In un sabato piovoso Matteo Salvini affida le sorti della sua lista europea (gruppo MENL) alla Madunina. Voci di lotte differenti da Piazza Duomo


Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo gli dissero, Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè nella Legge ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?, Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. Siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro, Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei, Chinatosi di nuovo, scriveva per terra. La donna fu immediatamente colpita da una grossa pietra, Gesù si voltò e urlò, Madre, vi ho chiesto di restare a casa!

 

Sabato 18 maggio niente scuse, rosario in mano e camicia sudata, Matteo Salvini ha mandato almeno 49 bacioni alla madonnina dorata di Piazza Duomo a Milano. Il ministro dell’interno a fine comizio ha dichiarato di affidarsi al cuore immacolato di Maria che, confida, porterà la Lega alla vittoria. Meno immacolata ma comunque pronta a scagliare pietre, Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, accompagnata da un gruppo di circa 20 francesi che si sono presentati in piazza con i tricolori: ha detto STOP! all’Islamizzazione dell’Europa.

Insieme a Marine Le Pen e Salvini a parlare ci sono stati altri 11 capi di partiti che partecipano al Movement for Nations and Freedom (MENL) che in parlamento europeo siede con la sigla ENF.

 

Il programma

Il MENL e i suoi membri basano il loro progetto politico sulla conformità con i principi democratici e con la carta dei diritti fondamentali

Il programma del Movimento è moderatamente ispirato all’Articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea (TUE) secondo cui “L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”. Inoltre l’Articolo 6.1 anticipando il lungimirante programma, aggiunge: “L’Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (…)”

I partiti alleati nel MENL propongono per prima cosa Rispetto del principio di democrazia. Il secondo punto riguarda la sovranità, ritenuta dal movimento come una soluzione contro la creazione di super-stati. Articolo 5.2 del TUE: “In virtù del principio di attribuzione, l’Unione agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite dagli Stati membri nei trattati per realizzare gli obiettivi da questi stabiliti. Qualsiasi competenza non attribuita all’Unione nei trattati appartiene agli Stati membri”. Nel programma dei soprannominati sovranisti si parla anche di identità, con particolare attenzione alla conservazione di quella dei popoli e delle nazioni d’Europa. Si descrivono anche la specificità economiche, sociali e culturali degli Stati europei da tutelare. “L’Unione rispetta l’uguaglianza degli Stati membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il sistema delle autonomie locali e regionali. Rispetta le funzioni essenziali dello Stato, in particolare le funzioni di salvaguardia dell’integrità territoriale, di mantenimento dell’ordine pubblico e di tutela della sicurezza nazionale. In particolare, la sicurezza nazionale resta di esclusiva competenza di ciascuno Stato membro”. Articolo 4.2 del TUE.

Il penultimo punto è sulla difesa delle libertà individuali, di espressione. Infine ritengono la cultura come l’essenza di qualsiasi azione politica. STOP

 

Burocrati

Il Presidente della Commissione europea è, sotto proposta del Consiglio europeo, eletto dalla maggioranza del Parlamento europeo. Se la maggioranza del Parlamento europeo non vota per il candidato proposto dall’organo formato dai 28 capi di Stato, quest’ultimo dovrà deliberare a maggioranza qualificata un nuovo candidato al Parlamento europeo che dovrà a sua volta eleggerlo.

Articolo 17.7: “Il Consiglio, di comune accordo con il presidente eletto, adotta l’elenco delle altre personalità che propone di nominare membri della Commissione. Dette personalità sono selezionate in base alle proposte presentate dagli Stati membri”.

I candidati presidenti per la prossima Commissione europea, vengono dal Partito Popolare Europeo di cui membro è Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo e affiliato di Forza Italia, dal Partito dei Socialisti europei, dall’Alleanza dei riformatori e riformisti europei, Alleanza dei liberali e democratici, Partito dei Verdi Europei e dal Partito della Sinistra europea. Sul sito europeelects.eu nella sezione spitzenkandidat sono citati per ultimi Yanis Varoufakis con il movimento European Spring e un attore cabarettista del DIE PARTEI che si chiama Nico Semsrott. Purtroppo il partito Europe-Democracy-Esperanto non è stato in grado di presentare un proprio candidato.

Nico Semsrott, candidato burocrate con il DIE PARTEI

 

L’Alleanza che si è esibita sabato in Piazza Duomo non ha presentato alcun candidato alla Presidenza della Commissione europea. Per dei politici che vorrebbero rivoluzionare l’Europa portandola verso la strada del buonsenso e che parlano dei loro comizi in piazza come momenti storici, presentare un candidato che “definisce gli orientamenti nel cui quadro la Commissione esercita i suoi compiti”, e ricordando l’articolo 17.2 del TUE, “Un atto legislativo dell’Unione può essere adottato solo su proposta della Commissione”, alla Presidenza sarebbe la possibilità per avere un impatto negli organi legislativi. Il movimento MENL ha così lasciato spazio al più fresco Nico Semsrott, forse come forma di protesta per il riconoscimento dell’identità nazionale del Movimento Europe-Democracy-Esperanto.

I punti dell’alleanza di cui la Lega è protagonista fanno attentamente riferimento ai principi dei Trattati sull’Unione Europea. In piazza, concetti come identità delle nazioni, sovranità, cultura, sono stati tradotti in blocco dell’Islamizzazione, difesa dei confini e segni della croce per difendere le radici cristiane dell’Europa. Eppure in tutto il Duomo non si è vista una sola bandiera a dodici stelle, piuttosto c’era una bandiera israeliana. Il Ministro dell’Interno è un gran sostenitore di Netanyahu. L’altro giorno durante l’Eurovision, festival musicale europeo, membri del gruppo islandese Hatari hanno mostrato in diretta alle telecamere delle bandiere palestinesi che sono state prontamente sequestrate, ricordando la libertà di espressione.

L’alleanza sovranista è inoltre molto probabile che dopo le elezioni si unisca in parlamento europeo con il gruppo EFDD (Europe of Freedom and Direct Democracy) cui maggior esponente è Nigel Farage che ha parteggiato per la Brexit con il suo Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (UKIP) e nel gruppo con attualmente 45 (di meno ora con la fuoriuscita del M5S) parlamentari ne conta 20 dei suoi. Non essendo la Brexit portata a termine, la nuova composizione del Parlamento europeo presentata il 7 febbraio che vede una redistribuzione dei seggi tra gli Stati membri e una quota di seggi lasciati liberi per nuovi potenziali entranti, sarà posticipata. Così il Regno Unito, che ha votato per uscire dall’Unione Europea, che alle ultime elezioni europee del 2014 ha portato l’Ukip al 27.49% primo partito tra tutti, avrà ugualmente i suoi 73 seggi a questa tornata di elezioni e manderà probabilmente il suo leader membro del Brexit Party che secondo i sondaggi è al 32%. A fare cosa nelle istituzioni europee? A ognuno le proprie contraddizioni.

Attuale composizione del Parlamento europeo

 

Al comizio di Salvini sono successe tante altre cose

Il mio amico Luigi ha urlato “Minchia nooo” quando ha visto inquadrata sul maxi-schermo una sciarpa del Palermo. C’erano delle persone dall’altro lato del comizio che urlavano contro il leader del Carroccio. Poi ci sono stati degli insulti, un signore con una bandiera della Lega ha provato a parlare con dei ragazzi dell’altro lato e toccando bonariamente sul braccio uno di loro dall’aria indifferente si è sentito rispondere, Non mi tocchi, Poi si sono detti qualcosa e alla fine una ragazza sorpresa guardava il vecchio signore tutto rosso con un sorriso malandrino tendere quasi timidamente il braccio destro e dire, Certo io sono fasssista. Intanto guardia di finanza e polizia, secondo Salvini durante il comizio disarmati, facevano un cordone per dividere le fazioni. Un signore commentava, Perché non li caricano a questi quattro deficienti. Un tizio vestito da Zorro ha liberato da un balcone un lungo lenzuolo con su scritto Restiamo Umani in tema zombie apocalypse.

Poi un giovane fiero dentro la folla vagava urlando, Fascisti!!!, e alcune persone offese dall’oltraggioso appellativo rispondevano, Pezzo di merda!!!.

Un ragazzo che faceva parte di un gruppo eterogeneo di gente venuta per esprimere dissenso, interrogava i passanti leghisti chiedendo tre motivi per cui avessero partecipato al comizio. Assumeva aria di supponenza, chiedeva e neanche ascoltava, quando un ragazzo con il cappello dei Giovani Padani gli ha risposto, Principalmente per il federalismo, e lui ha esclamato, Allora vuoi la secessione!, e il giovane padano, Ma scusami che c’entra il federalismo con la secessione, la sai la differenza?, No spiegamela io sono ignorante, ed era diventato tutto rosso e si toccava la barba, e non continuava ad ascoltare.

Intanto Gigi, che poco prima aveva mostrato al Ministro dell’Interno e a tanti suoi sostenitori un cartello con scritto “Nessuno prima, tutti insieme”, si intratteneva in una lunga conversazione con un vecchio signore che mostrava grande passione per la Lega. Quando mi sono avvicinato abbiamo cominciato a parlare, poi si è girato verso un gruppo di ragazzi che discutevano vivacemente e ha cominciato a ridere di gusto. Gli ho chiesto, Ride perché discutono, Ahahahahaahah, Perché ride, Ahahah sai quando io ero giovane come loro andavo in giro per trovarmi di che mangiare, i vestiti me li regalavano i vicini di casa, quelli usati, questi parlano, stanno comodi con i loro vestiti firmati, fa un gesto per simulare abbigliamento pomposo, Così è facile parlare di politica. Gli ho detto, Il prossimo rivoluzionario sarà un contadino, mi ha chiesto urlando, Cosa, io sono un contadino???

Insomma, anche questo sabato siamo stati umani. Come ogni sabato quando c’è una strada in cui la gente si incontra. Verso le 17 è piovuto ed era pieno di ombrelli.

 

Giorgio Michalopoulos

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