L’europarlamento ha votato a favore della revoca dell’immunità di Puidgemont, Comín e Ponsatí, tre tra i principali leader della politica catalana autonomista. I deputati di PSOE, PP e Vox hanno votato a favore. Podemos ha votato contro ma continua a rimanere nello stesso governo con il PSOE. Il governo “progressista” continua con la persecuzione dell’indipendenza.


Il Parlamento europeo ha ritirato questo martedì l’immunità di Carles Puigdemont, Toni Comín e Clara Ponsatí secondo la richiesta emessa più di un anno fa dalla Corte Suprema.

Il Parlamento europeo ha deciso con 400 voti a favore, 248 contro e 45 astensioni di ritirare l’immunità nonostante il fatto che la relazione di introduzione avesse fatto solo una “raccomandazione”. Anche così, l’ex presidente e i due ex ministri potranno mantenere il loro status di deputati.

Gli eurogruppi parlamentari di cui fanno parte sia la destra che l’estrema destra spagnola, così come quello del PSOE hanno votato a favore, cosa che Santiago Lupe, portavoce della Corriente Revolucionaria de los Trabajadores (CRT) denuncia come “il consenso del 155 [articolo costituzionale che sancisce l’indivisibilità dello Stato spagnolo, ndt] che non cessa nella persecuzione autoritaria del movimento indipendentista”.

D’altra parte, Podemos ha votato contro il ritiro dell’immunità, tuttavia, come dice lo stesso Lupe “fanno ancora parte del governo che è in prima linea in questa crociata contro l’indipendenza, insieme alla magistratura. La loro permanenza nel Consiglio dei ministri li rende complici”.

Ora, ciò che permette la sospensione dell’immunità è che, a partire dal tribunale di istruzione, siano riattivati gli euro-mandati di arresto.

Tuttavia, anche le difese si sono riattivate immediatamente e chiedono la nullità della misura, dato che la richiesta è stata piena di irregolarità e chiederanno misure precauzionali mentre la causa viene risolta.

Redazione – Esquerradiari.cat

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