Presentiamo un dossier speciale dove è raccolta una serie di scritti sull’espulsione dall’NPA dei compagni della CCR-Révolution Permanente: quello sulla differenza, fra una strategia che cede alla sinistra riformista e una centrata sulla lotta di classe e per un partito rivoluzionario, è un dibattito inevitabile per la sinistra radicale in Francia come negli altri paesi.


È notizia ufficiale da questo giovedì quella dell’espulsione della Courante Communiste Revolutionnaire (CCR) dal Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA), quello che è stato un decennio fa uno dei principali partiti della sinistra radicale francese, provenendo dalla forte tradizione storica del trotskismo francese.

A seguito di una battaglia politica durata un anno, contro una rinnovata tendenza a liquidare l’indipendenza dell’NPA dalla sinistra nazionalista riformista della France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, la necessità di arrivare ad accordi per una larga “unità della sinistra” già alle prossime elezioni regionali ha spinto la direzione dell’NPA, da tempo espressione solo di una minoranza del partito, a estromettere la CCR impedendole una piena partecipazione alla conferenza elettorale interna di fine giugno. Il tutto mentre pubblicamente Philippe Poutou, possibile candidato NPA per le presidenziali del 2022, continua a spingere pubblicamente per “superare” il precedente progetto dell’NPA, e stringere una vera e propria alleanza politica con Mélenchon, che potrebbe portare anche a una convergenza addirittura coi Vedi e il Partito Socialista, cioè il vecchio PD francese.

La corrente che ha rivendicato apertamente, con tutte le sue forze, la rifondazione dell’NPA come un partito rivoluzionario dei lavoratori e delle lavoratrici, non ha potuto incassare nemmeno la piena difesa dei suoi diritti democratici da parte delle altre correnti del partito. Si trovano così espulsi, senza neanche una procedura formale, 300 compagni, perlopiù comuni lavoratori e giovani, in un partito che si era ridotto, dai quasi 10.000 del 2009, a un migliaio di iscritti: quella che sembra la crisi terminale dell’NPA e della strategia dei “partiti larghi” promossa dal Segretariato Unificato, ovvero ciò che rimane della “Quarta Internazionale ufficiale” [a cui in Italia fanno riferimento Sinistra Anticapitalista, l’area Rimaflow-Alegre, Communia].

Ma la loro lotta per costruire seriamente un Partito Rivoluzionario dei Lavoratori in Francia è tutt’altro che finita. Per dare conto in modo appropriato di questo importante fatto della lotta politica francese e internazionale, raccogliamo di seguito in un dossier (in aggiornamento) una selezione di articoli e documenti scritti da compagni francesi e di altri paesi.


Francia: 300 militanti esclusi dall’NPA chiamano a costruire una nuova organizzazione rivoluzionaria – 10 giugno 2021

In questo comunicato, firmato da 296 militanti di 34 comitati del Nouveau Parti Anticapitaliste (NPA), è presentato un bilancio dell’espulsione della CCR dall’organizzazione. Si apre ai militanti di Révolution Permanente una nuova tappa nella lotta per la costruzione di un Partito rivoluzionario delle lavoratrici e dei lavoratori in Francia.

Osate lottare, osate vincere”: lettera aperta per i compagni della sinistra NPA e per la Tendenza per un’Internazionale Rivoluzionaria

Una lettera aperta di un militante storico di un militante storico del Segretariato Unificato (a cui si rifà la direzione dell’NPA) alle altre correnti d’opposizione dell’NPA.

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