Continuano i volantinaggi di fronte alle Asl romane riguardo lo stato precario dei servizi legati alla sanità pubblica, tra un sotto organico ormai cronico, tagli alle spese che si ripercuotono sulla salute degli utenti e l’infiltrazione sempre più aggressiva del settore privato, soprattutto di cooperative a cui vengono appaltati servizi fondamentali.

1) La Direzione del Cad della ASL Roma 2 ha inviato ai Responsabili distrettuali dei Medici di Famiglia una circolare in cui si illustrano le modalità di accesso alle cure domiciliari. L’obbiettivo sarebbe quello di creare una procedura standardizzata conforme alle norme della Regione Lazio.
2) È stato firmato un protocollo di intesa tra la ASL Roma 2 ed il Municipio V per l’attivazione presso il presidio sanitario del S. Caterina del cosiddetto PUA (Punto Unico di Accesso). Questa struttura, in risposta a una nostra rivendicazione, dovrebbe creare una sede operativa per l’accoglienza e l’orientamento all’erogazione delle cure domiciliari (sfera sanitaria gestita dal personale della Asl e sfera sociale gestita dal personale del Municipio). Ci è stato comunicato inoltre che la struttura del CAD del V Distretto verrà trasferita presso il presidio sanitario di via Giacomo Bresadola, considerato più centrale per il territorio di riferimento.
In attesa di verificarne la concreta realizzazione, continuiamo a riscontrare come la gestione e l’organizzazione dei presidi sanitari e più in generale del Sistema Sanitario Nazionale resti ancorato a logiche economiche e di profitto, che mettono al primo posto non i bisogni dei pazienti ma le esigenze di bilancio. Quando si aggiungono dei servizi, altri vengono tagliati, nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi e a scapito dei cittadini e dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. L’annuncio di una definitiva stabilizzazione del personale precario, è tutto da verificare, essendo stato fatto in clima elettorale.
Il personale precario, per merito del quale in tutti questi anni si sono potuti continuare ad erogare i servizi, deve prendere parola e unirsi agli utenti per far in modo che la salute non sia più una merce, che non si debba continuare a lucrare sulla pelle delle persone malate né sovraccaricare di compiti le lavoratrici e i lavoratori del settore. Da parte nostra continueremo a vigilare, monitorare e informare senza fare sconti a nessuno. Continueremo a proporre la costruzione di assemblee territoriali permanenti costituite da utenti ed operatori del settore affinché attraverso il confronto sia possibile organizzarsi e lottare insieme per:
• OTTENERE UNA SANITÀ LIBERA DAL PROFITTO

• RICHIEDERE L’ABROGAZIONE DELLE LISTE D’ATTESA INFINITE

• ESIGERE UN INCREMENTO DEL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO

• OTTENERE MIGLIORI CONDIZIONI ECONOMICHE E LAVORATIVE DEL PERSONALE

• RIDARE CENTRALITÀ A CONSULTORI E A PRESIDI TERRITORIALI AUTOGESTITI DA LAVORATORI/LAVORATRICI E UTENTI

Qui il volantino scaricabile in PDF: volantinoSanità