Negli ultimi tempi l’Argentina sta trovando sempre più spazio nei media, in relazione alla recente crisi valutaria e fiscale che l’ha colpita (un fenomeno a sua volta da ricollegare alla maturazione di tutta una serie di contraddizioni nell’economia mondiale che abbiamo documentato anche sul nostro giornale a partire dall crollo della lira turca). Ordinaria amministrazione ci raccontano: il Fondo Monetario Internazionale tutelerà gli investitori e ristabilirà  buone pratiche di gestione delle finanze pubbliche, nell’interesse di tutti… La realtà è quella di un’intera nazione in bancarotta e la classe lavoratrice condannata a pagare per i grandi capitalisti argentini e la  grande borghesia degli stati imperialisti, USA in primis, attraverso nuove privatizzazioni e contro-riforme (come quella delle pensioni).

La differenza rispetto ad altri contesti segnati dalla crisi in cui si dibatte il capitalismo è la presenza in Argentina di forze anti-capitaliste con un peso politico non trascurabile, riunite nel Fronte di sinistra dei lavoratori (FIT – Frente de Izquierda de los Trabajadores). Il rapido precipitare degli eventi di questi mesi, accompagnato da un processo di radicalizzazione dei lavoratori argentini ha condotto il PTS – la principale forza della coalizione – a lanciare la proposta espressa nelle dichiarazioni del deputato Del Cano che qui vi presentiamo tradotte in italiano.


Il deputato nazionale del PTS-FIT (Partito Socialista dei Lavoratori- Fronte di Sinistra dei Lavoratori) ha denunciato l’accordo che si sta  realizzando tra FMI (Fondo Monetario Internazionale), Macri e i dirigenti del PJ (Partito Giustizialista) subito richiamando alla necessità di far fronte a questo allineamento, ora, senza aspettare il 2019. Ha inoltre proposto alla sinistra di aprire la discussione per costruire un grande partito unificato della sinistra anticapitalista e dei lavoratori.

Ti potrebbe interessare anche: Il Frente de Izquierda in Argentina: la sinistra rivoluzionaria che prende milioni di voti sfidando il riformismo

In un grande congresso tenutosi questo sabato [6 Ottobre n.d.t.], il dirigente nazionale del PTS e del Fronte di Sinistra dei Latovatori, Nicolás del Caño ha chiamato alla discussione per mettere in piedi un partito unificato della sinistra, dei lavoratori e socialista.

Il deputato nazionale ha chiuso il congresso, convocato in diverse parti del paese e la cui riunione più importante è stata quella che ha avuto luogo nello Stadio Coperto dell’Argentina Juniors, nella Città di Buenos Aires.

Durante il congresso hanno parlato i dirigenti del PTS-FIT di tutto il paese. Myriam Bregman, deputata argentina, ha dichiarato che “quando da sinistra ci opponiamo al saccheggio e al conciliabolo che si sta realizzando e diciamo di voler abbattere il piano di Governo ci definiscono antidemocratici. Antidemocratici perché non vogliamo aspettare seduti  e stare ad osservare Macri e il FMI che, con l’appoggio del peronismo e della burocrazia sindacale, razziano il paese? Chi ha votato perché l’economia venga stabilita dal FMI e Lagarde? Sosteniamo  a fronte  di questo regime antidemocratico la necessità di lottare per un’assemblea costituente, libera e sovrana, senza legami né accordi preesistenti, che permetta di discutere i grandi problemi della classe lavoratrice, della gioventù, delle donne, come, ad esempio, il diritto all’aborto negato dal Senato”.


Il discorso completo di Del Caño

“Buona sera compagne e compagni, sono orgoglioso di condividere questo incontro con tutti voi, con così tante donne e uomini che lottano in ogni parte del paese.

In questi mesi si sta abbattendo sulla classe lavoratrice una vera e propria catastrofe. Macri e il FMI stanno portando il paese ad una profonda recessione, l’inflazione non smette di crescere. Con la svalutazione hanno generato profitti straordinari per gli speculatori che depredano il paese, per i latifondisti che come la Monsanto avvelenano le nostre terre, per gli esportatori e per tutti quelli che hanno i loro milioni di dollari nei paradisi fiscali, come la stessa maggioranza dei funzionari di questo governo.

Per il proletariato i risultati sono del tutto diversi: aumento della povertà, della disoccupazione, diminuzione dei salari, meno educazione e cure sanitarie.

Quello che avevano promesso “povertà zero” ci ha portato ad oggi con più di 12milioni di persone povere in Argentina. La metà dei bambini con meno di 14 anni sono poveri nel nostro paese! E quanti milioni ancora ci saranno nei prossimi mesi? Quanti disoccupati, quanti ospedali e scuole cadranno ancora a pezzi?

Ma notate bene quest’ultimo dato: con le entrate di quest’anno che gli speculatori hanno utilizzato per pagare gli interessi del debito si sarebbe potuto dare il corrispettivo di 19mila dollari a ciascuna famiglia povera dell’Argentina, per un totale di circa due milioni.

Da quando Cambiemos ha assunto il potere le uscite ammontano a 54 mila milioni di dollari americani. Le banche hanno guadagnato un 94 % rispetto all’anno precedente. E i capitalisti che controllano il petrolio ed il gas, che da poche ore ci hanno stravolto con nuove tariffe, percepiscono le loro entrate in dollari.

Per questo, compagne e compagni, non possiamo aspettare il 2019, è ora che ci stanno saccheggiano e quindi è ora che dobbiamo fermarli!

Tra i deputati si è affermata la linea del bilancio a ’deficit zero’, sul modello De la Rúa – Cavallo (rispettivamente presidente e ministro dell’economia tra il 1999 e il 2001 quando l’Argentina arrivò al collasso ndT). Gli economisti al soldo degli imprenditori e il personale politico del governo si alternano sui canali televisivi cercando di spiegare, dicendoci che la causa della crisi è l’elevata spesa per i salari del settore pubblico, per la sanità e l’educazione, per le pensioni miserabili di 8.500 dollari.

Sono dei bugiardi di professione. La crisi è causata dal dover pagare il debito! Dalla fuga di capitali! Non c’è deficit zero che tenga per pagare gli speculatori né per i bonus delle banche! Per loro il deficit potrà arrivare ad una cifra record, ben l’8 % del PIL!

Per questo, compagne e compagni, non c’è nessuna soluzione realistica a favore della maggioranza del popolo se non quella che parte da una banca statale unica e dal non pagare più agli speculatori questo debito illegale, illegittimo  e fraudolento.

È un fatto che Macri e il FMI non riusciranno a portare avanti questo saccheggio da soli. Per quanto riguarda il bilancio del 2019 c’è un vera è propria cospirazione contro i lavoratori che include i governatori di Cambiemos, del peronismo e, si suppone, i Pichetto ed i Massa [politici peronisti di destra n.d.t.].

Le burocrazie sindacali, come ha già avuto modo di dire Montes [un compagno di Izquierda Socialista, l’altra forza che insieme al PTS e al Partido Obrero forma il FIT] sono, a fronte di tutto ciò, in una situazione di tregua scandalosa. Al massimo convocano qualche sciopero domenicale. Stanno lasciando soli i compagni che si stanno opponendo a questo allineamento. Per questo dobbiamo recuperare i sindacati per i lavoratori e smetterla con la burocrazia sindacale traditrice!

Le classi dominanti ci hanno derubato con il terrore genocida, nel ‘89 con la iper-inflazione e nel 2001 con la mega svalutazione del salario e il furto ai piccoli azionisti. Noi, compagni, non siamo condannati a seguire lo stesso cammino, dobbiamo riunire le forze per affrontarli e sconfiggerli.

 Come sfida immediata, questo 24 di ottobre tenteranno di votare il bilancio. Dobbiamo, per questo, uscire da questo congresso e andare a lottare in ogni posto di lavoro, nei sindacati e tra gli studenti per imporre un vero sciopero nazionale con milioni di persone a manifestare per le strade.

Per le battaglie da combattere per il futuro prossimo, consideriamo tre proposte fondamentali. La prima è determinare un piano d’emergenza, che oltre a stabilire il non pagamento del debito e la creazione di una banca statale unica, preveda un aumento immediato per i pensionati, che nessun lavoratore debba guadagnare meno di quello che costa la spesa familiare, che si suddividano le ore di lavoro in modo che non ci più nemmeno un disoccupato, imporre il monopolio statale delle esportazioni, espropriare i latifondisti che come parassiti sfruttano le nostre ricchezze.

Come spiegava Myriam [Myriam Bregman, l’altra deputata del PTS nel parlamento argentino n.d.t.] all’inizio di questa conferenza, contro gli accordi fatti alle spalle e che peseranno sulle spalle dei lavoratori, tra FMI, Cambiemos e i dirigenti del peronismo, dobbiamo imporre un’ assemblea costituente, libera e sovrana, che possa mettere in piedi un dibattito su queste rivendicazioni e che permetta alla maggioranza di decidere quale sia la via per l’uscita dalla crisi.

Dobbiamo organizzare la forza per sconfiggere chi porta avanti questo saccheggio. Per questo la seconda proposta  è quella di riunire l’attivismo studentesco, quello dei lavoratori, del movimento delle donne e la sinistra classista attorno a ciascuna lotta per poter trionfare. Ci proponiamo di costruire nuove forme di coordinamento operaio e popolare per superare gli ostacoli che si  creano con le conduzioni burocratiche. Così saremo nelle condizioni migliori per imporre un vero piano di lotta nazionale che culmini in uno sciopero generale ad oltranza, fino alla sconfitta di Macri, del FMI  e dei governanti.

Compagni e compagne, è chiaro che stiamo entrando nella tappa conclusiva non solo nel nostro paese ma anche a livello internazionale. Non serve guardare molto lontano. In Brasile cresce la polarizzazione e avanza l’offensiva reazionaria. Dagli Stati Uniti, Trump minaccia un intervento imperialista in Venezuela. Le guerre commerciali a livello internazionale stanno affrontando momenti sempre più concitati.

Per questi motivi la nostra terza proposta è aprire la discussione per porre in essere un grande partito unificato della sinistra, dei lavoratori e delle lavoratici che proponga un programma anticapitalista e socialista.

Oggi non vogliamo tornare a varianti come il kirchnerismo, che di fronte alla crisi non è capace di costruire nessuna via d’uscita in grado di superare l’arretratezza e la dipendenza. Ogni volta che sono stati al governo hanno pagato senza alcun tentennamento il debito, hanno mantenuto le esternalizzazioni di settori  dell’economia, la privatizzazione delle imprese dei servizi pubblici, le terre nelle mani degli stessi soggetti e  dei vecchi schemi di corruzione nell’ opera pubblica. E non dimentichiamo che, nell’essere alleati della chiesa, si sono opposti al diritto all’ aborto legale, sicuro e gratuito nonché alla separazione tra Chiesa e Stato.

Dal Fronte della Sinistra, insieme ai compagni del Partito Obrero e di Izquierda Socialista, dal 2011 e nonostante le nostre differenza, stiamo costruendo un’alternativa politica di indipendenza della classe lavoratrice. Il FIT ha un programma chiaro per un governo di lavoratori e lavoratrici di rottura con il capitalismo.

Per questo, quando alcuni settori della sinistra si sono integrati al kirchnerismo ed altri ancora a varianti del centrosinistra come Luis Juez o Pino Solanas; quando nel mondo andavano di moda i partiti riformisti come Syriza, e quando dicevano che era necessario seguire questi partiti riformisti, noi abbiamo messo in guardia su questa falsa variante che ora sta applicando in Grecia i piani di austerità unendo le masse popolari nella fame e nella miseria.

Cosí, con il Fronte di Sinistra continuiamo a guadagnare l’appoggio di settori di lavoratori, di donne e studenti.

Sappiamo che ci sono punti sui quali non concordiamo, che abbiamo pratiche politiche diverse. Fa parte di quello che dobbiamo discutere.

Ma vogliamo un partito che non solo rifiuti gli accordi con le correnti di centrosinistra e tutte quelle che vogliono mantenere questo sistema, ma vogliamo anche un partito che acquisti forza propria e che non pretenda poi  di rimpiazzare e svendere questa propria forza con accordi opportunisti stretti con settori burocratici.

Un partito in cui possiamo dibattere sulle nostre differenze ma che sappia colpire unito come un sol pugno nell’azione, nella lotta di classe.

Come abbiamo detto sino ad ora ci hanno dichiarato guerra, ma dal basso sorgono nuove forze per affrontarli. Necessitiamo coinvolgere decine di migliaia di persone nella costruzione di un organizzazione superiore che ci permetta di essere all’altezza delle circostanze, che non  smetta di lottare per i propri propositi che sono quelli dei lavoratori, dei giovani e del movimento delle donne.

Dobbiamo inoltre mettere in piedi una forza militante che permetta di sottrarre i sindacati e i luoghi di istruzione dalle mani delle burocrazie e di dispiegare la forza di milioni di persone che si riversano nelle strade.

Per questo vogliamo convocare le migliaia e migliaia di lavoratori che ripudiano seriamente l’accordo; ai centinaia di migliaia che stanno appoggiando il Fronte della Sinistra;ai settori più combattivi del movimento delle donne e della gioventù; ai compagni e alle compagne del Partido Obrero, di Izquierda Socialista e a tutte le altre forze di sinistra che si riconoscono come operaie e socialiste; per avanzare con sollecitudine verso la costruzione di un grande partito dei lavoratori, anticapitalista e socialista, che si ponga l’obiettivo di fermare il saccheggio e si proponga di lottare per un governo dei lavoratori e delle lavoratrici.  

Un partito che lotti contro l’ingerenza imperialista. Un partito che lotti per l’internazionalismo dei lavoratori e l’unità socialista dell’America Latina.

Per questo voglio invitare tutte le compagne e i compagni che sono presenti oggi, ad uscire di qui con la forte convinzione di realizzare in tutto il paese questo proposito che ci servirà da strumento. Non l’otterremo da un giorno all’altro ma se uniamo più compagne e compagni saremo di certo più vicini alla realizzazione di questa organizzazione. Un partito unificato della sinistra e degli operai, dei lavoratori negli stabilimenti, nei licei e nelle università, nei quartieri, perché la lotta di milioni di persone non finisca nuovamente delusa. Un partito con una strategia e un programma per vincere.

¡Forza compagni e compagne!
Tutti in strada per sconfiggere Macri, il FMI e i governatori!
¡Viva il Fronte della Sinistra!
¡Uniti Per un gran partito della sinistra e della classe lavoratrice!”


Traduzione a cura di Ur da La Izquierda Diario

Redattore della Voce delle Lotte, nato a Napoli nel 1996. Laureato in Infermieristica presso l'Università "La Sapienza" di Roma, lavora come infermiere.