Alice Weidel: chi è la leader dell’estrema destra in Germania?
Il risultato elettorale in Germania ha portato alla ribalta Alice Weidel, leader del partito di estrema destra AfD (Alternativa per la Germania).
Il risultato elettorale in Germania ha portato alla ribalta Alice Weidel, leader del partito di estrema destra AfD (Alternativa per la Germania).
A un anno dal femminicidio di Giulia, dall'offensiva genocida israeliana a Gaza e a pochi giorni dallo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil, donne, queers e alleati tornano in piazza a Roma e in tutto il Paese per la giornata internazionale contro la violenza di genere. Pubblichiamo la dichiarazione della corrente femminista socialista Il pane e le Rose – Pan y Rosas Italia, che rivendica la ricostruzione di un movimento in cui organizzare la nostra rabbia attraverso la convergenza con sindacati e organizzazioni sociali per riuscire a capovolgere il sistema imperialista basato sull’alleanza tra capitale e l’etero cis patriarcato.
Lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale da parte del Presidente Macron dopo la sconfitta alle elezioni del Parlamento Europeo ha innescato una profonda crisi politica. Su cosa si vota, come si vota e quali sono i possibili scenari di queste elezioni?
Prima analisi dei risultati delle elezioni europee. La crescita dell'estrema destra e le politiche dell'estremo centro militarista.
Giorgia Meloni continua a dichiararsi favorevole al diritto all’aborto. Le …
Dedichiamo un dossier alla situazione esplosiva che si è andata sviluppando in Argentina a seguito della vittoria alle elezioni presidenziali di Javier Milei
Questa settimana in tutta la Germania le azioni massicce dei contadini e scioperi delle ferrovie si svolgono contemporaneamente. Un'alleanza tra questi due settori strategici avrebbe un enorme potere di lotta. Ma perché ciò avvenga, il movimento contadino deve liberarsi dalla sua leadership reazionaria e dalle forze di destra.
Pubblichiamo in anteprima online l’editoriale di Egemonia #6, che sarà disponibile online la prossima domenica e in versione cartacea nel mese di novembre. Lo scorso 22 ottobre si è compiuto il primo anno della XIX legislatura e del governo Meloni.
Ieri, venerdì 13 ottobre, la manifestazione studentesca contro il raduno delle giovanili di destra europee si è aperta la strada, nonostante l’attacco della polizia, per convergere con la manifestazione pro-Palestina che ha visto migliaia di partecipanti schierati contro l’operazione di pulizia etnica contro la striscia di Gaza.
Crisi di Lampedusa: abbasso la fortezza Europa! Aprite le frontiere ai migranti! Regolarizzazione immediata, documenti e diritti per tutti! La via d'uscita dalla crisi umanitaria è la lotta contro l'imperialismo! Basta con il saccheggio imperialista!
Con un'affluenza di appena il 52%, l'astensione è stata la grande vincitrice delle elezioni tenutesi domenica in Grecia. Nel bel mezzo di questa profonda crisi politica e istituzionale, la destra e l'estrema destra stanno ottenendo buoni risultati, mentre la sinistra parlamentare, e Syriza in particolare, vengono messe da parte.
A differenza delle promesse di Giorgia Meloni di non voler toccare il diritto all’aborto, la sua coalizione politica continua i suoi progetti di attacco all’IVG come col DDL Menia. Un attacco che è già realtà nelle regioni dove governa, come le Marche, e che va respinto con una grande mobilitazione.
L'erosione del consenso del governo Draghi e la sua crisi interna hanno portato al successo elettorale della destra guidata da Giorgia Meloni. Quali sono i tratti particolari di questa nuova tappa politica?
Domenica scorsa l'estrema destra ha invaso i principali luoghi di potere di Brasilia. Una mobilitazione ampiamente respinta, che Lula vuole utilizzare per rafforzare il regime. Riportiamo l’intervista di Révolution Permanente a Diana Assunção, femminista brasiliana e militante rivoluzionaria del MRT, analizza la situazione e la posta in gioco per una politica indipendente.
Questa domenica, l'estrema destra brasiliana ha promosso un'invasione del Congresso, del palazzo presidenziale di Planalto e del Supremo Tribunale Federale, in una chiara azione golpista, oltre ad altre azioni sulle strade e intorno ad alcune raffinerie. Queste azioni reazionarie, che hanno invocato l'intervento militare e hanno contestato l'esito delle ultime elezioni presidenziali, devono essere immediatamente denunciate e combattute con la forza della mobilitazione operaia e popolare, senza dipendere dalle forze dello Stato capitalista. È urgente che le direzioni delle centrali sindacali e delle organizzazioni sociali e studentesche chiedano uno sciopero nazionale e un piano di lotta contro le azioni golpiste e per l'abrogazione delle riforme del lavoro e della sicurezza sociale, nonché di tutte le privatizzazioni.
La fazione radicale dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro si è mobilitata ieri e ha creato il caos nella capitale brasiliana. I manifestanti hanno invaso il parlamento, il palazzo presidenziale e la sede della Corte Suprema di Giustizia. Una sfida all'autorità del nuovo governo di Lula.
Il 21 novembre quasi 5.000 medici hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato per il miglioramento dei servizi, chiedendo al governo regionale di Madrid un aumento della spesa sanitaria nel bilancio 2023.
In vista della mobilitazione del 26 novembre, per la giornata internazionale contro la violenza machista e di genere, crediamo sia fondamentale riconfigurare i limiti della 194 ma anche ribadire che l'aborto è un diritto e nessuno ce lo tocca! A fronte delle dichiarazioni delle Meloni, intendiamo organizzarci per rivendicare molto di più della 194 e non permettere manovre che la svuoteranno ancora di più di significato.
Ben lontana dai tempi del suo attivismo Movimento di Liberazione delle Donne, la nuova ministra Roccella della Famiglia si integra come pilastro della politica contro il femminismo e la comunità LGBT+.
La vittoria di Giorgia Meloni in Italia e la crescente presenza di donne leader nella nuova e vecchia destra rinnovano vecchi dibattiti su genere, classe e politica.
Finito lo spoglio delle schede nel primo pomeriggio di oggi, si confermano le previsione di un successo della coalizione di centrodestra, trainata dal trionfo di Fratelli d’Italia. L’astensione fa uno storico balzo in avanti toccando il 36%.
Ieri Giorgia Meloni, con un suo discorso in tv pieno di falsità sul diritto all’aborto, ha dato un’altra prova che la sua elezione a premier non significherà nessuna emancipazione per le donne. La conquista di un vero diritto all’aborto in Italia passerà per la nostra lotta!
Questo 25 settembre si terranno le elezioni legislative anticipate a seguito della crisi e caduta del governo Draghi: un contesto sociale che renderà difficile a chiunque mantenere la pace sociale. Un ritorno parziale al vecchio schema centrodestra-centrosinistra, segnato dall’ascesa del partito di Giorgia Meloni. Il cantiere di un “centro” liberale rabbiosamente anti-operaio. Il parziale recupero del M5S come populismo “progressista”. L’ennesima occasione persa per presentare una sinistra chiaramente anticapitalista e dalla parte della classe lavoratrice. Di fronte a questo scenario, come FIR chiamiamo al voto nullo o all’astensione.
La crisi nel nostro paese è a tutto campo. l prossimo governo sarà al servizio dei banchieri, di Confindustria, dei capitalisti, della NATO, esattamente come il governo Draghi. Discutiamo e elaboriamo un piano di lotta comune con nostre rivendicazioni indipendenti.