Tre contributi di Trotsky fra il 5 e il 7 maggio 1917.

Pubblichiamo la prima traduzione in italiano disponibile su internet di due discorsi pronunciati da Lev Trotsky appena tornato in Russia, nel maggio 1917, a seguito della Rivoluzione di Febbraio, dell’abdicazione dello Zar Nicola II che aveva portato la Russia alla catastrofe con la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, e con l’instaurazione del Governo Provvisorio, avente l’appoggio dei soviet (consigli dei lavoratori, contadini, soldati) ma asservito a industriali e latifondisti. Trotsky è anche l’autore della risoluzione di condanna della partecipazione dei socialdemocratici Skobelev e Tsereteli a tale governo, che progettava di togliere ogni potere ai soviet stessi. Tre testi che forniscono una preziosa testimonianza della convergenza politica tra Trotsky e il Lenin delle Tesi d’aprile nel rivendicare la lotta “fino in fondo” per l’abbattimento del governo borghese e il passaggio di tutto il potere ai corpi dirigenti della rivoluzione russa, cioè ai consigli dei lavoratori, dei contadini, dei soldati. Un programma che diventerà realtà con la Rivoluzione d’Ottobre, guidata proprio da Lenin e Trotsky, intanto confluito con la sua Organizzazione Interdistrettuale nel partito bolscevico.

Traduzione dall’inglese, fonte Socialism Today, Issue 207, April 2017.


Discorso all’assemblea del Soviet di Pietrogrado

Il discorso di Lev Trotsky al Soviet di Pietrogrado il 5 maggio 1917, il giorno successivo al suo ritorno in Russia. Fu pubblicato sulla Izvestia, il giornale del soviet di Pietrogrado, il 7 maggio.

Le notizie della rivoluzione russa ci hanno raggiunti a New York, lontano, al di là dell’oceano, ma anche lì, in questo paese potente dove la borghesia domina come in nessun altro luogo, la rivoluzione russa ha avuto I suoi effetti. La classe operaia americana ha acquisito una brutta reputazione. Si dice che non sostenga la rivoluzione. Ma se aveste potuto vedere i lavoratori americani in febbraio, sareste stati doppiamente fieri della vostra rivoluzione. Avreste realizzato che ha scosso non soltanto la Russia, non soltanto l’America, ma anche l’America. E vi sarebbe stato chiaro, così come lo è stato per me, che ci ha condotto in una nuova epoca, un’epoca di sangue e acciaio, ma non più in una lotta di nazione contro nazione, ma della classe sofferente e oppressa contro le classi dominanti. [Applausi scroscianti]

I lavoratori mi chiedevano ovunque, nelle riunioni, di trasmettervi il loro sincero compiacimento. (Applausi) Ma devo dirvi qualcosa a proposito dei tedeschi. Ho avuto l’occasione di stare a stretto contatto con un piccolo numero di proletari tedeschi. Dove, mi chiedete? In un campo di prigionia. Il governo borghese britannico ci ha arrestati come nemici e ci ha messi in un campo di prigionia di guerra in Canada. (grida di “vergogna!) C’erano 100 ufficiali e 800 marinai tedeschi. Ci hanno chiesto perché noi, cittadini russi, fossimo caduti nelle mani dei britannici. E quando dicemmo loro che eravamo imprigionati non in quanto cittadini russi, ma in quanto socialisti, essi iniziarono a dirci di essere gli schiavi del loro governo, del loro Guglielmo (1).

Si creò fra noi e I proletari tedeschi un forte sentimento d’amicizia. Gli ufficiali prigionieri non gradirono e si lamentarono presso il comandante inglese, affermando che stessimo mettendo a rischio la lealtà verso il Kaiser. Allora il capitano britannico, per preservare la lealtà dei soldati tedeschi al Kaiser, mi proibì di tenere discorsi. I marinai protestarono vivacemente a tal proposito col comandante. Quando ce ne andammo, I marinai ci salutarono con della musica e gridarono: “Abbasso Guglielmo, abbasso la borghesia, lunga vita all’unità internazionale del proletariato!”. [Applausi scroscianti] Ciò che è successo alla coscienza dei marinai tedeschi sta succedendo ora in tutti I paesi. La rivoluzione russa è il prologo della rivoluzione mondiale.

Ma non posso nascondervi che non sono d’accordo con molto di ciò che sta succedendo. Credo che l’entrata nel governo sia stata pericolosa (2). Non credo ai miracoli che possono forgiare un governo da cima in fondo. Prima, avevamo un doppio potere che sorgeva dalle contraddizioni di due classi. Ma un ministero di coalizione non ci solleva dal doppio potere: si limita a trasferire il potere al governo. La rivoluzione non perirà come risultato della coalizione, ma è necessario tenere a mente tre comandamenti: 1. non avere fiducia nella borghesia; 2. controllare i nostri stessi capi; e 3. avere fiducia nella nostra forza rivoluzionaria. Penso che il vostro prossimo passo dovrebbe essere quello di trasferire tutta l’autorità ai deputati dei lavoratori e dei soldati. Solo una singola forza salverà la Russia. Viva la rivoluzione russa, prologo della rivoluzione mondiale! (Applausi)

Note

1. In riferimento all’imperatore (kaiser) Guglielmo II di Germania.

2. Trotsky si riferisce al secondo Governo Provvisorio, una coalizione fondata il 5 maggio che includeva membri dei socialisti di destra (menscevichi) e dei Social-RIvoluzionari (SR) radicati fra I contadini. Essendo I menscevichi e gli SR a capo dei soviet, ciò rappresentava un tentativo cosciente dei capitalisti e dei latifondisti di minare il potere crescente dei lavoratori. I menscevichi e gli SR erano partner compiacenti di questa operazione.


Risoluzione della Conferenza cittadina dei Socialdemocratici uniti

Si tenne un’assemblea, il 7 maggio 1917, alla quale parteciparono l’organizzazione Interdistrettuale, i bolscevichi, e gli Internazionalisti Uniti (guidati da Maxim Gorki, scrittore e simpatizzante bolscevico fino alla rivoluzione). La risoluzione fu scritta da Trotsky ed è seguita da uno dei suoi contributi alla conferenza. Entrambi furono pubblicati nel giornale di Gorki, la Novaya Zhizn (“Nuova vita” – n. 18, 9 maggio 1917).

1: Sulla questione della relazione con il Governo Provvisorio
 Il governo provvisorio di cui facevano parte i socialdemocratici opportunisti Skobelev e Tsereteli.

Il governo provvisorio di cui facevano parte i socialdemocratici opportunisti Skobelev e Tsereteli.

Dal momento che il soviet dei deputati dei lavoratori, dei soldati e dei contadini è il fuoco naturale dell’intero processo della rivoluzione e del suo sviluppo, tutti gli strati capitalisti cercano di indebolirlo e di sfidare la sua autorità e la sua importanza, stabilendo sulle rovine della rivoluzione popolare il tallone di ferro del capitale rurale, commerciale-industriale e finanziario.

Un passo inevitabile lungo questa via è stato il tentativo della borghesia di includere nel Governo Provvisorio i rappresentanti dei deputati dei lavoratori e dei soldati, decapitando così il corpo della rivoluzione e rendendola responsabile di fronte al popolo della politica militare e sociale del capitale.

In queste circostanze, l’accordo del soviet dei deputati dei lavoratori e dei soldati sull’invio di propri rappresentanti al Governo Provvisorio è un atto profondamente errato. Mancare della forza di fermare lo sviluppo intrinseco delle contraddizioni tra le masse proletarie e semi-proletarie e le classi possidenti, può solo diffondere una confusione temporanea fra le menti del popolo, e indebolire l’autorità dei suoi corpi dirigenti.

Il primo compito dei socialdemocratici rivoluzionari – come ala sinistra della rivoluzione – è, dunque, la critica incessante di fronte al popolo delle misure adottate, il controllo vigile sulla politica interna ed estera del nuovo Governo Provvisorio, l’esposizione del malcelato egoismo della borghesia e dell’inevitabile ipocrisia di tutti i suoi passi, e la preparazione per il trasferimento del potere nelle mani dei corpi dirigenti della rivoluzione.

Siccome il Soviet dei deputati dei lavoratori, dei soldati e dei contadini è l’unica forma possibile, l’unica forma reale di potere rivoluzionario del popolo, la Conferenza considera che sia necessario, con tutte le misure disponibili, sia ideologiche sia col rinnovamento della composizione interna dei soviet, battersi per un cambiamento fondamentale nella politica del Soviet dei deputati dei lavoratori e dei soldati. Dal difensismo opportunista, condotto dalla maggioranza dell’attuale Comitato Esecutivo [del Soviet di Pietrogrado], a una lotta coerente e risoluta per la conquista del potere, con lo scopo di un veloce esito di pace [per la guerra in corso, ndt] – senza annessioni o indennità, manifeste o segrete – per il principio di autodeterminazione dei popoli e per lo sviluppo di una rivoluzione sociale in tutti i paesi del mondo capitalista.

2: Sulla questione di Tsereteli e Skobelev

Nonostante dannosa esperienza del ministerialismo socialista in Francia, Belgio e Gran Bretagna durante la guerra, i cittadini Tsereteli e Skobelev sono entrati nel nuovo Governo Provvisorio a nome dei socialdemocratici e persino degli internazionalisti, radunati al tempo attorno alla bandiera di Zimmerwald (1). Tenendo a mente ciò, la Conferenza attira l’attenzione di tutti i socialdemocratici a questo esempio eccezionale – persino per il nostro tempo – di apostasia ideologica e di capitolazione politica dei socialisti di fronte alla borghesia. La responsabilità di tutti i lavoratori del partito è quella di spiegare alle masse proletarie che, con l’entrata nei ministeri borghesi, i cittadini Tsereteli e Skobelev si sono messi al di fuori dei ranghi della socialdemocrazia rivoluzionaria.

Note

1. Irakli Tsereteli fu un rivoluzionario georgiano che successivamente sostenne lo sforzo bellico e divenne ministro di poste/telegrafo.Matvey Skobelev pure raggiunse posizioni pro-guerra e fu ministro del lavoro. Prima della guerra, fu un sodale di Trotsky a Vienna. Zimmerwald è riferito alla conferenza del 1915 in Svizzera dei socialisti ostili alla guerra.


Discorso alla Conferenza dei Socialdemocratici uniti sul discorso del compagno Uritsky a proposito del Governo Provvisorio (1)

La nostra rivoluzione viene chiamata “borghese”. Questo significa che il governo dovrebbe diventare, al massimo, una democrazia borghese, e il proletariato dovrebbe stare all’opposizione. Quella parte del Partito Socialdemocratico che ha dato ai suoi membri, Tsereteli e Skobelev, al Governo Provvisorio, è diventata un partito di governo, un partito della rivoluzione borghese, che significa un partito borghese.

La differenza tra la massa di delegati del Soviet dei deputati dei lavoratori e dei soldati, e i suoi capi ideologici, Tsereteli e Skobelev, è che la prima non conosce o non capisce tutta la complessità delle forze motrici della rivoluzione, mentre Skobelev e Tsereteli – così come i capi ideologici della socialdemocrazia – con le loro tattiche, compromettono non solo la socialdemocrazia e gli SR, ma anche quella tendenza della socialdemocrazia (Zimmerwald) con la quale essi stessi si identificano, e sulla quale noi mettiamo tutte le nostre speranze per la restaurazione dell’Internazionale.

Non li escludiamo dal partito. Con il loro medesimo comportamento, essi si pongono al di fuori dei ranghi della socialdemocrazia. Noi non ci prendiamo nemmeno l’ombra della responsabilità per loro. Entrando al governo, sono diventati o i suoi ostaggi o i suoi agenti e l’unico compito per noi, la socialdemocrazia rivoluzionaria, è di metterli alla berlina. Noi ci diamo un compito chiaro e concreto: il trasferimento di tutto il potere, nella sua interezza, ai soviet.

Secondo noi, questa non è una questione all’ordine del giorno. Sappiamo che la conquista del potere è un processo esteso è dipende dal ritmo degli eventi nella loro evoluzione. Non stiamo parlando di prendere il potere alle spalle del Soviet, perché è la forma rappresentativa di governo di tutta la democrazia rivoluzionaria. Noi dobbiamo soltanto conquistare la maggioranza nel Soviet, dando al suo lavoro un contenuto realmente rivoluzionario e organizzando la larga massa attorno ai nostri slogan.

Prendere il potere il più velocemente possibile non ci interessa, dal momento che più questo momento è rimandato, più organizzati e coscienti diverranno i nostri ranghi, e più saremo preparati, al giusto momento, per prendere il potere.

Ci rifiutiamo categoricamente di dare qualsiasi supporto al nuovo Governo Provvisorio. La sua crisi non sarà una crisi per noi, poiché stiamo costantemente indicando alle masse lavoratrici la reale essenza del Governo Provvisorio: piena di egoismo borghese, nascosta da una fraseologia democratica, e ora con due carcasse socialiste. L’entrata dei socialisti al governo finirà con una completa bancarotta, dal momento che Cernov non è in grado di far nulla (2). Preparerà materiali per la (promessa) Assemblea Costituente, ma non farà alcun passo pratico e, nel mentre, si andrà formando un governo composto da elementi anti-rivoluzionari. Se veniamo coinvolti in questo caos, non avremo speranze in futuro.

Il Soviet dei deputati dei lavoratori e dei soldati sta collassando, intere sezioni stanno cedendo a destra e a sinistra, ma questo non è l’ultimo capitolo nella storia della rivoluzione. Ci saranno un terzo e un quarto capitolo, quando una completa separazione degli elementi piccoloborghesi della città e dei villaggi avverrà. Non sappiamo se avremo la meglio, ma sappiamo che nessun cambiamento avverrà tramite il trasferimento di quattro individui dal Soviet al governo. Le relazioni di classe non si cambiano con conciliazioni e revisioni interne. Dobbiamo andare con la nostra classe. Non sappiamo se vinceremo, ma sappiamo che non c’è altra strada.

E se Marx si sbaglia, presagendo prematuramente la rivoluzione sociale, questo non vuol dire che la nostra predizione sia prematura. Dopo tutti i traumi della guerra, dopo cinquant’anni d’istruzione alla cultura socialista, dopo tutto ciò che il popolo ha passato, quali altre condizioni potrebbero essere più favorevoli alla rivoluzione sociale? Se la guerra – forzando tutti i popoli ad allontanarsi dalla falsità dalle bugie e dal morbo sciovinista – non conduce alla rivoluzione sociale, allora ciò significa che il destino dell’Europa è segnato dalla degenerazione economica, ed essa, come paese civilizzato, perirà. Servirà solo a soddisfare la curiosità dei turisti, e il centro del movimento rivoluzionario si trasferirà in America o in Giappone.

Note

1. Moisei Uritsky fu un dirigente dell’Organizzazione Interdistrettuale, assassinato dagli SR nel 1918.

2. Viktor Chrnov, un fondatore e capo degli SR, ministro dell’agricoltura nel Governo Provvisorio.

 

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Sito informativo della Frazione Internazionalista Rivoluzionaria (FIR).