Si è tenuta ieri a Roma, presso il Teatro de’ Servi, la “Assemblea unitaria delle sinistre d’opposizione”, convocata da Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista Italiano e Sinistra Anticapitalista, alla quale hanno aderito diverse realtà partitiche e di movimento, locali e nazionali.

Hanno partecipato oltre 250 persone, riempiendo il teatro e lasciando vari compagni accorsi fuori. L’assemblea ha visto oltre 20 interventi, con la relazione introduttiva di Marco Ferrando, portavoce del PCL, e la chiusura di Mauro Alboresi, segretario nazionale del PCI, i quali hanno tenuto la presidenza dell’assemblea insieme a Franco Turigliatto della direzione di SA e Imma Barbarossa, esponente della minoranza interna di Rifondazione Comunista.

L’intervento d’apertura di Marco Ferrando ha richiamato il contesto politico italiano, segnato dalla continuità delle politiche dei governi Conte, quello europeo, ora concentrato sull’approvazione del MES come cassa salvabanche continentale pagata con fondi statali, ed internazionale, con il richiamo e la solidarietà ai molteplici episodi significativi di mobilitazione sociale e lotta di classe che segnano questo periodo, dal Cile alla Francia.

La proposta che le organizzazioni promotrici hanno avanzato per inaugurare il dibattito si è articolata su tre piani distinti:

_lancio di comuni campagne di lotta politica, centrate su tre temi: riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di paga; “vere nazionalizzazioni” delle aziende che chiudono o delocalizzano; cancellazione delle leggi sicurezza, degli accordi “coloniali” con la Libia, ritiro delle truppe italiane all’estero e uscita dell’Italia dalla NATO;

_creazione di un coordinamento delle sinistre d’opposizione, aperto a tutte le organizzazioni partitiche, sindacali, associative e di movimento;

_costruzione di una giornata nazionale di mobilitazione contro il governo Conte, da specificare e preparare con un dibattito nazionale e assemblee territoriali, da tenersi indicativamente il 24 o il 25 gennaio, cioè prima dell’approvazione del MES.

L’assemblea, aperta dagli interventi di Cristina, lavoratrice Unicredit, e Antonio, operaio Whirlpool di Napoli in lotta con oltre 400 colleghi contro la chiusura della fabbrica, ha visto interventi di organizzazioni eterogenee per posizioni e percorsi: tra le forze politico-partitiche, Potere al Popolo per voce di Giorgio Cremaschi, Rifondazione Comunista con Maurizio Acerbo (e con un intervento anche dell’ex-eurodeputata Eleonora Forenza), oltre ai tre soggetti promotori. Hanno parlato anche un esponente del sindacato SI Cobas ed Eliana Como, portavoce dell’opposizione CGIL.

Il quadro che è emerso è quello di un’urgenza condivisa nel rafforzare la lotta politica classista e anticapitalista contro l’ascesa del nuovo (centro)destra, e per ridare strumenti politici, ideologici e organizzativi alla classe lavoratrice, alla gioventù scesa in campo con Fridays for Future, alle donne in lotta contro il patriarcato, a fronte dell’enorme arretramento in termini di coscienza, organizzazione e capacità di lotta delle organizzazioni operaie, popolari e della sinistra, anche a seguito delle ripetute e gravi svendite della causa rivoluzionaria di sfruttati e oppressi al fine della conquista e del mantenimento di rendite per le burocrazie sindacali e politiche. Proprio la presa di posizione a favore di una più decisa e aperta lotta alle grandi burocrazie sindacali ha caratterizzato diversi interventi.

Senz’altro, come era prevedibile, sono emersi alcuni assi di distinzione e divergenza politiche tra le organizzazioni politiche, tra le quali è quanto meno distinguibile una “area larga” che rivendica, con diverse sfumature, il patrimonio della Terza Internazionale burocratizzata sotto Stalin e l’eredità del PCI di Palmiro Togliatti, fedele alleato di quest’ultimo. È dunque prevedibile e auspicabile che, nello scenario per noi senz’altro positivo, di uno sviluppo di questo percorso di unità d’azione e intensificazione del dibattito pubblico nella sinistra d’opposizione, possano emergere pienamente e con metodi di confronti democratici le divergenze, né secondarie né derubricabili all’insegna del sentimento della “unità dei comunisti”, che generano le legittime e inevitabile differenze di programma, strategia e metodi pratici nel campo della sinistra radicale italiana.

L’assemblea si è chiusa con una condivisa volontà di proseguire questo percorso, specificando che, a differenza di molti altri episodi di convergenza degli ultimi due decenni, non si parte con la volontà di formare un cartello elettorale per poi, eventualmente, coordinarsi sul piano dell’azione: appoggiamo senz’altro questo spirito, proprio perché eviterebbe l’ennesima operazione in cui la priorità diventa la conquista di scranni parlamentari con ogni mezzo e manovra possibile, liquidando la centralità della classe lavoratrice, della sua lotta e della formazione di una sua direzione politica rivoluzionaria all’altezza delle sfide politiche della società di oggi.

Marciare separati, colpire uniti” è stato uno slogan condiviso da diversi interventi, a conferma sia dei limiti strutturali per il dialogo e la collaborazione di organizzazioni molto eterogenee tra loro, sia dell’urgenza di una risposta molto più consistente e radicale agli attacchi dei capitalisti e dello Stato contro il movimento operaio e gli altri soggetti sfruttati e oppressi della società.

Per seguire gli sviluppi di questo percorso, è possibile visitare la pagina facebook dedicata.

Pur nel quadro di divergenze anche serie che presentano i soggetti promotori e aderenti, e con alcune critiche che abbiamo già avanzato all’impostazione iniziale di questo percorso, come Frazione Internazionalista Rivoluzionaria abbiamo aderito convintamente all’assemblea, così come ci auguriamo che i momenti di dibattito, coordinamento e azioni che seguiranno a questa assemblea siano il più efficaci e diffusi possibile.

Di seguito, i video della diretta dell’assemblea, a cui mancano alcuni interventi non registrati, mentre altri, tra cui quello che avremmo voluto fare, sono stati tagliati per motivi di tempo.

 

Giacomo Turci

 

Pubblicato da Assemblea Unitaria delle Sinistre di Opposizione su Sabato 7 dicembre 2019

 

Pubblicato da Assemblea Unitaria delle Sinistre di Opposizione su Sabato 7 dicembre 2019

 

 

Nato a Cesena nel 1992. Ha studiato antropologia e geografia all'Università di Bologna. Direttore della Voce delle Lotte, risiede a e insegna geografia a Roma nelle scuole superiori.