Un’operaia immigrata della DHL di Liscate (Milano), Maddy, che stava lottando contro le politiche aziendali di mancata sicurezza, è morta a seguito della contrazione del virus Covid-19. Non è solo un virus: sono le scelte degli industriali e dello Stato che stanno portando a molte morti evitabili!


Ieri sera si è diffusa attraverso i social la notizia della morte per Covid-19 di Maddy, operaia che fino a pochi giorni fa si vedeva lottare davanti i cancelli della DHL contro le condizioni di lavoro insicure e illegali, assolutamente non cambiate nonostante la crisi sanitaria.
Una donna, che rivendicava
il diritto alla salute e alla vita prima dei profitti dei padroni, è stata uccisa. E non sarà l’unica: il capitalismo uccide, ed uccide anche le donne che, lottando per garantire una vita dignitosa ai propri figli, sono costrette ad andare a lavorare ad ogni costo, anche rischiando la vita, soprattutto nel caso delle donne immigrate, ancora più sfruttate e oppresse.

Un video della lotta di Maddy e dei suoi colleghi e colleghe alla DHL di Liscate.

Lavoro alla DHL di Liscate e oggi io e tutti i miei colleghi ci siamo fermati perché non c'è sicurezza. Anche noi vogliamo andare a casa…

Pubblicato da Aoun Kaxmi su Lunedì 16 marzo 2020


Mentre il paese è messo sotto lo scacco di un virus altamente contagioso che oggi supererà le 7.000 vittime, il governo Conte tergiversa ancora sulla chiusura o meno dei servizi non essenziali. La riunione-fiume con i vertici sindacali tra ieri notte e oggi ha messo qualche toppa “cosmetica” su questa falla enorme del piano di contenimento del virus: Conte ha promesso l’emanazione di un decreto con chiusure più estese di quelle ipotizzate in prima battuta, ma lascia agli industriali il compito di autocertificare(!!!) il rispetto delle norme di sicurezza… con l’aiuto di prefetti e, per i padroni più scrupoli, anche degli organi sindacali territoriali – cioè delle burocrazie sindacali compiacenti delle varie province.

È chiaro che, così, si condannano migliaia se non milioni di lavoratori a continuare a lavorare senza i dovuti DPI e misure di sicurezza, in processi produttivi che dovrebbero chiudersi o essere convertiti secondo i bisogni straordinari; condannando così non solo i lavoratori stessi, ma una fascia più larga della popolazione a esporsi al contagio. Il che vuol dire più ammalati e più morti.

Ecco chi ha ucciso Maddy, chi ha ucciso Emanuele, di soli 34 anni!, che ha lavorato fino a pochi giorni fa in un call center che pareva un carro bestiame, con gli operatori uno a fianco all’altro, ammalandosi e probabilmente avendo contagiato molti colleghi.

Smettiamola di giocare con le vite delle persone!

Chiudere tutti i servizi non essenziali e fornire le giuste precauzioni e i giusti presidi di sicurezza per quelli indispensabili per non uscire da questa crisi con le mani ancora più sporche di sangue di quanto già il governo Conte le abbia.

Più lo Stato continuerà a privilegiare metodi medievali di contenimento e misure di sicurezza spuntate, più la rabbia dei lavoratori e dalla popolazione prostrata dalla crisi potrà trasformarsi in una forza sociale incontenibile – quello di cui Landini ha giustamente terrore – e imporre vere misure di soluzione della crisi, senza aspettare altri decreti del governo.

CHIUSURA IMMEDIATA DI TUTTI I SERVIZI NON INDISPENSABILI E DISTRIBUZIONE GARANTITA DEI DPI A TUTTI!

NON SIAMO CARNE DA MACELLO!
NON UNA DI MENO!
IL CAPITALISMO UCCIDE!


Scilla Di Pietro

Nata a Napoli il 1997, già militante del movimento studentesco napoletano con il CSNE-CSR. Vive lavora a Roma. È tra le fondatrici della corrente femminisa rivoluzionaria "Il Pane e Le Rose. Milita nella Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR) ed è redattrice della Voce delle Lotte.