlanda del Nord ha onorato le vittime della brutale repressione della polizia britannica su una manifestazione nella città di Derry il 30 gennaio 1972.


La giornata è conosciuta come Bloody Sunday (Domenica di Sangue) ed è l’ispirazione per la canzone Sunday, bloody sunday del gruppo rock irlandese U2.

Nell’agosto 1971, fu approvata una nuova legge che permetteva alle autorità di imprigionare le persone sospettate di appartenere all’Irish Republican Army (IRA), un’organizzazione armata che sosteneva l’unità di tutta l’Irlanda e l’indipendenza dall’impero britannico, che ancora oggi controlla l’Irlanda del nord. Il 30 gennaio 1972, quindi, circa 15.000 persone si riunirono nella città di Derry per denunciare questo assalto alle libertà democratiche. Ma il governo vietò le manifestazioni e schierò le truppe nelle strade, bloccando l’accesso al centro della città.

I dimostranti si spostarono poi verso una zona di quartieri in gran parte abitati da cattolici pro-indipendenza, che rimase sotto il controllo del quartiere stesso e fu conosciuta come Free Derry. Lì, i soldati del Reggimento Paracadutisti aprirono il fuoco. Quattordici persone rimasero uccise e almeno altre 14 furono ferite.

Solo nel 1998, come parte degli accordi per porre fine al conflitto con l’Irlanda del Nord, il primo ministro Tony Blair fece aprire una nuova inchiesta su quegli eventi. L’inchiesta ha concluso che le vittime non rappresentavano una minaccia e che l’esercito non ha aperto il fuoco in risposta a presunte bombe Molotov o pietre lanciate dai manifestanti. È stato anche notato che nessuno degli uccisi era armato e che, al contrario, molti si stavano ritirando dalle strade o aiutavano altri che erano stati feriti.

L’indagine lanciata dal Police Service of Northern Ireland (PSNI) si è conclusa alla fine del 2016, anche se ad oggi nessun soldato è stato perseguito. Il caso è attualmente sotto revisione giudiziaria su iniziativa del fratello di una delle vittime della Bloody Sunday.

In questo 50° anniversario del massacro perpetrato dall’esercito britannico, gli U2 hanno condiviso un video con una versione acustica della loro canzone Sunday Bloody Sunday, eseguita da Bono alla voce e The Edge alla chitarra. Girato in bianco e nero, il video finisce con le immagini di quegli eventi sanguinosi. Si può vedere il giovane pugile John Duddy, 17 anni, ferito e portato via da un gruppo di uomini. Il giovane, che non è sopravvissuto, è considerato la prima vittima della Bloody Sunday.

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